ASCOLI PICENO – Li incontri, in questo caldo ottobre, un po’ ovunque, nello splendido centro storico ascolano: tra piazze e ruette, con il naso all’insù ad ammirare chiese e palazzi, o ad ammirare invece chiostri.
Certo, si potrebbe fare di più.
Ma la presenza di turisti stranieri ad Ascoli, in questo periodo, è un discreto segnale.
Non sappiamo se siano residenti in qualche casolare dei colli piceni, dove, da qualche anno, il “Marcheshire” è diventato un marchio apprezzato non solo in Inghilterra e Stati Uniti ma anche in Germania, Olanda e Danimarca. Oppure se abbiano scelto Ascoli come tappa di un tour guidato, come il gruppo di turisti nord-europei che oggi, 16 ottobre, erano in Piazza Simonetti.
Una bella notizia, ad ogni modo.
Una opportunità da cogliere e rilanciare. Perché, probabilmente – anzi: con certezza – il mercato turistico per Ascoli rappresenta un prodotto tutt’altro che maturo, e dunque è uno dei pochi dove sia possibile aspettarsi un miglioramento delle performance negli anni a venire.
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Dite bene, non sono pochi. In città di turisti, soprattutto stranieri, ce ne sono sempre di più. Sul fronte turistico Ascoli cresce da anni, a piccoli passi però. Potrebbe fare di più, le potenzialità le ha. Deve osare di più. Anzi tutto il Piceno deve osare di più e pensare, finalmente, ad una promozione unica che metta in rete mare, pesce, colline, borghi, vino, arte, cultura, architettura, fiume, fritto misto, terme, parchi nazionali, monte piselli. Il tutto in un fazzoletto di 30 km.
….Toglierei Monte Piselli….. Adesso fa parte del Feudato di Don Remigio!!!