ASCOLI PICENO – Procedono a ritmo serrato le indagini a carico di A.T., il quarantasettenne di Venarotta, sul cui capo pende la gravissima accusa di molestie sessuale su due minori (probabilmente i suoi nipoti), e per questo detenuto da più di una settimana al carcere di Marino del Tronto. Dopo l’interrogatorio di garanzia di fronte al Gip Carlo Calvaresi e al Pm Umberto Monti, avuto luogo venerdi scorso, gli inquirenti hanno raccolto le dichiarazioni di altri ragazzi che sostengono di essere stati molestati dall’indagato. Le indagini della Squadra Mobile sono scattate grazie alla confessione di una delle 2 vittime, il quattordicenne, che ha confessato le molestie grazie al sostegno dei suoi insegnanti.

Ma l’avvocato difensore, Vittorio D’Angelo, respinge al mittente tutte le accuse, e martedì scorso ha presentato l’istanza di scarcerazione al Tribunale del riesame di Ancona: “Sono in attesa che la corte del riesame mi chiami per discutere l’istanza – dichiara D’Angelo – La nostra impugnazione si basa su quello che è stato messo agli atti e non su voli pindarici; soprattutto perchè sussiste un evidente stato di disordine accusatorio sia dalle due princiapali parti offese, sia da tutti coloro che successivamente si sono presentati agli inquirenti, raccontando storie simili, ma senza capo di imputazione. Mi trovo di fronte ad una vicenda che presenta delle forti anomalie, legate al fatto che tutti i racconti sono disordinati e imprecisi, a volte addirittura contraddittori, tanto da rimanere perplessi e a bocca aperta. Credo che alcuni di loro si siano presentati spontaneamente, addirittura, a due alla volta. Su queste basi è impossibile imbastire una difesa, soprattutto perchè gli atti d’accusa descrivono racconti incongruenti tra loro, dove non è possibile stabilire l’esatta collocazione temporale dei presunti episodi di molestie”.


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