ASCOLI PICENO – “Le Regioni esprimeranno un giudizio sicuramente negativo sulla spending review”. Lo aveva già annunciato il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, al margine della Conferenza dei Governatori che si è tenuta ieri a Roma, e così è stato. Il coro dei “No” da parte dei Presidenti delle Regioni, sul decreto di revisione del Governo, non si è fatto attendere.
“Il Governo nazionale taglia i servizi più che la spesa – commenta il Presidente Gianmario Spacca -. In particolare sulla sanità, dove non sono accettabili i tagli lineari. Chiediamo un confronto su dati, informazioni e costi standard, accompagnato dalla certificazione dell’agenzia. L’attuale decreto non consentirebbe neppure di immaginare un nuovo patto per la salute, e neanche la gestione della materia sanitaria, da parte delle Regioni a partire dal prossimo anno”.
“Sul trasporto pubblico locale, il taglio di 700 milioni pone in assoluta emergenza le Regioni, e si pone l’esigenza di dare certezza al settore in un quadro di legittimità costituzionale. Sulle società in house non è possibile avere un trattamento diverso da quello riservato allo Stato. Per la ridefinizione delle Province chiediamo di accogliere l’emendamento che assegna alle Regioni il compito della limitazione territoriale su parametri oggettivi da rispettare, ma con una minore rigidità sui confini, e comunque anche qui si pone la necessità di una verifica dei profili di costituzionalità”.
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Ma perchè parli sempre di tagli ai servizi?
Tagliate i vostri privilegi,i vostri vitalizi, i rimborsi per spese di trasporto, tagliate i vostri compensi,tagliate le consulenze esterne.tagliate gli sprechiiiiiiii!
E allora vedrete che si possono non tagliare molti servizi!
State tirando troppo la corda!
Direttore anche se in questi ultimi due giorni tutte le testate giornalistiche parlano del riordino e l’accorpamento delle province del sud delle Marche, con la ventilata ipotesi, ovvia, di Ascoli Piceno quale capuluogo, stranamente sul suo giornale on-line, sempre molto attento a tale argomento, non v’è alcun cenno, silenzio assoluto! Vorrei sapere lei che ne pensa visto che San Benedetto, la sua città, sarebbe la 2° della macro-provincia come numero di abitanti e quindi di un certo peso nella nuova realtà. Visto che Ascoli, ovviamente viene contrastata sia da Macerata che Fermo, non pensa che la sua città debbe schierarsi apertamente con Ascoli? Oppure si fa la voce grossa solo quando cìè da litigarsi qualcosa con la stessa? Un saluto.
Caro Giampy, lei è un nostro lettore da tanto tempo e quindi mi meraviglia che non sappia già come la pensiamo. O magari io non ho ben interpretato la sua domanda. La notizia che ancora tale non è, l’abbiamo comunque data. Ci farò un DisAppunto ma intanto le anticipo qualcosa.
Noi, non solo siamo d’accordo con la probabile decisione (che ci sembra giusta), ma addirittura sposeremo la nuova istituzione. Con un distinguo però: secondo me alla macro provincia occorrerebbe dare un nome diverso dalle attuali tre ex province. Un problema minimale che però accentua, come sta accadendo, le rivalità. Con San Benedetto che sta giustamente alla finestra, come lo fu in passato quando si creò un’altra provincia, Fermo, che scatenò un gioia incredibile tra i fermani. San Benedetto del Tronto, pur avendo maggiori potenzialità, non si candidò per un motivo semplice: diventando provincia avrebbe creato uno squilibrio territoriale essendo vicinissima ad Ascoli ed essendo, come Ascoli, distante dall’entroterra fermano. A parte che, come si è dimostrato, creare un’altra provincia quando una è gia troppo; era un assurdità che il nostro giornale evidenziò in modo chiaro ed inequivocabile senza fare campanilismi. Vedi archivio. Arrivo al punto.
