ASCOLI PICENO – Obiettivo raggiunto, Ascoli è “Città europea dello sport” 2014. A comunicarlo, il sindaco Guido Castelli, presente a Bruxelles quest’oggi, giornata nella quale l’associazione Capitali Europee dello Sport ha attribuito il riconoscimento, consegnato al primo cittadino nell’edificio Spinelli del Parlamento Europeo. Ascoli era in concorrenza, tra le altre, con Pescara, Firenze e Brindisi.
Tra i benefici, la possibilità di concorrere con le altre città a fondi per il settore sportivo pari ad un totale di 210 milioni di euro e l’ingresso in un network internazionale nel quale promuovere la città con gli altri associati europei.
“Un premio tanto agognato, quanto meritato, a detta della stessa Commissione valutatrice – ha dichiarato il sindaco Guido Castelli – L’impegno profuso in questi anni dall’amministrazione comunale per riqualificare spazi da adibire allo sport, iniziative e competizioni a livello mondiale hanno fatto balzare la nostra città sul podio della classifica Aces. In questa esperienza un ringraziamento particolare va all’europarlamentare Marco Scurria che ha sostenuto la nostra candidatura apprezzando il dossier predisposto con il consueto scrupolo dall’assessore allo sport Massimiliano Brugni”.
“E’ indubbio che un riconoscimento di tale portata, che per la prima volta riconosce una dimensione continentale – continua il sindaco – potrà generare per la nostra città ritorni di immagine incrementando gli afflussi turistici in grado di incidere positivamente sullo sviluppo economico e favorendo la crescita e l’ulteriore qualificazione del sistema sportivo locale. Inoltre, avremo un vantaggio in più, essendo già stati valutati dal punto di vista organizzativo ed in base al raggiungimento positivo dei risultati, nella presentazione di futuri progetti alla Commissione europea che annualmente stanzia grandi finanziamenti finalizzati alla valorizzazione dell’attività sportiva, impiantistica ed eventi. Ricordo le espressioni entusiaste dei giudici quando hanno visitato il nostro territorio e toccato con mano, con sopralluoghi, incontri informativi con le associazioni, con la consultazione dei dati, la partecipazione alla cerimonia di candidatura. Tutti i numeri dello sport sono passati al vaglio, dalle associazioni sportive presenti nel nostro territorio, agli atleti, dagli impianti sportivi al tariffario applicato per l’utilizzo delle strutture che ad Ascoli vanta il titolo di essere il più basso d’Italia. Ed ancora, l’esperienza del campionato mondiale di pattinaggio a rotelle ed i campionati europei di Goalball disciplina paraolimpica rivolta agli atleti da disabilità visive ai quali si aggiungono i lavori di riqualificazione degli impianti Sportivi “Tofare”, del pattinodromo comunale e la realizzazione della Palestra per arrampicata”.
“Da oggi Ascoli è ‘Città europea dello sport 2014’ e quindi – dichiara in una nota l’assessore allo Sport e Gioventù, Massimiliano Brugni – entrerà in un network internazionale da cui potremmo trarre tutti i benefici di un sistema già rodato che promuoverà la nostra città tra gli associati stranieri. Ottenere un riconoscimento così prestigioso, così come fatto positivamente da altre città italiane nel corso degli ultimi anni, significa porre la nostra città all’attenzione dei mass media sportivi nazionali ed internazionali. Un insieme di fattori che ci spingono a fare sempre di più per i nostri ragazzi assicurando loro, ed a tutta la cittadinanza, luoghi ed iniziative capaci di rendere sempre migliore la qualità della vita nel nostro splendido territorio”.
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Da sambedettese sono contento per Ascoli.
Complimenti al Sindaco di Ascoli che ha saputo dimostrare la capacità di mettere a frutto le esperienze e le risorse del suo territorio.
Che San Benedetto prenda esempio e prima di riempirsi la bocca (o twitter) di grandi eventi mondiali pensi a come Ascoli sia riuscita puntualmente a fare meglio. Gaspari puntava al turismo sportivo? Peccato che Ascoli ci abbia sorpassato con la possibilità (come riportato da quest’articolo) di accedere a fondi per la riqualificazione degli impianti sportivi. E chissà se il prossimo anno il Manchester City, dopo aver snobbato San Benedetto, non scelga proprio Ascoli? Me lo auguro!
La storia dei campionati mondiali di pattinaggio è andata diversamente. San Benedetto si era aggiudicata l’edizione, ma non aveva le strutture adatte. Vi sembrerà assurdo, ma la Pista Panfili non è regolamentare. Non c’erano soldi per metterla a norma. Le alternative erano Senigallia o Roseto. Ma qualcuno ha detto… e se fosse Ascoli? In quel momento Ascoli aveva una pista regolamentare ma non completata. Castelli si dichiarò disposto a mettere a posto l’impianto e in una battibaleno… i mondiali di Pattinaggio sono diventati di Ascoli e San Benedetto.
