ROMA – Scheda bianca per Luciano Agostini. Le indiscrezioni che giungono da Montecitorio raccontano di una ribellione da parte del deputato offidano nei confronti delle indicazioni giunte nella serata di mercoledì dalla direzione nazionale del Partito Democratico, che aveva deciso a maggioranza di candidare al Colle l’ex sindacalista Franco Marini.

Una scelta che, se confermata, equivarrebbe all’abbandono della linea Bersani, da parte di chi del segretario del Pd è da sempre un convinto sostenitore. I dubbi di Agostini sarebbero nati già la scorsa notte, con tanto di consultazioni private dell’onorevole, intenzionato a fiutare l’aria che si alzava dal Piceno. Qui, i più delusi e al contempo contrari alla nomina di Marini sono stati i Giovani Democratici, che sui social network non hanno lesinato critiche, anche severe.

Basterebbe ascoltarci, abbiamo preso una chiara posizione contraria a questa proposta”, polemizza Francesco Ameli, componente della direzione nazionale dei Gd. “Marini è una persona rispettabilissima, tuttavia in un momento come questo, non è la persona adatta. Chi in queste ore non concorda per quanto sta accadendo a Roma lo sta facendo non per antipolitica, bensì perché crede nel Pd, gli vuole bene. I Grandi Elettori si ricordino che rappresentano i militanti, gli iscritti, la gente comune, il nostro popolo. Che poi non è altro che una questione di responsabilità, di dignità e di rispetto per il nostro futuro”.

A confermare le voci dell’astensione agostiniana, che si è espresso alla seconda chiamata, ci pensa Iacopo Zappasodi, segretario della sezione under in Riviera: “Il Parlamentare che io ho votato alle Primarie, l’unico del Piceno, è un Signore”.

Nel frattempo, Marini non ha raggiunto il quorum per l’elezione al primo turno. I consensi per lui sono stati  521. Subito dietro Stefano Rodotà, con 240. Da segnalare le 41 preferenze per Sergio Chiamparino (presumibilmente dei renziani). Le schede bianche sono state 104, 15 le nulle.


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