ASCOLI PICENO – Un Mario Monti come nessuno mai aveva osato descrivere. Può bastare questo per far intendere l’opera di Daniele Lazzeri, Andrea Marcigliano e Augusto Grandi, con quest’ultimo che interverrà alla presentazione del libro in programma mercoledì prossimo, 7 novembre, alla Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani. Una ‘biografia non autorizzata‘ come suggerisce lo stesso sottotitolo, la quale cerca di spiegare secondo gli autori tutto ciò che nasconde la nomina di Monti a Presidente del Consiglio avvenuta un anno fa.

L’evento è organizzato da Casapound Ascoli, associazione che fin da subito ha preso una posizione netta contro l’attuale esecutivo. “Fummo i primi a scendere in piazza contro ‘il governo delle banche già quindici giorni dopo l’insediamento – ricorda Giorgio Ferretti, responsabile regionale di Cp  -, con una manifestazione nazionale a Napoli il 26 novembre del 2011. Noi vogliamo far capire che Monti è stato il primo presidente della storia d’Italia ad aver dichiarato di essere al governo perché ‘lo chiede l’Europa‘ e non per rappresentare i cittadini. Dice – prosegue Ferretti che farà anche da coordinatore alla presentazione – che dobbiamo cedere la sovranità a terzi, ovvero la Bce, per uscire dalla crisi, mentre per noi la sovranità è un valore fondamentale che lo Stato non può delegare“.

“La presenza di Monti nei consigli d’amministrazione del gruppo torinese – scrivono Grandi, Lazzeri e Marcigliano – coincide anche (nel senso che è una coincidenza) con l’epoca delle tangenti pagate dalla Fiat ai politici. (…) Ma il problema è un altro. Monti sapeva? Davvero poteva non sapere? Consigliere silente e pure non vedente? (…) . D’altronde le vicende del professore nostro si sono spesso incrociate con quelle di Giuliano Amato (un altro della scuola torinese, ndr), il cosiddetto ‘dottor sottile’. Così sottile, così acuto che, pur essendo stabilmente ai vertici del Psi, non si era mai accorto di quanto gli stava succedendo intorno. Sarà per questo che, prima Amato e poi Monti, non si sono accorti dei danni che le loro rispettive  politiche economiche  provocavano all’Italia? E, ovviamente, neppure si sono accorti dei vantaggi assicurati da entrambi  alla speculazione internazionale. Pure coincidenze operative”. Con il libro ‘Il grigiocrate’gli autori cercano di ripercorrere anche i primi mesi del governo Monti, sposando la tesi secondo la quale il ‘Professore’ non sarebbe affatto stato chiamato per salvare un’Italia ormai sull’orlo del baratro, bensì per affondarla e fare gli interessi delle élite da cui proviene e che ha sempre servito nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera di tecnocrate.

 


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