Avremmo sposato la macro provincia anche se la ragione avesse detto Macerata o Fermo ma sono altresì convinto che un eventuale Palazzo della Provincia debba nascere tra Porto San Giorgio e Fermo, a quindici chilometri dalla costa, con la creazione di vie di comunicazione che lo rendono raggiungibile in brevissimo tempo da tutti i punti della Macro provincia. Magari adesso si accorgerà che l’accusa di campanilismo,che voleva rivolgere a noi si ritorce su di lei, ma nei confronti di Fermo e Macerata. Sempre campanilismo è. O no?
Direttore le dico sinceramente che ho letto e riletto attentamente il suo commento, ma, e di questo me ne scusi, non sono riuscito a leggerne il “senso”. Le spiego: nella parte iniziale mi fa capire che Lei è d’accordo con la scelta di Ascoli quale capoluogo naturale della nuova realtà, poi pian piano …..non la seguo più. Infine Lei vede il Palazzo Governativo del nuovo ente addirittura tra Fermo e Porto San Giorgio (?!?!), e qui sinceramente ho perso un qualsiasi filo logico. Ma mi faccia capire, dovremmo avere il Palazzo del Governo della nuova macro provincia nelle “campagne” del fermano? Per Lei quale cittadino della seconda città della nuova provincia vede lì, nell’agro fermano, il luogo naturale dove costruire ( a spese di chi?), un nuovo Governo provinciale? Mah…..e mi viane anche a parlare di “campanilismo!” Lasci stare va. Un saluto.
Mi faccia capire lei per quale motivo un cittadino di una località a nord di Macerata dovrebbe fare 70 chilometri per raggiungere i servizi della nuova macroprovincia. Ma forse ha ragione a che serve un Palazzo del Governo, facciamone tanti piccoli sparsi per tutto il territorio. Non sarebbe sbagliato. Perché lei è contrario a considerare Macerata il “capoluogo” della nuova macroprovincia. Mi spieghi almeno questo. Mi mette poi “in bocca” parole che non ho detto. Scommetto che non è neanche d’accordo a dare un nuovo nome che non sia Ascoli, Fermo o Macerata. Non ne parla affatto nella sua risposta. Lei è felice semplicemente perché il capoluogo potrebbe chiamarsi Ascoli Piceno. Alla pari dei fermani che diventarono pazzi di gioia quando Fermo diventò provincia. Allarghiamo i nostri orizzonti che è ora.
Per quanto mi riguarda:
– NOME: niente Provincia di Ascoli Piceno o Provincia di Ascoli-Fermo-Macerata. La soluzione è Provincia del Piceno. Tanto il fermano e il maceratese erano “territorio piceno”. Non a caso molti comuni terminano con “Piceno” o “Picena”. Stessa cosa intndono fare Rimini, Cesena & C. con la nuova macro Provincia di Romagna.
– CAPOLUOGO: non ci può essere altro criterio oggettivo che la città più popolosa. Fare un capoluogo in una zona baricentrica significa anche buttare soldi per costruire palazzi e strutture varie che ad Ascoli ci sono già; ma Ascoli non faccia l’errore di comportarsi in maniera egoistica, da conquistatrice di territori. Soprattutto nei confronti del maceratese che è provincia dal 1861. Ove possibile, senza naturalmente gravare sulla spesa pubblica, va previsto un adeguato decentramento degli sportelli di cui fruiscono le popolazioni;
– TERRITORIO: l’alto maceratese gravita da sempre sul territorio anconetano e non ha senso inglobarli in questa mega provincia del sud delle Marche. Anche perchè sarebbero molto lontani da Ascoli, mentre Ancona sarebbe a due passi da loro. Siccome il nuovo testo parla di riordino delle province e di possibilità per i comuni di confine di scegliere dove stare, codesti comuni dell’alto maceratese sarebbe bene farli passare con Ancona.
Io sono sempre d’accordo quando la saggezza prevale sugli interessi personali. Adesso aspetto la risposta di Giampy ai miei interrogativi a lui rivolti. Giampy dovrebbe anche sapere che io e lei siamo per l’eliminazione dei campanilismi. Giusto Piceno?
