ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo dai titolari del Caffè San Marco di via Iannella.

In merito alle lamentele riguardanti i disordini e gli schiamazzi notturni espressi pubblicamente da alcuni residenti di via Iannella e riprese da un articolo comparso sul quotidiano on line “Piceno Oggi” il 18 ottobre, vorremmo dire la nostra.

Tali lamentele infatti tirano in ballo in modo esplicito e ai limiti della diffamazione l’attività commerciale quasi fosse la causa diretta dei disagi patiti da questi residenti. In realtà il contenuto stesso delle rimostranze di queste persone e dell’articolo appare contraddittorio, ora troppo generico, ora troppo centrato sulle responsabilità della gestione del bar.

Infatti, atti quali l’urinare in una pubblica via o il rovesciare i bidoni dei rifiuti, ammesso e non concesso che vengano posti in essere addirittura abitualmente (come sembra di capire dalla descrizione), cosa che francamente non ci risulta, costituiscono dei veri e propri reati dei quali gli unici e soli responsabili sono gli autori stessi, non certo il bar dei quali si presume (ma non si dimostra in alcun modo) siano avventori.

Di tali fatti certamente incresciosi e disagevoli per i residenti, andrebbe data notizia e dimostrazione nei modi opportuni prima di tutto alle autorità di pubblica sicurezza (e non alle pagine Facebook del sindaco o agli organi di informazione locale) magari coinvolgendo ai fini della prevenzione anche i commercianti della zona i quali, giova ricordarlo, non hanno alcun potere di intervento che non sia quello dell’ammonimento verbale e dell’esercizio del proprio buon senso.

Al Caffè San Marco, come ad ogni altra attività commerciale, specie quelle aperte fino a tarda sera, compete giustamente il rispetto delle regole e della buona creanza tra vicini ma tali regole sono quelle oggettivamente previste dalle norme di legge e non dal capriccio di qualcuno.

Ad esempio, facendo sempre riferimento all’articolo citato, vorremmo capire per quale motivo i clienti del bar dovrebbero urinare per strada quando hanno comodo accesso al bagno del bar durante tutto l’orario di apertura, oppure come si possa imputare all’attività del bar il disordine e il rumore che qualcuno produrrebbe nella zona alle 4 del mattino quando il bar medesimo ha sempre scrupolosamente rispettato l’orario di chiusura previsto dalle ordinanze che impongono di abbassare le saracinesche non oltre le 2 e non prima di aver restituito al pubblico decoro l’aspetto della via prospiciente il bar, ripulendola personalmente dai bicchieri di plastica, dalle cartacce, dalle cicche di sigaretta o da altri rifiuti eventualmente abbandonati fuori dagli appositi cassonetti.

Inoltre proprio il fatto che i numerosi interventi di controllo effettuati dalle forze dell’ordine (sollecitate così spesso dai nostri bravi vicini) non abbiano mai sortito effetti sostanziali sulla gestione del Caffè San Marco, non è dovuto a ragioni misteriose, ma solo al fatto che il Caffè San Marco rispetta al meglio delle proprie possibilità i limiti e gli orari che la legge impone.

Gli altri problemi sollevati anche giustamente dall’articolo quali il decoro della nostra città e la mancanza di buona educazione da parte di tanti giovani sono problemi troppo grandi e generali perché chi gestisce un bar possa occuparsene in prima persona (verrebbe da chiedersi ad esempio dove siano i genitori di certi adolescenti così nottambuli).

Dovremmo invece metterci d’accordo visto che è stato messo sull’avviso anche il sindaco, su quale tipo di città noi ascolani vogliamo vivere oggi e in futuro.

Il caso del Caffè San Marco e via Iannella, infatti, non può essere considerato isolato. Numerosi altri bar della zona, infatti, organizzano in modo del tutto simile serate speciali a beneficio del divertimento dei giovani locali e degli studenti universitari presenti in città ogni anno più numerosi. E non sembra che questi bar, distanti anche poche decine di metri suscitino reazione dello stesso tipo nel proprio vicinato. Ci viene spontaneo chiederci il perché.

Infine quanto alla questione studenti, sappiamo tutti che il Comune di Ascoli sta giustamente investendo da anni tempo e risorse affinché la città possa ampliare la propria offerta di formazione universitaria e, con essa, la presenza di studenti in città considerandola correttamente un volano per i commerci e per l’economia locale così duramente provata in questi anni di crisi. Dunque, a fronte di una presenza sempre più massiccia di studenti universitari, quale tipo di città vogliamo far trovare loro? Una città in cui per divertirsi e distrarsi dallo studio si è costretti a prendere la via della Riviera oppure ad andare a dormire entro le 23? Fermo restando il diritto di tutti a godere del proprio riposo, non crediamo che sia questo il futuro giusto per Ascoli e il suo centro storico.


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