La cerimonia d’apertura si è svolta ad Ascoli e tutta la comunicazione era incentrata su Ascoli.
L’imbarazzo degli esponenti della giunta sambenedettese che hanno presenziato alle conferenze stampe era davvero palese.
Sembravano dirsi “ma come… sono anni che lavoriamo per questo e ora… sembra che abbiano fatto tutto gli odiati cugini!”
Va bè, meglio che la polemica non sia mai uscita. San Benedetto e Ascoli devono fare fronte comune. Speriamo che CAstelli se lo ricordi anche adesso.
No headhunter ho chiesto in federazione, la pista è regolamentare mo non al punto tale da garantire il punteggio massimo per l’aggiudicazione dell’evento (chissà a cosa pensavano quando l’hanno rifatta per gli europei!!!)
E’ evidente che Ascoli ha una giunta nettamente più preparata e competente di quella di San Benedetto, buon per loro! E complimenti agli ascolani che hanno saputo scegliere.
Anche qui… se il mondiale è passato sui media più come “di Ascoli” è merito dell’amministrazione comunale che obbiettivamente ha saputo focalizzare l’attenzione sulla propria città. Ci sta poco da dire, Ascoli si è mossa meglio, ha fatto sempre il primo passo, ha curato nel dettaglio ogni particolare. E’ riuscita a pompare bene l’evento, ha creato grande attesa, ha addobbato la città con striscioni e bandierine ovunque, ecc. Per non parlare della cerimonia inaugurale, uno spettacolo unico che san benedetto non ha saputo replicare.
Quali sono i parametri che vengono utilizzati per definire una città Europea dello sport?
Se sono come i parametri per le assegnazioni delle bandiere blu, direi che lasciano il tempo che trovano.
Come fa una città come Ascoli a ricevere un riconoscimento così importante se il luogo dove viene praticato lo sport più seguito della città è ai limiti della agibilità?
San Benedetto se avesse un amministrazione degna di tale nome, altro che città europea dello sport diventerebbe!
Infatti molto dipende da QUANTO le amministrazioni sono brave a partecipare a questi concorsi che servono per entrare in alcuni circuiti più o meno importanti e a ottenere visibilità per la città.
P.S. Gli impianti sportivi non è “lo stadio”. Quello è 1 di 30.
Stadio che comunque, al di là degli articolo di giornale, ha ospitato circa 2 anni fa un test-match della nazionale di rugby con 20mila spettatori.
Forse non sono stato chiaro: In tutti i giornali locali si legge che Ascoli è diventata città europea dello sport 2014,fin qui nulla da eccepire, l’unica cosa, che da semplice lettore di quotidiani non sono riuscito a capire, è come e quindi in base a quali parametri si definisce una “Città europea dello Sport”.
Esiste una commissione giudicante che valuta attentamente le strutture sportive? O come per altri riconoscimenti Europei basta una dettagliata autocertificazione?
Se non ci fosse una attenta valutazione degli impianti la cosa sarebbe molto preoccupante,in quanto si rischierebbe di sperperare fondi Europei per opere che non presentano particolari requisiti di merito.
Purtroppo nel nostro Paese abbiamo troppi esempi di fondi europei utilizzati malissimo ed è per questo che qualche dubbio mi viene.
Cito l’esempio dello stadio Del Duca non per una questione di campanilismo, ma semplicemente perché quella struttura mi ha fatto accendere la lampadina sul fatto che qualora ci fosse stata una serie valutazione degli impianti sportivi presenti nella città, una struttura del genere non avrebbe mai potuto prendere la sufficienza.
PicenoOggi ha fatto un interessante articolo con il regolamento e tutti i criteri di valutazione delle candidature. Dagli un’occhiata. Comunque nessuna autocertificazione, ad Ascoli venne una commissione qualche mese fa.
P.S. Il Del Duca sta messo male ma la sufficienza la prende sicuro altrimenti non avrebbe potuto ospitare un incontro ufficiale internazionale di rugby. Sicuramente prende l’insufficienza a livello estetico, ma non conta solo quello.
lasciamo da parte i campanilismi… divisi diventiamo la periferia di Macerata
Persone come Eldo Fanini, Assessore all’impiantistica sportiva, la Dirigenza Settore Sport della dr.ssa Renata Brancadori e la Direzione Ufficio Sport Comunale del dr. Alessandro Amadio, NON potranno MAI contribuire a rendere San Benedetto del Tronto una VERA Città Europea dello Sport per delle semplici ragioni:
1. Nessuna autentica competenza in materia di Sport;
2. Uso del tutto “politico” e “strumentale” dell’Impiantistica sportiva;
3. Incapacità nell’ascoltare chi operativamente si mette in gioco con risultati e competenza in questo settore e nelle varie discipline al di là delle appartenenze “politico parentali”;
4. Assenza assoluta del concetto del MERITO.
Per quanto ci riguarda è a tutti noto quanto accade alla ginnastica, così come ad altri settori dello sport che vivono e resistono unicamente per la passione e la determinazione degli atleti e degli appassionati mentre di fatto La POLITICA, quella VERA, è del tutto assente o succube delle consorterie o degli UMORI di chi ci governa.
