ASCOLI PICENO – Lontano dalle penalizzazioni, lontano dal calcioscommesse, sembrava essere un inizio di stagione tranquillo quello in casa bianconera. Eppure, nell’ottobre ‘stregato’ arriva il problema dell’agibilità dello stadio ‘Cino e Lillo Del Duca’. Dopo la segnalazione all’Ascoli Calcio e al comune fatta da alcuni tifosi in curva sud su una crepa che dalla recinzione sul corridoio arrivava fin sui gradoni, la ‘Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo‘, istituita presso la Prefettura, effettuerà martedì la verifica ispettiva per decidere sulla sicurezza dell’impianto.

Ieri, però, in diretta alla trasmssione ‘Tutti allo stadio‘ di Radio Ascoli, è intervenuto ospite il sindaco Guido Castelli, che ha chiarito la posizione dell’amministrazione sull’eventuale inagibilità dello stadio di via Zeppelle. “Se la curva sud dovesse risultare pericolosa dislocheremo altrove i suoi magnifici tifosi, con i quali è previsto un incontro a breve” ha spiegato Castelli. L’ipotesi prevedrebbe la riapertura dei distinti est, capaci, vista l’affluenza media di queste prime giornate, di contenere tutti i tifosi. “In seguito vedremo se l’Ascoli Calcio vorrà investire in una nuova struttura o nei lavori per aggiustare quella attuale, come è successo in altre città italiane. Se così non fosse si dovrà valutare se qualche imprenditore locale possa intervenire, magari attraverso lo strumento del project financing“. E qui il sindaco svela un retroscena di qualche anno fa: “Nel 2010 un imprenditore ascolano, da sempre vicino alle sorti della squadra, mi presentò l’interesse nel ristrutturare lo stadio e di rivederne la struttura e la funzione. Poi, però, è arrivata la crisi che ha colpito anche i costruttori edili e non se n’è fatto nulla“.

Ma su un’eventuale ristrutturazione dell’impianto, l’amministrazione che ruolo avrà? “Il comune, complice anche il patto di stabilità, non ha denaro per una ristrutturazione milionaria del ‘Del Duca’. Come tutti gli enti locali d’Italia, siamo stati costretti ad interrompere lavori di quotidiana manutenzione. Ma siamo pronti al dialogo con la società bianconera“. In conclusione, poi, Castelli spiega la situazione attuale del processo tra le due parti. “Non voglio polemizzare, ma, riguardo il contenzioso per il pagamento degli arretrati (circa 900 mila euro, ndr), l’Ascoli, dopo aver perso il primo grado presso il Tribunale ordinario, ha presentato ricorso al Tar, senza, però, esercitare gli atti d’impulso necessari. Ora il ricorso giace lì. Noi – conclude il sindaco sempre a ‘Tutti allo stadio’ – abbiamo anche mandato una lettera per non incorrere nella perenzione: ricordo che i soldi che il gestore deve al Comune sono soldi pubblici, e non vorrei che la Corte dei Conti solleciti noi al pagamento“.

Ma prima del sindaco, nella trasmissione di Radio Ascoli era anche intervenuto uno dei responsabili degli ultras in curva sud, Gianni Luzi: “La prima segnalazione del problema – ricorda – fu fatta a giugno alla società, quando ci incontrammo per preparare la festa salvezza. Ricordo che da parte loro fu rimarcata la fatiscienza della struttura e gli alti costi di gestione e noi, da parte nostra, denunciammo la crepa che, allora, era allo stato iniziale. Poi – continua Luzi – nella partita con lo Spezia ci siamo accorti che era cresciuta parecchio, per questo abbiamo più volte avvertito la società, con la quale ci siamo visti la passata settimana, ma anche l’assessore allo sport Brugni e il sindaco. L’ultima volta martedì, in occasione del ricordo di Reno Filippini. Abbiamo ottenuto un incontro con il comune che si farà dopo i controlli tecnici“. Per i tifosi, però. questa è l’occasione per spiegare qual è l’attuale situazione del ‘Del Duca’: “I bagni sono in uno stato indecente – continua Gianni Luzi -, c’è del filo spinato che sporge pericolosamente neanche fossimo in guerra, ora anche questa crepa che fa preoccupare i tifosi. E’ anche questo che fa allontanare le famiglie, i tifosi dal calcio. Uno stadio rimesso a nuovo richiamerebbe più tifosi“. Sull’eventuale ‘trasloco’ degli ultras, la posizione è chiara: “Siamo disponibili alle soluzioni. Se c’è una battaglia da portare avanti, siamo i primi. Ma non ci sistemeremo in curva nord. E’ dedicata agli ospiti e credo sorgerebbero anche problemi di ordine pubblico per i flussi di gente intorno allo stadio“.

Ricordiamo che il ‘Del Duca’ ha visto posare la sua prima pietra nel 1955, mentre nel ’62 è avvenuta l’inaugurazione ufficiale, con l’incontro tra le rappresentative dilettantistiche di Italia e Inghilterra. Nell’estate del ’74, poi, grazie alla promozione in serie A, l’impresa di costruzioni del presidente Rozzi provvide ad innalzare i settori dello stadio, fino a raggiungere una capienza di 34.110 posti. Numeri che sono scesi lungo il tempo, fino a raggiungere i 20.000 scarsi attuali.


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