Sanità. E’ più che assodato che le colpe principali sono di chi ha governato la città di San Benedetto fino ad oggi dall’inizio del decadimento (Ripani, Perazzoli: 2 + con l’aggravante di essere attualmente consigliere regionale, Martinelli: quasi 1, Gaspari: 1+1 in corso. Con un distinguo su Martinelli che ha perlomeno “regalato” mezzo lungomare e governato meno di un quinto degli altri). Per i motivi non serve che mi ripeta, basta girare sui miei DisAppunti precedenti e digitare: “sanità”. Ringraziando Dio, non ho avuto risposte in grado di smentirmi ma un assoluto silenzio da parte di chi ho “accusato”: chi tace acconsente anche se è ancora in tempo per farlo. Intanto il silenzio fortifica le mie sicurezze.

Nell’attesa, i fatti che stanno accadendo, ultimo e assurdo quello della chiusura del Reparto Pediatria. “Solo d’estate”, dicono come se, improvvisamente, i residenti sotto i dodici anni scomparissero o fossero evacuati in città turistiche più accoglienti per motivi di prevenzione. Se la voce gira perdiamo un’altra caratteristica importante della nostra riviera a vantaggio magari di altre località (volutamente o no) del nord delle Marche, tra Pesaro e Ancona i reparti ci sono tutti e efficienti. Sto capendo sempre di più perché è giusto mettere nel territorio sambenedettese Centrali che a nessuno piace avere vicino.

Per tre motivi: la riviera picena delle palme non è più considerata una località ricercata per il turismo di massa, i politici che governano i comuni rivieraschi non hanno alcun potere (se non urlare a vuoto oggi quando i buoi sono scappati dalla stalla) se non quello dipendente dalle loro future carriere personali. Un lettore che ho incontrato oggi per strada e ha letto la mia frase: “una volta, sempre sbagliando, si pensava un po’ alla comunità e un po’ a se stessi, oggi solo a se stessi” mi ha dato ragione aggiungendo che è la differenza tra la Prima e la Seconda Repubblica. Quando è iniziata la Seconda Repubblica? Fate i conti e vedrete che le date corrispondono con quelle che ho indicato nella premessa iniziale del presente articolo.

Il terzo motivo è ancor più grave e  deprimente: negli anni ottanta già provare a squalificare un reparto generava una ribellione della città. Ricordo bene, perché diretto interessato, quando ci volevano togliere la qualifica di Ospedale Provinciale. Ci furono cortei di protesta in tutta la città. Fu probabilmente il motivo per cui da quel momento, chi è doveva decidere a livello regionale, decise che la strada migliore era quella della complicità politica con l’invio di manager sempre ben accettati dai sindaci sopra indicati. Una strategia vigliacca e subdola ma tanto è stato fatto. Per questo motivo di fronte a proteste giuste e veramente sensate come quelle attuali di Gaspari, mi viene un po’ da ridere. Per non piangere naturalmente. Ma la “Ditta”, stavolta, pagherà egualmente pegno come merita.

Onde evitare che le mie denunce vengano strumentalizzate (già qualcuno ha provato e sta provando a farlo) con la “scusa” che le accuse rivolte principalmente al Pd o come si chiamava prima(non è colpa mia se al comando sono stati sempre loro) scaturiscono da una nostra linea favorevole a Pdl e opposizione in genere (anche se non servirebbe più dirlo) chiarisco a chiare lettere che (tranne qualcuno “buono” , ci sono sia nel Pd che nel Pdl) le colpe delle opposizioni politiche sono moralmente maggiori perché, oltre a non denunciare le cose serie, spesso danno evidenti segnali di collusione e la cosa sinceramente mi infastidisce non poco. Servono facce giovani e totalmente nuove.

Grazie per aver sopportato le mie ennesime rimostranze per le delusioni che la vita mi ripropone come cittadino pensante. Mi appello quindi alla coscienza di chi ha sbagliato affinchè parli loro e li indirizzi su strade nuove, più moralmente accettabili e più legali. Ricordo ai nomi che ho fatto che loro dovevano essere i sindaci di tutti e non lo sono stati.

 


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