Cittadella 1
Ascoli 0
CITTADELLA (3-4-3): Pierobon; Gasparetto, Coly, Pellizzer; Sosa, Baselli, Paolucci, Biraghi; Di Roberto (17’ st Schiavon), Di Carmine (22’ st Giannetti), Di Nardo (44’ st Minesso). A disp: Cordaz, Pecorini, De Vito, Vitofrancesco. All. Foscarini.
ASCOLI (3-4-1-2): Gomis; Ricci, Peccarisi, Faisca; Scalise, Russo (34’ st Loviso), Di Donato (38’ st Morosini), Pasqualini (28’ st Montalto); Fossati; Zaza, Feczesin. A disp: Maurantonio, Prestia, Conocchioli, Gragnoli. All. Silva
Arbitro: Irrati di Pistoia
Ammoniti: Sosa, Faisca
Espulsi: 34′ Fossati, 16′ st Paolucci
Rete: 50’ st Baselli
ASCOLI PICENO – Dopo undici anni lontano dal ‘purgatorio’, l’Ascoli saluta la serie B e retrocede in Prima Divisione. Stavolta il Veneto, dove un anno fa festeggiamo la salvezza, ha emesso l’atroce verdetto. I bianconeri di mister Silva vengono sconfitti dal Cittadella in una partita sul filo dell’equilibrio fino all’ultimo secondo: occasioni da una parte e dall’altra, così come i cartellini rossi, ma l’Ascoli non è riuscito mai a segnare il gol che avrebbe valso i play out proprio contro la squadra di Foscarini. Al 50′ il gol partita di Baselli quando ormai gli oltre duecento tifosi ascolani al ‘Tombolato‘ avevano capito che il viaggio di ritorno sarebbe stato tra i più tristi. Per loro, come tutti i sostenitori del Picchio, anche la beffa: Vicenza e Reggina, infatti, non sono andate oltre lo 0-0, punteggio che avrebbe fatto davvero comodo a Di Donato e compagni, che vanno in Prima Divisione proprio insieme ai biancorossi di Dal Canto. Niente play out, infatti, dato che tra loro e il Lanciano ci sono sei punti di distacco.
Silva recupera Peccarisi e Zaza. Fossati, che deve dimenticare il rigore fallito contro la Ternana, si piazza come trequartista. Ma il giovane centrocampista già all’8′ si fa ammonire per un brutto fallo a centrocampo, cosa che ripeterà anche qualche minuto più tardi venendo graziato dall’arbitro. L’Ascoli parte meglio. Più ordinato e sicuro dei padroni di casa, cerca di fare gioco palla a terra. Le occasioni, però, latitano. Dopo una punizione rasoterra di Zaza, bloccata da Pierobon, in campo a quarantasei anni, il Cittadella risponde con un destro al volo di Di Nardo fuori di poco. I bianconeri spingono, specie a sinistra, ma Pasqualini non è quasi mai preciso al momento del cross. Al 34′ il fattaccio: Fossati entra male da dietro, ancora nella zona mediana, e viene meritatamente espulso. Finisce come peggio non poteva la sua avventura sotto le Cento Torri. Tuttavia, i bianconeri non ne risentono, anzi, il match è ancora nelle loro mani. La riprova è Russo che ruba palla in area veneta, va al cross con Scalise che al limite mette purtroppo alto. Al 38′ il segnale che la stagione non è proprio delle più fortunate: Zaza, a secco di gol da due mesi, ci prova su punizione da trenta metri. La palla gira fino a sbattere sulla traversa vicino all’incrocio con Pierobon già battuto. Al 42′ la prima occasione anche per il Cittadella: Coly, tutto solo in area su punizione, devia di testa e la sfera sfiora il legno. L’ultima occasione è per Feczesin su filtrante di Di Donato, ma la conclusione è debole.