Mi faccia capire, per quale motivo un cittadino di Arquata deve farsi 100 km. per raggiungere l’agro fermano da lei indicato per raggiungere il nuovo Palazzo del Governo della macro provincia? Ma non sto a disquisire cose, non me ne voglia, infantili. Qui si tratta di recepire le direttive del governo contrale, e queste hanno compito di accorpare vasti territori il cui capoluogo deve essere, naturalmente, il più popoloso tra quelli in ballottaggio. Quindi caro Direttore sono i numeri dalla parte di Ascoli, mi dispiace per lei. Se dopo vogliamo discutere anche su questo, allora chiudo qui ogni dialogo. Per il resto non vedo perchè bisogna cambiare il nome del nuovo ente, nessuno tranne lei ha messo in discussione questo fatto. Qui vedo veramente becero campanilismo. Lei potrà anche pensare il mio un discorso di parte, ma Ascoli Capoluogo del nuovo territorio è un articolo che lo prevede avendo tutti i requisiti richiesti dalla Legge, non perchè lo dico io che sono ascolano! Semmai mi risponda sulla sua proposta, se veramente la ritiene con un minimo di logica, di costruire il Palazzo del Governo tra Fermo e Porto San Giorgio e chiudere quello storico di Ascoli! Penso che neanche tanti fermani abbiano mai avuto un idea simile alla sua.
Più campanilisti di lei non ne vedo in giro. Si lega attentamente il commento di Piceno che media molto bene le nostre opinioni. Per quel che riguarda il suo pensiero sul sottoscritto è completamente fuori strada. Piuttosto risponda alle mie domande invece di continuare ad evitarle.
Sarò pure fuoristrada nei suoi confronti, ma questa è solo una sua sensazione. Per il resto io le ho risposto: 1°- i 100 km. del cittadino di Arquanta valgono quanto quelli del maceratese; 2° – fare tanti piccoli “Palazzi del Governo” (il primo nella sua S.Benedetto), mi fa solo sorridere; se la sente Monti…. ehmm; 3°- non sono io a non considerare Macerata capoluogo, ma come le ho già risposto (legga attentamente prima di controbattere), lo è il governo nazionale con un preciso articolo di legge che lo prevede:” la città più popolosa, già capoluogo di provincia è di diritto quella che lo sarà anche per il territorio accorpato”. Se dopo vuol sindacare anche il numero di abitanti di Ascoli allora va bè dai. 4°- Piceno secondo me sbaglia quando parla di “Provincia Picena”, non sta scritto in nessuna parte che bisogna rinominare l’intestazione del nuovo territorio (allora cambiamo nome alla capitale che ai lombardi non sta bene!), ed Ascoli, ripeto se così verrà deciso, sarà come del resto lo è già stato, la sede istituzionale del nuovo ente. La provincia siamo tutti noi, dal piceno fino ai confini con l’anconetano.
La cosa che mi preoccupa è che sto discutendo con un cittadino del Piceno, il quale pur di non sentirsi “governato” da Ascoli, preferirebbe esserlo da Macerata o peggio ancor da Fermo, e questo non è becero campanilismo…..
Infine le dico che certamente sarò felice se Ascoli sarà capoluogo, dopo tutti gli affronti subiti ingiustamente è il minimo.
Se parla di affronti subiti da Ascoli lei o è troppo giovane o non ha vissuto nella nostra provincia. Mi mette pure in bocca cose che non ho detto (“piccoli Palazzi del governo, il primo nella mia San Benedetto” accecato dal suo campanilismo. La prima cosa l’ha detta “Piceno”, la seconda nessuno: che fa l’inventore?
Se dipende semplicemente dal numero di abitanti anche San Benedetto del Tronto potrebbe avere delle chance. Magari da subito nel periodo estivo!
X GIAMPY: certo che non è scritto da nessuna parte che bisogna rinominare la nuova provincia. Ma siccome non ci sono province che si salvano e province che non si salvano, e siccome verrà fuori una fusione di più territori, è giusto nominare il nuovo ente in maniera corretta verso tutti. La legge dice che saranno le regioni a decidere confini e nomi dei nuovi enti. Io non ritengo giusto che il nuovo maxi ente si chiami “di Ascoli Piceno”. E se Macerata avesse avuto 10.000 abitanti più di Ascoli non avrei ritenuto giusto che il nuovo ente si fosse chiamato “di Macerata”. Va scelto un nome neutro, magari rispettoso della storia. La Provincia del Piceno mi sembra che risponda a questi requisiti.
