ASCOLI PICENO – Sei milioni di investimenti aggiuntivi nelle Marche entro il 2014, l’elettrificazione della “Ascoli-Porto d’Ascoli” completata entro marzo 2013, impegni per la “lunga percorrenza” e per ripristinare il collegamento ferroviario “Roma-Ancona” delle ore 19. Sono i risultati dell’intesa che la Regione Marche e Trenitalia hanno raggiunto giovedì 22 novembre nel corso di una riunione presso la sede della Giunta regionale.
L’assessore ai Trasporti, Luigi Viventi, ha incontrato l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, accompagnato dal responsabile della Divisione passeggeri regionali Francesco Cioffi e dal direttore regionale Danilo Antonini. “Un incontro cordiale – ha commentato Viventi – che ha agevolato la risoluzione di alcuni problemi aperti. Con l’azienda abbiamo instaurato buone relazioni, improntate sulla correttezza e sul rispetto degli impegni contrattuali sottoscritti. Il risultato è stato quello di ottenere il rilancio del piano degli investimenti, che aveva penalizzato le Marche in questi anni”.
“Superata la criticità del 2012, dovuta alla difficoltà di disporre dei fondi nazionali per rispettare i contratti di servizio sottoscritti con le Regioni – ha commentato Soprano – siamo nella condizione di poter spingere sugli investimenti, recuperando ritardi fisiologici. In particolare, con l’elettrificazione della linea Ascoli-Porto d’Ascoli, mettiamo a punto un servizio completamente rivisto, con grandi vantaggi per l’utenza, senza rotture di carico e con maggiore regolarità”.
A margine dell’incontro Soprano ha ribadito: “Il trasporto regionale è quello che impegna di più l’azienda. Senza rinnovo del materiale rotabile, la qualità del servizio non potrà salire. Credo che l’intesa di oggi sia un passo importante in questa direzione”. L’incontro è servito per aggiornare il calendario degli impegni e delle scadenze previste dal contratto di servizio sottoscritto nel 2009. All’inizio del 2014 Trenitalia incrementerà di 6 milioni gli investimenti per le Marche (a ristoro dei ritardi di consegna dei materiali, contestati dalla Regione all’Azienda) e per questa data saranno operativi otto nuovi convogli diesel e quattro elettrotreni nuovi. È inoltre in programma l’arrivo di cinque treni a trazione elettrica sottoposti a restyling. Due sono stati già consegnati in questi giorni e tre sono previsti per il 2013. In particolare i quattro elettrotreni costituiranno una novità assoluta a livello nazionale e le Marche saranno la prima regione ad avere in servizio questi nuovi modelli di convoglio.
Nel corso della riunione è stato anche definito il cronoprogramma di recupero delle consegne delle 160 carrozze previste dal contratto di servizio: 50 arriveranno entro il 2012, 50 entro il 2013, le restanti 60 nel 2014. È stato, inoltre, confermato il completamento dei lavori di elettrificazione della Ascoli-Porto d’Ascoli entro marzo 2013 e si è ribadita la volontà di aumentare i servizi sul fronte della lunga percorrenza. Trenitalia, “in tempi brevissimi”, ha detto Soprano, predisporrà una proposta, tecnica ed economica, che sarà sottoposta al ministero dei Trasporti per verificare la possibilità di riattivare il collegamento Roma-Ancona delle ore 19.
Sollecitata dalla Regione, infine, Trenitalia si è dichiarata disponibile a valutare nuovi collegamenti, lungo la linea adriatica, che utilizzino – a partire dall’orario di giugno 2013 – anche tratti esistenti dell’alta velocità.
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Finalmente l’elettrificazione! La littorina sembrava un carro bestiame, roba da terzo mondo!
Se si pensasse davvero in grande e con un minimo di lungimiranza si affiancherebbe alla ferrovia una metropolitana di superficie che renderebbe quasi un unico centro urbano tutta la vallata del Trontoa: meno auto in giro, meno smog, meno incidenti e meno pressione economica sulle tasche dei cittadini.
In effetti la littorina sembra un carro bestiame…..peccato venga utilizzata un giorno si ed un giorno no anche nel collegamento san benedetto pescara delle 07.08….sulla ben elettrificata linea adriatica…..in prossimità di pescara diventa una scatola di sardine sovraccarica e invivibile. …..stiamo scivolando sempre piú in basso.
