ASCOLI PICENO – Non sono il Gatto e la Volpe, e quindi non vogliono fare uno scherzetto al sindaco di Ascoli Guido Castelli. Ma qualche domandina impertinente la tirano fuori: Marco Regnicoli, consigliere comunale della lista “L’Alverare” e Walter Gibellieri, consigliere della lista civica che porta il suo nome, intervengono sui rapporti tra l’amministrazione comunale e l‘Ascoli Calcio. Tema principale, ovviamente, lo stadio Del Duca.

“Siamo tutti e due tifosi, cittadini e consiglieri comunali – spiega Gibellieri – Questo è un problema che andava affrontato per tempo e dunque sembrava che la maggioranza fosse finalmente decisa a discuterne al prossimo consiglio comunale del 14 febbraio. Invece in commissione dei capigruppo (per la minoranza erano presenti solo Gibellieri e Regnicoli, ndr), quando si è votato per portare questo ordine del giorno in Consiglio Comunale, ci sono state delle resistenze e noi due siamo rimasti soli”. Dunque, la maggioranza si sarebbe salvata in corner: “Non se ne discuterà in consiglio ma soltanto prima, con una comunicazione del sindaco Castelli che non darà possibilità di replica ai consiglieri, il cui unico intento sarà di chiarire alcune informazioni uscite a mezzo stampa”.

“Un argomento così importante, essendo l’Ascoli Calcio massima espressione sportiva cittadina e lo stadio Del Duca una infrastruttura primaria sportiva, in una città che si fregia del titolo di Città Europea dello Sport 2012, fa pensare – continua Gibellieri – Lo stadio ha molti problemi strutturali, ci sono ipotesi per realizzarlo altrove o ristrutturarlo, ma non possiamo dire la nostra ed esigiamo che di questo si discuta nella sede appropriata, il Consiglio Comunale. Non dimentichiamo poi i forti contrasti tra amministrazione e dirigenza, mentre nel resto d’Italia mi risulta spesso una forte collaborazione tra società calcistica e Comune”.

“E’ il solito sindaco Castelli-Superman – ironizza Regnicoli – quello della cultura berlusconiana del Ghe Pensi Mi. Parla sulla stampa ma non in Consiglio Comunale, non solo sullo stadio Del Duca e sull’Ascoli Calcio ma anche sul Piano Regolatore, la riqualificazione della Carbon, l’Unesco, il lavoro. Con la società di Corso Vittorio Emanuele è in itinere un contenzioso di lunga data, relativo ai lavori di ristrutturazione realizzati dalla società tra il primo e secondo anno di Serie A: si tratta di 2,5 milioni di euro per i quali pende il ricorso al Tar, il quale, se dovesse dare ragione alla famiglia Benigni, graverebbe pesantemente sul bilancio comunale”.

“E non si venga a dire che i soldi non ci sono – continua Regnicoli – e che per la messa in sicurezza del Del Duca o qualsiasi altra ipotesi, come un nuovo stadio a Campolungo o in altra zona, occorre tagliare i servizi sociali. Nel piano triennale delle opere pubbliche si parla di questa azione dal 2006: è una scelta di dove spendere i soldi, così come si sono buttati i soldi per rifare le curve in cemento armato del campo Squarcia, pari a 1,25 milioni di euro, che non sono servite per le manifestazioni con gli arcieri o per Brignano, perché, come in precedenza, il pubblico ha usato le tribunette e non le curve”.

“Perché questa conferenza stampa assieme? – conclude Gibellieri – Possiamo anche avere delle visioni diverse ma nella maggior parte delle occasioni ci troviamo a votare insieme, non siamo mai stati distanti, e vorremmo proseguire in sinergia anche su altri argomenti“.

Le elezioni del 2014, d’altronde, non sono distanti.


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