Riguardo il capoluogo, sono d’accordo con lei che non ha senso fare nuove sedi e nuovi palazzi in un territorio baricentrico. Non è tempo di buttare soldi. E’ naturale che se bisognava scegliere un criterio oggettivo valido per tutto il Paese questo non poteva essere che quello della città più grande. Però io la vedo molto agguerrito, vedo che mostra un senso di superiorità verso il resto del territorio che a me non piace e che può fare solo del male alla città di Ascoli. In poche parole: si può essere capoluogo per legge, ma se poi non ci si comporta da vero capoluogo ma solo con spocchia e superiorità, allora bella non è. Comportamenti del tipo “SIAMO NOI IL CAPOLUOGO” non mi piacciono e sono dannosi. In concreto, poi, spero che ad Ascoli non venga mai in mente di opporsi a decentramenti sui territori di vari sportelli per il pubblico. Logicamente la “testa” delle varie ramificazioni dello Stato sarà accentrata ad Ascoli, ma in ogni territorio dovranno rimanere presidi e sportelli. Perchè non mi sembra giusto che uno di Camerino debba venire ad Ascoli per fare qualche pratica. Questo significa essere CAPOLUOGO. In caso contrario Ascoli sarà un CAPOLUOGO PER LEGGE, ma odiato da tutto il territorio della sua provincia. E non per questioni calcistiche.
Rigrazie
Anche secondo me il nome della Provincia va cambiato caro giampy. E non sono un cattivo sambenedettese che odia Ascoli.
Non ha alcun senso continuare a chiamare le Province col nome del capoluogo, soprattutto dopo questi accorpamenti. A me non pare giusto dire “Macerata, provincia di Ascoli Piceno” e viceversa. Un buon compromesso, rispettoso della storia, è passare al nome “Provincia del Piceno”. E non mi pare neanche giusto, dopo un riordino simile, passare al lungo nome “Provincia di Ascoli-Fermo-Macerata”. Sia perchè è lungo e complicato, sia perchè nel frattempo altre città hanno conquistato un ruolo importante all’interno della Regione, su tutte Civitanova e San Benedetto.
Grazie.
Partiamo dal fatto che lei Direttore è il primo a non dire la sua su alcune mie osservazioni, ma le evita accuratamente come ad esempio se lei preferisce raggiungere le campagne di Fermo per espletare pratiche presso il Palazzo del Governo provinciale o piazza Simonetti. Per quanto riguarda il nome alla possibile futura Provincia, se il capoluogo sarà Ascoli non penso debba essere cambiato anche se, forse lo ha dimenticato, ma ho sempre sostenuto, se non erro, che l’ipotesi più plausibile e giusta sia quella di creare un provincia a due teste: Ascoli e Macerata (se si ricorda la stessa idea la esposi prima della divisione con Fermo, preferendo semmai Ascoli-Fermo cosi come lo si era fatto a Pesaro con Urbino o Forlì con Cesena), se questo è campanilismo mah! Ma poi cosa avrei io da invidiare ad altri centri? Nulla, quindi nessun campanilismo da parte mia. Per quanto riguarda l’intervento di Piceno, qui non si tratta di essere “agguerriti” o meno ma solo di rivendicare un ruolo che Ascoli ha per tanti motivi, sia di valenza storica, culturale e sociale da non dimenticare. Parlare di “spocchiosità” è totalmente errato; se ha letto bene ho precisato che Ascoli è solo la sede istituzionale dell’ente in questione, ma che la provincia siamo tutti noi, cittadini dell’intero territorio ed ogni zona è ben rappresentata da politici incaricat,i con i voti, a curare gli interessi di ogni centro. Così lo era anche con Fermo. Mi sembra anche che in quel periodo quest’ultima è cresciuta, cosi come San Benedetto, ma non si fa altro che accusare la città e non l’ente, di incapacità gestionale. Questa cosa è ridicola, come quando si sente accusare i romani, intesi come i cittadini della capitale, di essere ladroni, dimenticando che il Governo è rappresentato dai siciliani come dai milanesi. Ora non mi aspetto un “grazie” dal direttore, ma qualche risposta si. Un saluto ad entrami.
