ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo dal presidente del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno, Armando Falcioni.
L’annuncio da parte del Presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra della possibilità che il protocollo d’intesa Ascoli – Val Vibrata possa diventare presto accordo di programma ed essere, quindi finanziato, costituisce a mio avviso un traguardo molto positivo anche per il Piceno. E’ un fatto, tra l’altro, che conferma la validità e la bontà delle azioni poste in campo della Provincia di Ascoli Piceno, come il Consiglio interprovinciale a Civitella del Tronto, per creare quelle sinergie tra due territori che, pur divisi da confini amministrativi regionali, condividono di fatto, da sempre, le stesse problematiche ed un tessuto socio-economico comune che va valorizzato attraverso una logica di ampio respiro che non sia limitata da steccati amministrativi o burocratici.
Ritengo e, ho sempre ritenuto, che le aree di confine abbiano bisogno di una politica “speciale”, distinta da una vaga e troppo centralizzata politica regionale che rischia di essere posta in atto se le Province venissero abolite o depotenziate. E’ un tema che ho posto sul tappeto anche del recente convegno dell’UPI sul destino istituzionale delle Province, dove si è anche parlato del nuovo Codice delle Autonomie che prevede convenzioni tra Province appartenenti allo stesso ambito regionale.
Ebbene, ho proposto di ampliare la possibilità di stipulare convenzioni anche tra Province di diverse Regioni pur rispettando naturalmente i confini amministrativi. Ciò perché le zone di confine come il Piceno, ma il discorso vale anche per molte altre realtà della penisola, hanno con altri contesti territoriali limitrofi, relazioni profonde sedimentate dalla storia, dalla posizione geografica e dai flussi socio-economici, relazioni che non possono essere ignorate e confuse in un nuovo e miope centralismo regionale.
L’Italia è fatta dai Comuni ma anche dalle Province che, dalla storia pre-unitaria, accompagnano e fanno parte integrante dell’assetto e dell’identità profonda del territorio svolgendo per la collettività funzioni e compiti essenziali. In questa prospettiva, auspico che i disegni del futuro assetto del Paese tengano conto di questo patrimonio e trovino le forme più idonee per cambiare nel solco dell’articolo 5 della Costituzione che ha dato compimento al decentramento amministrativo nel nome della sussidiarietà e della pari dignità degli enti locali. Altrimenti si rischierebbe di cadere in nuove forme di centralismo, magari di carattere regionale anziché statale, ma con esiti altrettanto dannosi se non forse peggiori dal punto di vista della governance del territorio, soprattutto se questo è di confine come il nostro.
Copyright © 2019 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Parole datate di un politicante aggrappato alla poltrona.
Ma quale protocollo. Le Province devono scomparire!!!! Perchè nessuno lo fa davvero?
Mettono tasse ma non tagliono questi enti mangiasoldi.
Se un consigliere provinciale è aggrappato alla poltrona allora deve esser proprio un caso clinico. Ma lo sa lei quanto prende un consigliere provinciale? Si e no 30 euro a consiglio. Non so quanti consigli provinciali si fanno al mese, ma credo non più di due. Come dice giustamente Mandozzi in un altro articolo, i costi della politica non sono a livello di comuni e province dove i sindaci prendono un migliaio di euro e i consiglieri una 30ina. I costi della politica sono a livello regionale e statale: un consigliere regionale prende 7000 euro al MESE, un consigliere comunale/provinciale… Leggi il resto »
Un consigliere comunale o provinciale spende i soldi per santini, manifesti e altro per 82 euro al mese. Io non ci credo, lei? Qualcosa non mi quadra e credo anche a lei. Comuni e province dovremmo riempirli di tantissime statue a ricordo di così tanti eroi della democrazia. Secondo me lei si sbaglia ma è anche un valido motivo per eliminare Regioni e province e ridurre drasticamente i comuni, sostituendo il tutto con aree metropolitane e con persone (sarebbero molto meno) a giusta retribuzione e obbligate alla trasparenza totale pena la rimozione dall’incarico. Se fosse come dice lei perché la… Leggi il resto »