ASCOLI PICENO – Seduta tattica a porte chiuse, ieri, al ‘Del Duca’ per i bianconeri di mister Pergolizzi, in vista della gara contro il Grosseto. Unico assente Fossati: il centrocampista, impegnato nell’Under 20 di Di Biagio, ci sarà comunque nella sfida ai toscani. Un autista messo a disposizione dall’Ascoli Calcio lo preleverà all’aeroporto di Roma per renderlo disponibile per la delicata sfida. Lavoro differenziato per Zaza, ancora sofferente per il problema al gluteo che lo ha fatto tornare in anticipo nel Piceno dopo la convocazione in azzurro. Ed è proprio lui a parlare.

La prima domanda, è ovvio, riguarda il suo recupero: “Stiamo valutando di giorno in giorno. Non possiamo fare percentuali, ma in cinque giorni la ferita si è rimarginata di molto: da due centimetri a sette millimetri. Domani (oggi, ndr) farò un ecografia e vediamo“. Cresce l’attesa per la partita dell’Ascoli contro il Grosseto di domani sera, ma c’è la voglia di veder tornare in campo Simone Zaza. Autentica sorpresa non solo bianconera, ma dell’intera serie B, il talento di Policoro è ottimista sul proseguo della stagione e invoca l’aiuto dei tifosi per il finale di stagione.

Sulla sua condizione, come detto, speranze ci sono, anche se la precauzione viene prima di tutto: “Ho tanta voglia di giocare e aiutare i miei compagni – spiega il numero dieci -, ma devo avere anche prudenza. Se ho ancora male e gioco rischio di stare fermo un mese. E invece adesso voglio solo stare con la squadra e fare gol“. Gol, 18 finora, quasi tutti decisivi nei 37 (38 sul campo) punti conquistati dal Picchio, che non gli consentono di negare di sentirsi importante:“Si, mi sento così. Ma non diciamo che l’Ascoli è Zaza-dipendente. Giocando sempre ed essendo tra i protagonisti è bello essere prezioso per la squadra, così come sentirmi responsabilizzato in gara. Per me ora è girato tutto bene e in alcuni momenti appena toccavo palla la buttavo dentro. Tutto questo, però, lo devo ai miei compagni che hanno avuto fiducia in me“. Eppure, specie nelle ultime volte, ha dovuto sopperire a qualche lacuna collettiva con le sue zampate micidiali. Lui, comunque, rimane ancora una volta, come se dovesse ancora dimostrarlo, con i piedi per terra: “Non sono un fenomeno che se non gioco io l’Ascoli perde: ora come ora stiamo vivendo un momento particolare, soprattutto dal punto di vista mentale. Dal canto mio in attacco cerco solo di sfruttare le occasioni che mi vengono create anche dal lavoro di Feczesin, che fa tanto lavoro sporco, o del ‘Soncio‘, che dà fastidio agli avversari“.

La classifica, intanto, si è fatta brutta. Squadra nei play out e ancora alla ricerca della prima vittoria interna nel 2013. Ma per Zaza il ‘Del Duca‘ sarà arbitro della salvezza: “E’ davvero tanto che non facciamo bottino pieno tra le nostre mura. Ma i punti per salvarci li dovremo fare in casa.  Spero nell’aiuto dei tifosi, uniti tutti insieme, come a fine gara con la Reggina: avevano tutto il diritto di insultarci e invece ci hanno caricato. Segno che sono dalla nostra parte. Non mi aspettavo – continua la punta scuola Samp – una classifica del genere. Dopo Natale abbiamo sbagliato qualcosa. Tuttavia rimane corta e se battiamo il Grosseto possiamo respirare non poco“. L’impressione, però, è che la soglia salvezza sia ancora lontana, anche oltre i 50 punti sufficienti in passato: “E’ vero, serve qualcosa in più. Ma, nonostante non avremo un calendario semplice, sono sempre convinto che siamo una squadra strana, capace di vincere e perdere con tutte, dal Sassuolo al Grosseto. In queste nove partite dovremo fare più punti possibili e, come dice il mister, pensare partita dopo partita“. A proposito, come ha vissuto il cambio di panchina?”Mi è dispiaciuto molto per mister Silva, è una bravissima persona, ma purtroppo nei momenti difficili paga sempre l’allenatore. Pergolizzi è molto diverso, ma appena sono tornato dalla nazionale ci siamo conosciuti e mi è parsa una persona molto chiara, che pretende soprattutto il rispetto“.

Appuntamento, dunque, a domani. Zaza avvisa il Grosseto: “Dobbiamo vendicarci della gara d’andata. Non è l’ultima spiaggia, ma vincere è fondamentale“. Come non fidarsi di uno che al 92′ sforbicia da solo in area avversaria? 

 


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