Fa domande per non rispondere. Mi sembra più giusto le campagne di fermo, più comodo piazza Simonetti. A due teste perchè non Ascoli-San Benedetto visto il numero di abitanti?
Da wikipedia: San Benedetto del Tronto (Sammenedèttë in dialetto sambenedettese) è una città italiana di 48.262 abitanti[1] della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, la quinta in regione per popolazione dopo Ancona, Pesaro, Fano e Ascoli Piceno.
Costituisce inoltre il polo centrale di una regione metropolitana (FURs) che ingloba 23 comuni (fra cui Martinsicuro, Grottammare, Alba Adriatica, Monteprandone e Tortoreto) e ha una popolazione di oltre 170.000 abitanti.
Per il resto ho perso il filo.
Sapevo che prima o poi tra le sue tante idee (vedi campagne fermane, tante piccoli Palazzi del Governo in ogni dove!), sarebbe uscita la sua città. Potrei anche esser d’accordo, ma Direttore non ha letto che tra le direttive del Governo nazionale il primo punto cardine per il Capoluogo della Superprovincia è il fatto che la città prescelta deve essere già Capoluogo di Provincia? Mi sembra che fino ad ora il ballottaggio ovviamente, riportato da tutti i mass media, sia sempre stato tra Ascoli, Macerata e Fermo! Ma vuoi vedere che alla fine tra i tre litiganti il quarto gode? Un caro saluto.
Poteva evitare di rispondere. Sapevo già la sua risposta e che non avrebbe compreso la mia provocazione. Povero me.
Io sono veramente basito da questo modo di affrontare la questione. Giampy per favore basta. Possibile che non si rende conto del modo e del tono con cui sta affrontando la questione? Questo suo modo di fare danneggia Ascoli. Quello che dice la legge che sta per essere approvata, lo si sa. E mi pare una legge di buonsenso. Ma questo suo rimarcare, puntualizzare, evidenziare la superiorità ascolana è deleterio per tutti, per la grande provincia che sta nascendo e per Ascoli Piceno. Invoco moderazione e rispetto per tutti i territori.
Purtroppo Direttore è pieno di persone così campaniliste, anche in Riviera. Io me ne dissocio fortemente. E non mi ringrazi perchè non sto facendo un piacere a lei, ma veramente mi disturba il modo con cui Giampy sta affrontando la questione. E soprattutto non si rende conto che sta danneggiando Ascoli perchè chi legge interventi simili può solo iniziare a provare antipatia e odio verso il capoluogo piceno. Facciamola finita!
Caro Piceno, assolutamente qui nessuno sta rimarcando alcuna superiorità, ma solo la mia posizione, il mio e solo mio punto di vista sulla vicenda, null’altro. Il tuo intervento lo vedo esagerato e fuor di luogo. Un saluto.
Direttore l’ho capita ma non ne sono del tutto convinto, non si preoccupi. Può farla anche passare per una provocazione ma intanto ……l’ha detta. Avevo taciuto volutamente quando già in un suo precedente commento aveva scritto: “San Benedetto del Tronto, pur avendo maggiori potenzialità, non si candidò per un motivo semplice: diventando provincia avrebbe creato uno squilibrio territoriale essendo vicinissima ad Ascoli ed essendo, come Ascoli, distante dall’entroterra fermano”. Anche questa era una sua provocazione, ovviamente….ehm, ehm..
La discussione su questo argomento finisce qui. L’ultima cosa: non ricordo quando ho detto quelle parole (se le ho dette) ma mi sembrano, chiunque le avesse dette, molto piene di saggezza e affatto campaniliste. Quindi la ringrazio.