Non direi un carro bestiame, sono carrozze antiquate ma pulite, questo bisogna dirlo. Comunque l’elettrificazione sta procedendo velocemente quindi il problema verrà superato, mentre in altre tratte simili non mi sembra si stai facendo alcunchè del genere. A questo punto per sfruttarla appieno e invogliare più cittadini ad utilizzarla, specialmente della vallata, vedrei bene nuove fermate a ridosso dei due centri commerciali di Ascoli; il Città delle Stelle e l’Oasi, magari spostando quelle attuali di Castel di Lama e del Marino che sono vermante fatiscenti e poco utilizzate. Cosi facendo sicuramente farebbero comodo ad un più ampio numero di utenti. Mi sembra che in passato se ne parlò ma poi non se ne è fatto nulla. Senza dire che la tratta a ridosso di Ascoli doveva essere rivista e modificata; non sarebbe stato più ovvio passare per Monticelli anziche per Castagneti? Quanti utenti, visto la popolosità del quartiere e soprattutto la presenza dell’ospedale provinciale, l’avrebbero usata? Mah!
Una linea che pochi utenti utilizzano,un ramo secco come viene definita da trenitalia,viene elettrificata,la stazione di sbt lasciata a marcire a sè stessa e sempre più povera di collegamenti….Complimenti alla Regione Marche e agli assessori della nostra provincia….
Lei su quali basi dice che la linea è poco utilizzata? E’ un frequentatore? Credo di no, altrimenti non direbbe certe inesattezze visto che nelle ore di punta, nonostante a volte ci siano anche 4 carrozze, è difficile trovare un posto a sedere e si sta in piedi come le sardine. Cosa testimoniata tempo fa anche da un articolo di questo quotidiano online.
Inoltre, può portare delle documentazioni in cui Trenitalia definisce la linea un ramo secco? A me non risulta. I rami secchi, quelli poco utilizzati, sono stati tagliati in passato e nel presente le uniche nubi si sono addensate sopra la Civitanova-Macerata-Fabriano che, comunque, è tutto fuorchè un ramo secco visto che anch’essa è abbastanza utilizzata.
Io credo che con l’elettrificazione questa linea possa essere rilanciata grazie ad un miglioramento del servizio diventando una sorta di metropolitana provinciale, l’importante è trovare sinergie ed organizzarsi tra San Benedetto ed Ascoli..
Non capisco perchè molti sambenedettesi ogni qualvolta si realizzi strutture di quasiasi genere, eventi di qualsiasi genere o altro in Ascoli, subito le devono paragonare con altrettante che o non vengono fatte o che dovrebbero o era meglio farle a San Benedetto! Se non è “sudditanza psicologica” questa, caro Direttore, mi dica come si può chiamare? Ora spero che non mi banni anche questo commento come quello sull’argomento “Marcorè” che mi ha censurato. Grazie. p.s. Aspetto che “davide82” rispondi alle domande fattegli da Piceno, in modo sensato, coerente e ben argomentato per smentirmi sulla “sudditanza”.
La linea porto d’ascoli-ascoli e’ piu’ che un ramo secco,visto la penuria di utenti,ma viene pagata (come la maggior parte dell’elettrificazione) dalla regione marche,svilendo le poche risorse destinate al piceno…sudditanza psicologica?Non mi pare che gli abitanti della vallata del tronto,di tutta la riviera e del vicino abruzzo e anche a volte dell’aso (conosco gente di li’ che veniva a prendere gli eurostar da noi) prendino i treni a lunga percorrenza (e nemmeno i regionali) dalla stazione di ascoli….e nemmeno i turisti che vengono d’estate o in primavera….Cordiali saluti
Lei è proprio disinformato a 360° e, rendendosene conto, non risponde alle domande, non porta dati reali e continua a scrivere opinioni personali totalmente infondate.
Innanzitutto l’elettrificazione non è pagata dalla Regione ma dall’Europa (fondi FAS destinati al miglioramento delle infrastrutture). L’ente attuatore non è neanche la Regione ma la Provincia.
