Le interviste sono state realizzate di fronte al presidio Manuli organizzato dalla Unione Sindacale di Base da lunedì 1° ottobre.

Riprese e montaggio Maria Josè Fernandez Moreno

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ASCOLI PICENO – “Fino a due anni fa non pensavo che non ci fossero vie d’uscita. Ma adesso sono convinto che la via dell’industrializzazione dalle nostre parti è tramontata definitivamente. Qui il problema è che manca un collante. Io ho fatto tanti appelli, alle banche e alle Istituzioni, ma non è servito a nulla”: Alvaro Cafini, ex titolare della Euroimpianti, azienda che lavorava nell’indotto della Manuli (ex) gloriosa azienda della zona indusriale di Ascoli che dava lavoro a 1200 dipendenti, ridotti ad appena 80 oggi.

E anche la Euroimpianti, dopo 35 anni, è ora in ginocchio: un capitale umano e imprenditoriale dissolto.

“Quando ho iniziato a lavorare in questa zona, non c’era neppure la strada. Io sono nato operaio poi sono diventato piccolo imprenditore. Ma qui sei ascoltato solo se sei furbetto, vai in giro con la cravatta e la Mercedes, allora forse hai qualche spazio, ma se sei una persona umile le Istituzioni locali neanche ti accolgono” aggiunge.

Si consiglia la visione dell’intervista che racconta, in 5 minuti, una intera vita di lavoro arrivata al capolinea con la Notte della Crisi che ha colpito duramente il Piceno negli ultimi anni.


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