ASCOLI PICENO – “Ma quale decoro? L’obiettivo è chiaro: puntare il dito contro CasaPound”.Non si è fatta attendere la dura replica di Fabio Di Nicola, responsabile provinciale dell’associazione, direttamente all’indirizzo del PD, in seguito alle polemiche dei giorni scorsi – che hanno infiammato la rete e non solo – scattate dopo la rimozione dei manifesti affissi abusivamente da Casapound, in varie zone di Ascoli Piceno. Al nostro approfondimento sulla questione aveva risposto ieri il consigliere (PD), Mauro Pesarini, che con l’appoggio bipartisan dell’assessore (PDL) Massimiliano Brugni, era riuscito a convincere il comune di Ascoli a rimuovere il materiale propagandistico dalle strade della città, presente oramai da mesi.

“Mi chiedo come sia possibile parlare di decoro urbano – scrive Di Nicola sul blog di Casapound Ascoli- quando si mostrano foto di manifesti sopra muri luridi e pieni di scritte, impiastricciati da decenni . Secondo questi signori basta rimuovere un po’ di carta per ridare decoro alla città? O forse questi signori non gradiscono il tema del manifesto?”

“Il dubbio sorge in quanto gli stessi signori non si sono mai preoccupati di dire una parola sulle TAG che tempestano il centro storico, sulle scritte politiche e d’amore che insudiciano la Loggia Dei Mercanti, le scalette del Palazzo Dei Capitani, le vie del centro e di recente hanno pure inzozzato i muri del Caffè Meletti.” E’ davvero il decoro che interessa agli esponenti del PD? E come mai nella loro amministrazione cittadina (sindaco Allevi) non approvarono nessun regolamento per l’arredo urbano, anzi pensarono bene di aprire un centro sociale, fulcro del degrado, a spese della collettività?”

Lo scenario però sembra allargarsi. Sotto la lente dei giovani della destra ascolana sono finiti, infatti, anche molti cartelloni pubblicitari ( di note aziende della zona) affissi abusivamente in vari quartieri ascolani; oltre che una buona parte dell’intero universo propagandistico – non necessariamente di natura politica – , da Ascoli fino alla Riviera (GUARDA LA FOTOGALLERY).

E che dire dei manifesti, tutti abusivi – continua Di Nicola che pubblicizzano sagre, feste dei locali della riviera, concerti nella vallata, manifestazioni e cineforum di gruppi riconducibili alla sinistra? Quelli non costituiscono nessun tipo di degrado? Quando la pubblicità del circo incarta periodicamente i muri della città va tutto bene? Silenzio assoluto sulla situazione in cui versa Piazza della Verdura, in balia di tossici, barboni che vivono in scatoloni e spacciatori, proprio di fronte al teatro cittadino, ‘luogo dato alla cultura’ e recentemente difeso a spada tratta per convenienze politiche come ,del resto, è la convenienza politica che muove la polemica odierna”.

“Chiostro di San Francesco, riempito di scritte anch’esso, non dimentichiamolo. Ma questi argomenti vanno ignorati perché non portano simpatie e voti. Dei palazzi occupati dai balordi a Piazza San Tommaso? Degli zingari che in passato prendevano possesso dell’area camping a Castagneti? Dei palazzi occupati, dagli stessi rom, in vari quartieri della città? Si può dire qualche parola? O magari sbagliamo noi, e per questi signori quello non è affatto degrado”?

Il responsabile provinciale di Casapound conclude con un attacco diretto al consigliere PD, Mauro Pesarini, che nei giorni scorsi aveva alacramente denunciato la vicenda ai Vigili Urbani, e successivamente in rete:” Che ci dice invece il consigliere Pesarini dei 6×3 abusivi che sono stati coperti parzialmente, e di recente, in zona stadio? Non ha nulla da dire? Quelli sono di “amichetti” di cui non va lesa la dignità? E dei manifesti dell’ ultima campagna elettorale affissi ovunque per accaparrarsi un posticino al caldo, chi ne parla? E’ più facile sparare a zero, chiedere interventi e puntare il dito contro chi non gode di finanziamenti pubblici e di amicizie altolocate, come CasaPound ovviamente. Che ci attacchino pure politicamente, ma almeno gettino la maschera e lascino da parte la scusa del decoro. Ne guadagnerebbero in credibilità”.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.