Come seconda cosa la informo che, anche a causa del taglio delle fermate dei Freccia Bianca a San Benedetto, da tempo gli abitanti di Ascoli e Vallata che devono raggiungere Bologna/Milano, prendono il regionale 7078 Ascoli-Ancona delle ore 6.37, arrivano ad Ancona e prendono lì il FrecciaBianca per il nord. Per la cronaca il regionale Ascoli-Ancona delle ore 6.37 è sempre pieno, il lunedì in particolare dove si rimane in piedi.
Come terza cosa, i treni non sono solo i Freccia Bianca, ci sono anche i regionali che servono per spostarsi all’interno di una stessa regione o provincia. Centinaia e centinaia di sanbenedettesi (studenti e lavoratori) riempiono ogni mattina i regionali 7055 delle ore 7.16 (4 carrozze) e 7057 delle ore 7.52 (2 carrozze) diretti verso il capoluogo. Idem succede dalle 12 alle 14 nel tragitto inverso, cioè Ascoli-San Benedetto. Senza dimenticare l’altrettanto importante regionale Ascoli-Macerata delle ore 08.07, l’Ancona-Ascoli delle 14.59, il Fabriano-Ascoli delle 14.28, ecc. ecc. Tutti treni molto frequentati da studenti delle superiori, universitari, lavoratori pendolari e militari. Si faccia un giretto e poi torni qui a disquisire…
Infine, come quarta cosa, le porto un numero ufficiale che viene da Trenitalia. Perchè io sono abituato a parlare con fatti, esempi e numeri. Lei mi sembra di no….. Bene, secondo Trenitalia, la linea Ascoli- Porto d’Ascoli è frequentata annualmente da 350.000 persone, ciò significa circa 1000 persone al giorno di media: molte più di 1000/giorno da settembre a giugno e sicuramente meno di 1000/giorno a luglio ed agosto. Ma la media è quella.
Cordlali saluti anche a lei!
Ecco per l’appunto. La sua risposta alquanto insensata, non fa altro che confermarmi che lei come, ahimè, molti sambenedettesi soffronto di sudditanza o complesso verso Ascoli, ma evidentemente non ne sa il significato. E’ ovvio che la stazione del capoluogo è utilizzata per lo più dagli ascolani e dal suo interland, ci mancherebbe che un giuliese raggiunga Ascoli per poi dirigersi a Bologna! Ma come le ha spiegato, con dati alla mano molto eusastivi e lo ringrazio, “Piceno”, la tratta Ascoli-Porto d’Ascoli tutto è meno che un ramo secco e non pensi che la sua città sia una sorta di snodo cruciale del centro Italia. Siete sulla “strada” per mete importanti, niente più. Se invece parliamo di villeggiatura estiva, allora si che per molti, compreso me, siete un meta da raggiungere. Tutto qui.
Eviterei la solita contrapposizione Ascoli-San Benedetto, ci fa male, mi dia retta. E se qualche volta può venire il dubbio che alcune critiche siano dettate da campanilismo, è meglio rispondere con dati e fatti, piuttosto che mettersi sullo stesso piano e urlare al “complesso verso Ascoli”.
Anche perchè, mi creda, chiacchiere a vanvera e infondate come quelle dell’utente davide82 le ho sentite spesso anche a ascolani. Non è tanto questione di campanilismo spesso, quanto di DISINFORMAZIONE.
Grazie per l’aiuto.
Qui nessuno urla, è solo un dato di fatto che molti sambenedettesi hanno il complesso “Ascoli”, contrapponendo appunto le due città su un qualsiasi argomento. Senza sviarci e rimanendo sulla tratta ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli, le dirò anche che “Davide82” non è il primo sambenedettese che intervenendo su questo forum ha argomentato l’inutilità della medesima, proponendo l’eliminazione che tanto Ascoli non aveva bisogno. Altri utenti, se potessero, ci troglierebbero anche l’ospedale provinciale, l’ente provincia e via dicendo. Non si tratta assolutamente di disinformazione.
Lei è ascolano, io e piceno siamo… piceni
Fiero di esserlo.
Mai detto il contrario ma conferma la tesi mia e di Piceno.
Quale è la differenza antropologica tra ascolani e sambenedettesi (oltre alla squadra di calcio)? Io, da sambenedettese che vive ad Ascoli da decenni, mi sforzo da tempo di identificarla ma…..non ci riesco proprio: stesse meschinità, stesse grandezze, stesso cinismo, stessa generosità, stessa ignavia, stesso coraggio, stessa furberia, stessa franchezza…..
