ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dell’ex assessore comunale di Ascoli Claudio Sesto Travanti.

Lettera aperta all’avvocato Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno

Egregio Signor Sindaco,

qualche settimana fa, con l’amabilità del suo eloquire affettato, dove la forma non corrisponde mai alla sostanza e coerenza dei comportamenti, mi ha rappresentato sulla pagina di un quotidiano locale come un “traditore”, al quale è stata revocata la delega perché “non credeva nel progetto politico”.

In tale circostanza concludeva il suo ragionamento con queste parole: “Cambiare idea è legittimo, ingannare gli elettori facendosi beffe della democrazia no”.

Non ho risposto subito alle sue accuse perché temevo la canizza dei suoi accoliti, che sarebbero stati sguinzagliati sulla stampa locale secondo uno sperimentato schema di “manganellamento mediatico”, che pure c’è stato, seppure di basso profilo politico.

La ragione per cui Le rispondo oggi è duplice: una, perché “i cani sciolti sono tornati a cuccia”: l’altra è perché è riuscito a dimostrare agli ascolani, attraverso un canale televisivo nazionale (La trasmissione “Agora” di Rete 3 Rai) il suo cinismo e il suo voltafaccia politico ed elettorale. Lei ha vinto le elezioni per il modesto scarto di 200 voti sul suo avversario (si fa per dire!) Antonio Canzian del Pd. Se non avesse smentito (rinnegato?) la sua firma su un accordo sottoscritto con la Lista Gibellieri e non avesse avuto il “turbo” di Berlusconi che tirava nel 2009, adesso starebbe a guadagnarsi la vita lavorando come fanno tanti, anziché fare la “vedette” come sindaco eletto con i miei voti determinanti. Invece di baciare ancora le orme di Berlusconi, di cui ne ha beneficiato elettoralmente, si è messo a criticare la sua leadership, a contestare i metodi di selezione della classe dirigente, definendo “brontosauri” quelli che ad Arcore decidono le candidature e che bisogna cambiare pagina.

Se non si sente più soddisfatto dell’appartenenza politica al Pdl – così come ha fatto intendere – perché non si dimette? Se Berlusconi lo ripugna, rinneghi i suoi voti e si dimetta! Con quale coerenza critica i metodi di selezione della classe dirigente del Pdl quando per due volte come candidato Presidente della Provincia, poi come candidato Sindaco è stato scelto con le stesse “sedute spiritiche”? Ha dimenticato che per la sua candidatura a Sindaco fu il sottoscritto a fare il “medium” per invocare lo spirito di “Silvio”? L’ho vista cantare “per fortuna che Silvio c’è …” e adesso, a distanza di tre anni, è diventato un “brontosauro”?

Caro Sindaco, “cambiare idea è legittimo, ingannare gli elettori facendosi beffe della democrazia no”. Ha trovato “inquietante” che l’ex sindaco Allevi mi abbia difeso (in realtà condannava i suoi metodi autoritari), costruendo su questa circostanza oggettiva il teorema di un “progetto trasversale” con l’opposizione. Quale altro teorema dovremmo pensare di fronte ad una parte dell’attuale opposizione che sostiene “non dover minare il campo avverso” quando chiamati a giudicare la revoca delle mie deleghe? Credo che se c’è una trasversalità pesante oggi in città è quella da lei coltivata sul più compromettente campo della più grande speculazione edilizia che si accinge a realizzare con una parte del Pd comunale ateo.

Credo che in politica non si entri per concorso ma per onestà e coerenza politica e morale. Mi ha revocato la delega ma esco a testa alta dall’esperienza amministrativa, pronto a ricominciare daccapo. Purtroppo non potrà dire altrettanto lei e gli ascolani lo diranno con coraggio nonostante la sua vecchia politica del “mordi e fuggi” e degli inciuci, consumati con il superiore cinismo dei vecchi fascisti in doppiopetto.


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