ASCOLI PICENO – E’ stata celebrata nella mattinata di mercoledì 3 ottobre la manifestazione del 69° anniversario dell’inizio della lotta di liberazione partigiana ad Ascoli Piceno. Presenti tra le massime autorità cittadine anche l’assessore regionale Antonio Canzian che ha ricordato il sacrificio di cittadini, militari e partigiani uccisi dai fascisti e dai tedeschi in tutta la provincia.

“Giornata commemorativa importante per Ascoli e per tutto il territorio Piceno – ha detto Canzian – perché dà l’inizio ad una stagione di riscatto dell’Italia nei confronti della dittatura. Fa piacere vedere la presenza al sacrario di molti ragazzi. Occorre ricordare loro che grazie alla liberazione il nostro Paese è entrato a far parte nel contesto mondiale delle nazioni libere. La nuova generazione deve essere orgogliosa di respirare il vento della libertà proveniente dalle gesta di uomini che hanno pagato con la propria vita il riconoscimento dei valori fondamentali. Tali valori dovrebbero essere celebrati quotidianamente; invece assistiamo in questi giorni a scandali vergognosi e al malcostume della politica. Vi è poi la sensibile percezione di come i fatti di corruzione incidano anche, e soprattutto, sulla questione morale e sul senso etico del ruolo di responsabilità pubblica”.

“Bisogna – ha concluso l’assessore – riacquisire una memoria comune soprattutto oggi che stiamo vivendo una fase estremamente negativa della politica in generale e dobbiamo essere coraggiosi nel riconoscerlo. Nel contempo, dobbiamo riuscire a rinfondere nei nostri giovani i valori della democrazia, della convivenza civile e della solidarietà, pilastri fondamentali per poter ricostruire l’identità comune”.

A seguire il vice presiedente dell’Anpi di Ascoli, Pietro Perini ha ricordato i drammatici momenti dell’epoca. “Cari ragazzi probabilmente pochissimi di voi sanno che su questo colle prese vita una delle primissime formazioni partigiane d’Italia: la Brigata Colle San Marco. Alcune centinaia di uomini, donne e ragazzi scesero in campo per ribellarsi alle angherie del nazi-fascismo dando vita ad una delle più tragiche pagine della nostra Resistenza. Queste persone, con fedi politiche completamente diverse, tutte insieme fecero la stessa scelta senza dare importanza a queste diversità e ben consapevoli che proprio quella scelta avrebbe potuto privarli della loro stessa vita. Certi momenti storici lasciano sempre la loro impronta ed il loro insegnamento”.


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