ASCOLI PICENO – A distanza di poco più di due anni (ottobre del 2010) dal sequestro, da parte dei Carabinieri del NOE di Ancona, di ben 1500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, stoccati all’interno di alcuni capannoni della Ocma, azienda dedita alla fabbricazione di profilati in alluminio che si trova nella zona industriale di Campolungo (a pochi passi dalla discarica abusiva di via del Grano), la questione torna prepotentemente al centro della cronaca locale.

I rifiuti giacciono tutt’ora all’interno dell’opificio e siamo esattamente ad un mese dall’ultima proroga concessa dal comune di Ascoli alla Ocma, in base alla quale i rifiuti derivanti dall’abbattimento dei fumi sarebbero dovuti essere smaltiti entro e non oltre il 28 febbraio del 2013. Dal giorno del sequestro, il comune di Ascoli Piceno ha concesso più proroghe per la loro rimozione, attraverso delle ordinanze sindacali, concedendo ulteriori scadenze (7 marzo 2011, 21 marzo 2011, 31 luglio 2012); fino ad arrivare al 3 agosto scorso, quando l’Ocma chiese ed ottenne un’ulteriore proroga, fissata dal Comune di Ascoli entro e non oltre il 28 febbraio scorso.

“Difficoltà tecniche e gestionali, dovute alla temporanea sospensione dell’attività dell’impianto austriaco preposto al trattamento e allo smaltimento della tipologia di rifiuti, nel periodo febbraio giugno 2012”, fu una delle motivazioni addotte dai vertici aziendali.

Lo stabilimento in cui sono stoccati i rifiuti pericolosi, si trova a ridosso del centro abitato di Villa S.Antonio e Castel di Lama, per questo i cittadini – alcuni dei quali si sono riuniti da tempo in un comitato spontaneo che da anni combatte contro le problematiche ambientali della zona – sono fortemente preoccupati per una situazione stagnante che sembra non trovare ancora nessuna via di uscita. “I rifiuti, per la loro pericolosità, devono essere immediatamente rimossi e smaltiti”, insorge il comitato. “I rifiuti crescono, la Ocma non smaltisce ed il sindaco non interviene . Chi mai smaltirà questi pericolosi rifiuti? Speriamo non subiscono la stessa sorte della discarica abusiva di via del Grano, sempre a ridosso di Villa Sant’Antonio. Anche in quel caso rifiuti pericolosi  furono sequestrati con continui ordini di smaltimento, ma da anni il Comune e il Consind si palleggiano la responsabilità senza  rimuoverli e i rifiuti sono cresciuti indisturbati”.


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