ASCOLI PICENO – “Appare assai singolare che la Fondazione Carisap si esprima, come riportato sulla stampa, con fatalismo, delineando uno scenario offuscato da possibili licenziamenti compensati con significative aperture di credito alle imprese del territorio”: è questo uno dei passaggi del comunicato dei sindacati Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca-Uil del coordinamento della Banca dell’Adriatico in merito ai possibili 53 licenziamenti seguenti la fusione per incorporazione con la Carisap.

“E’ da mesi che dall’annuncio dell’operazione di fusione per incorporazione di Banca dell’Adriatico in Carisap la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli esprime pubblicamente ripetute e vincenti considerazioni sulla cessione totale della secolare banca cittadina al Gruppo Intesasanpaolo per rientrare poi, sembrerebbe, come azionista del Gruppo – scrivono i sindacati – Le dichiarazioni fin qui lette, comprensibilmente rivolte a giustificare la cessione della Banca al territorio di riferimento, erano rimaste finora confinate alle finalità della nuova realtà creditizia senza entrare mai nel processo di ristrutturazione che, come ogni riorganizzazione aziendale, potrebbe eventualmente produrre effetti e ricadute sugli assetti organizzativi e sui dipendenti”.

E dunque: “Licenziamenti dei dipendenti contro credito alle imprese; coordinate di un baratto finora sconosciute all’interno del Gruppo. A nostro avviso sarebbe meglio che la Fondazione lasci le questioni sindacali ai soggetti negoziali abilitati evitando incursioni in ambiti poco congeniali” scrivono i sindacati, aggiungendo: “Pertanto le scriventi organizzazioni, nell’esprimere tutta la loro preoccupazione relativamente all’evidenza aziendale relativa alle 53 eccedenze che risulterebbero dall’operazione di fusione, ritengono questi numeri non plausibili con le realtà produttive conosciute e disapprovano la disinvoltura con cui soggetti, ritenuti istituzionali, si esprimono su questioni così rilevanti”.

Non si gioca con la vita delle lavoratrici e dei lavoratori! Nell’imminenza della trattativa ricordiamo come queste dichiarazioni stridano con le rassicurazioni fornite al personale, anche in plenaria, dai vertici dell’Istituto”.


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