CASTEL DI LAMA – L’aria continua ad essere tesa, e le mura del palazzo comunale continuano a tremare durante l’ultimo Consiglio Comunale di giovedì, 31 maggio scorso. “L’approvazione dell’adozione alla variante al Piano Regolatore Generale ha sancito, in maniera netta ed inequivocabile, lo strappo e le spaccatura della maggioranza che amministra Castel di Lama – tuonano in una nota congiunta i consiglieri Cori e Filipponi – L’approvazione è avvenuta con solo 8 voti, su una maggioranza di 12 Consiglieri. Una “sindaca” che non perde occasione di ricordare la sua netta vittoria nel 2009, si è ridotta ad approvare un documento con solo 8 voti, e per di più, con un gruppo di maggioranza di recente costituzione:  Gruppo Misto di Maggioranza” ( Cinzia Peroni, Nazzareno Agostini, Nicolino Siliquini) che non ha partecipato al voto, presumibilmente perché in disaccordo.

Molti gli interrogativi evidenziati nel documento diffuso dai 2 consiglieri di opposizione: ”Può considerarsi una maggioranza solida ed affidabile, quando mezza di questa diserta e non vota il documento più importante che si ha tra le competenze di un Comune? Se non si è d’accordo su questo, si può ancora parlare di maggioranza”?

“La nostra protesta, che ci ha imposto di manifestare il nostro aperto dissenso non partecipando di fatto al voto, è stata dovuta alla mancanza d’informazione che ha contraddistinto i giorni passati, soprattutto per la negazione delle copie della documentazione necessaria. Come ci si poteva chiedere di votare un documento importante come il PRG, avendo a disposizione solo due mattinate? Perché non è stata convocata la Consulta all’Urbanistica? Perché convocare in seduta straordinaria un consiglio comunale su una bozza che era stata realizzata da diverso tempo”?

Molti i sospetti di Mauro Cori e Pio Filipponi che, in ultima istanza, sigillano la nota auspicando le dimissioni del Sindaco, Patrizia Rossini: “La verità è che se il consiglio si fosse svolto lunedì mattina, la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale, cosa tra l’altro avvenuta perché forse qualcuno aveva fiutato questa eventualità. L’approvazione del documento è avvenuta con solo 8 votanti. Otto votanti che non rappresentano la maggioranza dei consiglieri, in quanto il consiglio è composto da 17 membri. Nei prossimi 60 giorni analizzeremo puntigliosamente l’intera documentazione e non mancheranno le nostre osservazioni, specie in quelle aree dove pare esserci dei vincoli del “PAI”, per motivi di friabilità del terreno. Quello che è certo è che dal punto di vista della “Correttezza Istituzionale” siamo vicini, se non pari, alla zero. Neanche si fosse stati in aula per deliberare sulla “Sagra della Pecora”. Nel frattempo il sindaco dovrebbe prenderne atto ed agire di conseguenza, e anche le dimissioni sarebbero un bel gesto, alla luce di quanto accaduto”.

 


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