Basta vedere che fine ha fatto la Tensostruttura per la ginnastica artistica, caduta nelle mani tentacolari dell’Agraria Club e trasformata di fatto in un semplice play planet, mentre il lunedì ed il mercoledì pomeriggio si impedisce tranquillamente alle squadre di Serie C, D e A1 GAF così come all’attrezzistica maschile GAM l’accesso all’impianto sportivo utilizzando quale alibi la presenza di un’associazione che svolge solo attività promozionale, attività per la quale da regolamento federale è idoneo e sufficiente un locale di 150 mq di superficie per 2,50 mt di altezza.
Di chi è la colpa? Credo che la risposta sia stata già data in premessa!
Come si può permettere in coscienza e del tutto tranquillamente di danneggiare il rendimento sportivo delle ATLETE e dei GINNASTI SAMBENEDETTESI che partecipano a gare di campionato federali regionali, nazionali ed internazionali (da settembre ad oggi abbiamo fatto oltre 6 gare accedendo a finali nazionali ed interregionali) costringendoli ad allenarsi a “secco”, cioè senza utilizzare gli spazi necessari e tutte le relative attrezzature, a detrimento della loro preparazione, mentre la stessa associazione summenzionata rende possibile negli stessi orari l’accesso ad altre persone provenienti addirittura dalla palestra Phisiko della vicina Ascoli Piceno, che non difendono e non intendono difendere sportivamente i colori ROSSO/BLU? Chi vigila su quanto accade? Chi tutela i veri interessi sportivi della nostra Città? CUI PRODEST?
Alcuni link:
1. http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=554&Itemid=99999999
2. http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=556&Itemid=29
3. http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=558&Itemid=29
4. http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=559&Itemid=29
5. http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=560&Itemid=29
Da qui a dicembre abbiamo da fare altre 3 gare interregionali, 4 gare nazionali ed una gara internazionale… chi è che cura e promuove con la ginnastica veramente l’immagine della nostra Città in Italia e all’Estero? Chi si muove veramente perché San Benedetto del Tronto risulti una Città Europera e Mondiale per lo Sport?
gentile JeanCarlo,
Ma lei davvero ci vuole tutti cosi appassionati di ginnastica artistica? E’ vero pure che il programma Mtv in materia con la brillante sambenedettese Mattoni ha avuto un ottimo risultato di pubblico… ma come può pretendere che tutte le risorse di questa città vengano dedicate a questa desciplina cosi poco praticata?
Poco praticata in relazione, al calcio, basket, tennis… ovviamente.
sono contento per Ascoli, purtroppo come diceva qualcun’altro lo stadio non è da premiare!!
Sanbenedetto?….come potrà mai vincere un premio simile, anche se qualcuno lo ha paragonato alle bandiere blu, quando si da in gestione una struttura costruita per la ginnastica artistica ad una società di calcio, pur avendo in città una squadra di ginnastica artistica che milita in serie A1?
È vero assolutamente il contrario, Sig. headhunte, ovvero l’attuale gestione dell’Agraria Club (società di calcio) dell’impianto sportivo denominato per la sua natura strutturale “Tensostruttura per la Ginnastica Artistica” è onerosa per la Città di San Benedetto del Tronto ed il link di seguito allegato può illuminarla in tal senso. Le nostre proposte di gestione più volte presentate all’Amministrazione Comunale che avrebbero sgravato del TUTTO l’Ente Comunale dalle attuali e future ingenti spese sia per l’ordinaria che straordinaria manutenzione che per le opere di sistemazione dell’impianto sportivo e consolidamento della stessa, che potrà trovare ampiamente documentate anche sul nostro sito, sono state IGNORATE unicamente per risentimenti personali da parte di un Dirigente di Settore, complice di un assessore che fa un uso del tutto STRUMENTALE e POLITICO Dell’impiantistica sportiva.
http://www.worldsportingacademy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=555&Itemid=30
Veritas Vos Liberabit!
Nella speranza che qualche illuminato Magistrato, al fine di accertare con chiarezza nella sostanza e nel merito la congruità di quanto da tempo segnaliamo, legga come lei il mio intervento, Le auguro una buona lettura!