Altro tema, a mio avviso, importante e caduto nel dimenticatoio: il prolungamento della ferrovia da Ascoli sino ad Antrodoco per collegare la costa adriatica a Roma: un progetto nato nell’immediato dopoguerra e che i politici piceni hanno sempre usato (nel passato) come catalizzatore di voti. Ora non se ne parla nemmeno più. Sarebbe stata un’infrastruttura di fondamentale importanza – e lo sarebbe tutt’oggi – e mai è stata realizzata per la miopia, insipienza dei ns. reggitori della cosa pubblica. Che ne pensate?
Partendo dal presupposto che ,ahimè, da Antrodoco non si va a Roma ma a Terni, ai tempi d’oggi quell’opera la vedo una vera e propria chimera. Il problema è che avremmo dovuto condividere l’opera ferroviaria con Rieti, una città abulica (confermato anche dai dati del Sole 24ore), dove non sono riusciti neanche ad avere una specie di superstrada (su quel tratto di Salaria, ci sono più lapidi che curve), fino a Fiano Romano nè tantomeno la ferrovia diretta per la Capitale, nonostante la breve distanza e quanto sarebbe stata importante per il loro sviluppo. Certamente se fosse stata una città capoluogo di regione tipo Perugia, forse oggi non staremmo a parlare di ferrovia dei due mari da realizzare. Per quanto riguarda il resto, se legge il mio primo intervento sull’argomento in trattazione, non troverà nè meschinità, nè grandezza e nè cinismo. Un saluto.
So bene che da Antrodoco si va a Terni ma, poi, da Terni si va a Roma.
E’ da quarant’anni che nel piceno non si pensa (e non si realizza) una grande infrastruttura (ultimi casi il raccordo autostradale Ascoli -Mare e le gallerie e viadotti per Norcia). Forse è arrivato il momento di ripartire: oggi con la partnership di privati si potrebbero fare opere un tempo impensabili, per es. con il project financing: anche nel settore ferroviario stanno entrando i privati, si pensi a NTV di Montezemolo e soci.
Quanto ai suoi interventi, non mi permetterei mai di esprimere giudizi specifici al riguardo. Il mio rilievo “antropologico” era di carattere assolutamente generale e volto ad evidenziare il “rumore di fondo” che caratterizza ogni discorso su iniziative comuni alla vallata del Tronto: una contrapposizione campanilistica che trovo anacronistica e …….noiosissima, oltre che controproducente. Saluti.
Aspetta, il caso NTV non c’entra nulla con il Project Financing. Riguardo piuttosto la liberalizzazione dei servizi di trasporto ferroviario che ha permesso l’ingresso di nuovi attori nel mercato.
Il Project Financing è utile per infrastrutture “a pagamento” tipo le autostrade, per andare verso Antrodoco ci sono dei passi davvero impervi (lo faccio ogni settimana) che stanno già cercando di migliorare (lavori dell’Anas finanziati dalla regione Lazio). Il problema principale è che per la Regione Marche il Piceno non esiste e quindi se deve potenziare una linea verso Roma investirebbe su Fabriano mentre se deve collegarsi con il Tirreno proseguirebbe con il progetto della Fano-Grosseto. Se poi Amatrice si annette al Piceno, i lavori sarebbero ancora più a carico del Piceno e della Regione Marche….
E chi ha detto che NTV opera tramite project financing? Io no! Ntv ha semplicemente in concessione alcune tratte da RFI costruite da RFI stessa. L’esempio di NTV lo facevo solo per dimostrare che i privati sono interessati al settore e disponibili a grossi investimenti. Tutto qua.
Il p.f. può anche essere utilizzato in campo ferroviario perchè la ferrovia è un’infrastruttura a pagamento (biglietto del treno).
Gli studi di fattibilità iniziati nel primo dopoguerra dimostrano che le pendenze sono adatte ad una ferrovia.
Concordo sul fatto che la Regione non lo farebbe mai un investimento del genere, allora bisognerebbe creare le condizioni, politiche ed istituzionali, perchè tale opera la si faccia a prescindere dalla Regione Marche, coinvolgendo istituzioni locali, fondazioni bancarie e, soprattutto, imprenditori locali e non.
Pardon, devo aver letto male la punteggiatura…