SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Addio Ascoli Piceno e Fermo. L’estremo saluto alle due realtà lo dà Sergio Rizzo, che sul Corriere della Sera illustra l’ipotetico piano del Governo Monti per il futuro taglio delle Province.

Un intervento drastico, quasi epocale. Dalle attuali 107 (escluse la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano) si scivolerebbe a 54: “Meno di quelle – 59 – esistenti nel 1861”, spiega il giornalista.

La selezione passerebbe attraverso il superamento di almeno due dei tre seguenti requisiti: superficie di almeno 3 mila chilometri quadrati, popolazione superiore a 350 mila abitanti e oltre 50 Comuni presenti nel territorio. “In realtà, attenendosi scrupolosamente ai parametri, il loro numero dovrebbe addirittura scendere a 50. Si è tuttavia stabilito di salvare i capoluoghi di Regione che pur non hanno i requisiti, come Venezia, Ancona, Trieste e Campobasso”.

Nessuna speranza quindi per i due enti del sud delle Marche, dato che sia Ascoli che Fermo non accontentano nemmeno uno dei parametri richiesti. La Provincia di Piero Celani si ferma infatti a 209.887 abitanti, 1228 metri quadrati di superficie e 33 comuni. Non fa meglio il territorio di Fabrizio Cesetti, con solo 175.047 residenti, 860 metri quadrati e 40 comuni.

NASCERANNO LE CITTA’ METROPOLITANE L’esecutivo favorirà pertanto la nascita delle città metropolitane, progetto previsto da almeno vent’anni ma mai attuato. In tal caso, Comuni con responsabilità più estese andrebbero a sostituirsi alle amministrazioni provinciali. Sul piatto ce ne sono complessivamente dieci: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Roma, Bari e Reggio Calabria.


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