ASCOLI PICENO – Saranno 53 i dipendenti licenziati da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo a seguito della fusione per incorporazione della Banca dell’Adriatico S.p.A in Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno S.p.A.

A tal proposito, con una stringata nota, la Fondazione Carisap fa notare il proprio disappunto: “Il Gruppo Intesa Sanpaolo intende operare una razionalizzazione della presenza del Gruppo nelle regioni Marche, Abruzzo e Molise e che tale operazione comporterà esuberi quantificabili in ben cinquantatre unità su un totale di oltre milleottocento dipendenti, perciò la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno rammenta che la decisione di cedere la quota di minoranza della Carisap S.p.A. al Gruppo Intesa Sanpaolo era finalizzata al contenimento dei costi e degli oneri gestionali anche per tentare di salvare quelli sul personale“. Cosa che non sembra stia avvenendo.

“È infatti necessario che la banca riduca al massimo i propri costi per favorire al massimo il credito alle imprese, in un territorio in cui sono oltre dodicimila le persone senza lavoro ed alle quali non si vorrebbe si aggiungano i cinquantatre tra i milleottocento dipendenti della banca senza che questo comporti maggior credito alle imprese del territorio e, quindi, occupazione” conclude la nota.


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