ASCOLI PICENO – Se in casa Cittadella si fa silenzio stampa (per proteste verso l’arbitro?), per l’Ascoli c’è la fila. Il primo a parlare, però, è l’attore Neri Marcoré, tornato a vedere allo stadio la sua squadra del cuore: “La gara ha visto fasi dove tutto è andato liscio a momenti un pò più complicati. Specie dopo il vantaggio, dove forse l’Ascoli ha rallentato il ritmo. Al rientro in campo, però, i giocatori sono tornati reattivi. Ora passeranno alcuni giorni tranquilli“. Sulla classifica, mai così bella, dice: “Certo, è più giusto parlare ora di play off dato che sono più vicini dei play out, ma credo che bisogna guardarla con la giusta tranquillità, senza porsi grossi obiettivi. Tra un paio di mesi – conclude l’attore – vedremo a che punto stiamo“.
Poi ecco il turno dei marcatori di oggi. Il primo, anche se ultimo a segnare, è Manuel Scalise. “Ovviamente era un cross – ammette sorridendo l’esterno appena seduto in sala stampa -. Ci tenevo a far segnare Robert (Feczesin, ndr) e quella palla era per lui“. Sulla gara spiega: “Il Cittadella è una squadra forte, di categoria, con dei bei giocatori in attacco. Oggi non era facile giocare, sia perché non l’abbiamo mai fatto al ridosso del Natale, sia perché arrivavamo dalla gara di Terni dove abbiamo spesso tante energie fisiche e mentali. Ci tenevamo a vincere, in ogni caso, soprattutto per i tifosi che anche oggi hanno ricreato un grande entusiasmo intorno alla squadra. Se puntiamo all’alta classifica? Per come sono fatto, prima raggiungiamo i cinquanta punti, poi ne riparliamo. Ora dobbiamo solo mantenere un buon margine da chi ci segue“. Tommaso Morosini, autore del 3-1, primo gol in maglia bianconera. “Lo dedico al mio amico Edoardo e alla mia famiglia, che in questi giorni è qui con me e mi ha visto per la prima volta giocare al ‘Del Duca’“. Sulla sfida: “Non è stato per niente facile perché sapevamo che il Cittadella avrebbe impostato il suo gioco sulle ripartenze, dove potevano far male in qualsiasi momento, anche in dieci“.
Quindi ecco il turno di Andrea Soncin. Per lui, col rigore di oggi, sono cinque reti in campionato. “Sul rigore avevo già scelto l’angolo e ho cercato di calciare più forte possibile. Per come è partita la palla non avrebbe mai potuto prenderla“. Sul non aver chiuso la pratica nei primi 45′ spiega: “Dovevamo alzare il ritmo e spingere di più, cosa che ci è successa solo nella ripresa. Da oggi bisogna imparare. Credo che sia stata una bella gara con tanta spinta da parte dei nostri tifosi“. Ora però arriva il Varese di Castori: “Sarà più difficile di oggi. Il loro mister sa bene come caricare forte certe gare, ma le squadre avranno le stesse motivazioni“. Infine, il ‘giro’ dei marcatori finisce con il suo ‘principe’, Simone Zaza da Policoro. Si inizia rivivendo gli attimi del suo gol: “E’ nato da un’azione che io e Andrea proviamo spesso in allenamento. Ho calciato sul primo palo, ma non so dire quanto il portiere abbia sbagliato, visto che era il suo angolo“. Dieci gol già a metà campionato, nonostante fosse l’obiettivo dell’intero anno: “Sono contento, anche se potevo farne qualcuno in più. Ora punto a farne altri dieci nel girone di ritorno“. Su presunte voci di mercato che lo vorrebbero subito di ritorno a Genova invece che a giugno, spiega: “Il mio desiderio è quello di restare. Sto bene in città, gioco, segno e qui è l’ideale per crescere. Perché andarmene? Ovvio che mi farebbe piacere giocare con la Sampdoria, ma non ora. Poi credo che l’Ascoli abbia l’ultima parola visto che il prestito è fino a fine anno“.
Infine, Massimo Silva che fa scorpacciata di complimenti. Da quelli di Zaza (“è bravo a gestire le risorse, sia a centrocampo che in attacco”) a quelli per aver ottenuto più punti sul campo, perfino di Iaconi nel 2007/2008. Sulla classifica, comunque, è cauto:”Di solito quando vinco non guardo mai chi sta dietro, in ogni caso bisogna mantenere dietro chi ci segue. Tutto è più facile con questa mentalità che stiamo adottando, che è la stessa di Terni. Ora abbiamo qualche sicurezza in più“. Analizzando i 90′ contro la squadra di Foscarini, dice: “Dopo l’1-0 anche se sei in 11 contro 10 può capitare di rilassarti. Dovevamo avere un miglior possesso palla, così pure sfruttar meglio le ripartenze. Mi aspettavo di non essere brillanti come a Terni, poi il 2-1 ha facilitato le cose. Anche se bisogna ammettere che i vari Di Nardo, Di Roberto, Di Carmine e Maah hanno fatto un solo tiro in porta“. E se qualcuno dalle tribune invocava di cambiare un difensore per un attaccante, lui risponde: “Giochiamo con tre difensori e con due esterni che sono bravissimi anche a spingere. Abbiamo preferito giocare con loro sfondando ai lati. In ogni caso, sull’1-1 Dramé era pronto ad entrare“. La chiusura è per Zaza e per il prossimo avversario di domenica 30. “Simone è abile a togliere le castagne dal fuoco. Pensare che fino a ieri avevo scelto di far giocare Feczesin. Ma avevo le sensazioni che anche oggi avrebbe continuato il suo periodo positivo. Ma può migliorare, specie in uscita palla al piede per aiutare la squadra. Non temo che vada via a gennaio. Il Varese? Qualcosa cambieremo per avere in campo sempre forze fresche. Questo gruppo me lo permette, visto che chiunque va in campo lo fa con il massimo impegno“.
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