ASCOLI PICENO – Ha preso il via, ieri mattina 6 febbraio, l’udienza preliminare dell’inchiesta relativa alla bancarotta della Novico srl, azienda ascolana che produceva aghi per siringhe monouso. Davanti al Gup, Rita De Angelis sono finiti Antonio Luigi Montagna, 57 anni, di Lecce, dal 1 ottobre 2008 amministratore di fatto della Novico e della Ico Medical (Già Novico Medical Trading); Giancarlo Bernardi, 56 anni, di Rimini, anch’egli amministratore di fatto della ditta dal 1 ottobre 2008; Rosaria De Felice, 62 anni, di Napoli ma residente a Foggia, amministratrice di diritto della Novico dal 1 ottobre 2008; Susanna Amicucci, 46 anni, di Ancona, Amministratrice della Ico Medical; Marco Montagna, 24 anni, figlio di Antonio Luigi.

Montagna (padre), Bernardi e De Felice vennero arrestati dalla Guardia di Finanza il 21 aprile del 2010, accusati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nell’ambito di un’articolata indagine denominata “Profondo rosso”.   

Dalle attività delle Fiamme Gialle – in particolare da un’attenta analisi contabile relativa ad alcuni rapporti d’affari intrapresi con società svizzere e di San Marino – emerse una sostanziale sottrazione dell’attivo della ditta , dichiarata fallita, in favore di società riconducibili ad Antonio Luigi Montagna e Giancarlo Bernardi, i quali – secondo gli inquirenti – dopo il loro insediamento ufficiale negli assetti societari della Novico srl, avrebbero provveduto a svuotarla dei profitti, lasciando solo debiti e passività.

Fin dall’inizio del proprio insediamento, infatti, i due manager si sarebbero resi responsabili di una serie di transazioni mirate a depredare il patrimonio vantato dalla Novico srl. In particolare, l’operazione più eclatante evidenziata dagli inquirenti, fa riferimento alla cessione del ramo d’azienda, avvenuta il 27 ottobre 2008, della commercializzazione di siringhe monouso alla società Novico Medical Trading, divenuta poi Ico Medical srl, società riconducibile a Montagna e a Bernardi.

I provvedimenti di custodia cautelare vennero seguiti dai sequestri preventivi di 16 marchi d’impresa, compreso lo storico marchio Ico e dei suoi derivati, per un valore commerciale di 820 mila euro. Vennero, inoltre, sequestrati quote totalitarie della Ico Medical srl, società anconetana, posseduta da Montagna e nascosta dietro la società anonima svizzera Ico Medigroup Sa, a cui vennero illecitamente trasferiti gli assetti patrimoniali della ditta fallita; un’ Alfa 159 e 12 rapporti bancari.

Il Gup ha rinviato l’udienza al 9 luglio prossimo.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.