SPINETOLI – Circonvenzione di incapace, truffa aggravata e lesioni personali. Questi i resti commessi nel 2008 e che hanno fatto scattare un’ordinanza di custodia del Tribunale di Ascoli Piceno, nei confronti di S.C.

La donna 58enne, di origine campana e residente a Spinetoli è stata prelevata dalla sua abitazione nella mattinata del 18 gennaio e condotta dai Carabinieri di Monsampolo, prima in caserma per le formalità di rito e poi al Carcere Castrogno di Teramo.

Un conto da pagare con la giustizia che nel 2010 vide la donna condannata a 4 anni e 6 mesi di reclusione, al termine del primo processo, all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni ed al pagamento di 1.200 euro di multa.

La 58enne, era stata badante della nonna e poi del padre della vittima, un ragazzo che all’epoca aveva 30 anni. Alla morte del genitore si fece firmare dal giovane una procura generale per vendere la villa di Ascoli ad un suo parente.

Una vendita che è risultata fittizia, visto che l’uomo, secondo la procura, non avrebbe sborsato un soldo. Così come nno si è trovata traccia dei soldi che la dona avrebbe incassato per la vendita di un edificio (del valore di 188mila euro), di un negozio ad Acquaviva e di due appartamenti di Spoleto.

In più l’abitazione del ragazzo, sita in viale Federici, fu trasformata in una casa di accoglienza per anziani gestita da una società in accomandita semplice, di cui lei era socia accomadataria con ampi ed esclusivi poteri e il ragazzo socio accomandante.


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