ASCOLI PICENO – Pensavamo di averle raccontate davvero tutte lo scorso 23 gennaio,  con la richiesta di Vittorio Micolucci fatta pervenire all’Ascoli sotto forma di decreto ingiuntivo, in cui dichiarava di voler essere retribuito dal giugno (mese dell’arresto) al dicembre 2011. E, invece, oggi, giorno in cui con la probabile conferma di Silva si doveva aprire una nuova pagina della storia bianconera, si torna a fare i conti con uno dei capitoli più brutti: l’ex capitano Vincenzo Sommese, le cui vicende legate al Calcoscommesse sono arcinote, ha preso come modello il suo ‘compagno di merende’, facendo giungere presso la sede della sua ex squadra un altro decreto ingiuntivo in cui chiede il pagamento degli emolumenti fino al mese di maggio 2012. A differenza del decreto di Micolucci, però, stavolta il tribunale di Ascoli ne ha dato immediata esecuzione.

La società bianconera reagisce così tramite il proprio sito: “Nel decreto di cui sopra si ingiunge assurdamente all’Ascoli Calcio il pagamento delle prestazioni del calciatore fino a maggio 2012, calciatore che nella sua richiesta ha omesso in modo censurabile tutta la vicenda del ‘calcioscommesse’, che lo ha visto pesantemente coinvolto: l’ex centrocampista bianconero fu arrestato il 1° giugno 2011 e nel successivo processo sportivo fu condannato a cinque anni di squalifica più preclusione.
Lo sgomento e l’incredulità dell’Ascoli Calcio nel ricevere detto decreto sono inimmaginabili: l’Ascoli, i suoi tifosi, la Città tutta stanno ancora pagando l’incommensurabile danno di immagine derivante dalla vicenda calcio scommesse, che ha leso la credibilità, l’onestà, la dignità, l’incorruttibilità e la rettitudine della Società bianconera.
L’Ascoli Calcio, nel considerare la richiesta offensiva e immorale, comunica che eserciterà tutte le azioni di opposizione necessarie e di risarcimento per tutti i gravi danni subiti, non solo a livello di penalizzazioni inferte nel campionato scorso a causa della condotta illecita di Sommese, ma anche per i danni di immagine che resteranno un’indelebile macchia nella gloriosa storia dell’Ascoli“.


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