La ripresa comincia con un brivido: Peccarisi, comunque tra i migliori, calcola male un lancio lungo e apparecchia in area per Di Carmine il cui sinistro si spegne sulla rete esterna. Al 5′ torna Zaza protagonista: splendida rovesciata spalle alla porta, pazzesca solo a pensarla, ma la palla rimbalza proprio tra le gambe di Pierobon, in debito con la fortuna anche in questa occasione. La risposta del Cittadella è ancora sui piedi di Di Nardo, la cui girata lambisce il palo di Gomis. Le squadre si allungano ed il primo a rimetterci è Paolucci. Ammonito pochi minuti prima, rovina su Russo e si becca il secondo giallo. La parità numerica farebbe ben sperare, ma la sensazione è che l’Ascoli ci sia già giocato i propri jolly, e, con, essi la stagione intera. Gli ultimi tentativi sono su palla ferma: prima Loviso, da quaranta metri, pallone alto di poco. Quindi Zaza, dal limite, con l’esito da dimenticare. Nei 5′ di recupero finali Peccarisi salva un paio di occasioni pericolose, ma alla fine deve arrendersi anche lui quando vede Baselli trafiggere Gomis. Il Cittadella è salvo, l’Ascoli no. Spazio alla rabbia e alla delusione per una stagione dai due volti. E dai mille rimpianti.
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Esonerare Silva è stato un errore madornale.
Ora dopo una lunga agonia, sono retrocessi, “loro” i calciatori non noi tifosi. “Loro” se ne andranno con questa macchia, Noi resteremo qui pronti a ripartire. Oggi ci hanno fatto toccare, come si dice, il fondo del barile, Peggio di così non si può fare, almeno da queste parti. Ci vorranno giorni per digerire questo enorme dispiacere, ma ci penserà il tempo. Onore a quei ragazzi che hanno incitato il Picchio fino alla fine sperando nel miracolo. Da loro bisognerà ripartire per riportare le Marche nel calcio che conta. Forza Ascoli!
da pesciaro mi dispiace un po della retrocessione dell’ascoli ma obiettivamente credo che l’ascoli soprattutto sociaeta abbia fatto errori giganti come una casa e l’ascoli merita la retrocessione.lodevole la passione della citta e dei tifosi ma in campo ci vanno i calciatori e a quelli di quest’anno mi pare che non gliene fregava nulla dei colori e della maglia
Sono tifoso della Samb, ma al contrario di quelli che hanno festeggiato ieri sul lungomare, mi dispiace.
Spero in un Derby tra Ascoli e Samb ma ad alto livello.
Che dire? Certamente l’amarezza è tanta ma, pazienza. Il calcio è uno sport bellissimo che deve unire e non dividere. Se si vince si esulta… Se si perde ci si rammarica ricaricandosi di determinazione per tornare a vincere al più presto: almeno così, secondo me, dovrebbe essere.
Onore a headhunter e ulderico per la sportività.
Come tifoso rossoblu’ ho gioito ed esultato per la promozione della Samb; ma per quanto riguarda l’Ascoli,
al di la’ della rivalita’ sportiva NON sono stato ne ad esultare ne a gioire.
Quello che mi da’ da pensare che una squadra ad un passo dai play-off !!
sia cosi clamorosamente scesa in basso dopo la roccambolesca sconfitta di La Spezia…??!!
Da parte nostra vi abbiamo “invidiato” e stimato un grandissimo uomo quale e’ stato C.Rozzi.
Mentre noi dopo una storia gloriosa e l’ultima retrocessione dalla serie B datata 1989!! abbiamo avuto
solo una costellazione di fallimenti…….
Pazienza, speriamo bene per entrambe!!!
Magari a breve un bel derby in serie BBBBB che ci manca dal 1985 !!!!!
Bravo
Onore pure a te giamby…
Io credo che nel calcio, dove c’è rivalità, è giusto che ci siano anche sfottò, gufate, ecc. Ci stanno anche i manifesti da morto che ho intravisto su facebook. Li vidi anche in occasione di retrocessioni/fallimenti della Samb. Ci sta che un sambenedettese stia lì a gufare l’Ascoli e viceversa. Quello che mi lascia basito sono i caroselli con tanto di bandiere, trombe, casse da morto e chi più ne ha più ne metta. Ma non è neanche la prima volta che accade a San Benedetto. Mi trovavo in Riviera nel giorno in cui l’Ascoli perse uno spareggio, era la metà degli anni 90. E anche lì caroselli a non finire. Ad Ascoli di manifesti e prese per il culo verso i cugini (anche quelli dorici) ne ho visti parecchi. Ma di caroselli e feste in strada per celebrare una debacle dei rivali mai viste. Certo, l’Ascoli è l’Ascoli, nelle Marche tutti guardano all’Ascoli perchè è la squadra più blasonata e gloriosa… però personalmente non arriverei a tanto. I caroselli li farei solo per la mia squadra.
Premessa: sono tifoso rossoblu e non sono giovanissimo.
Per mia natura tendo a non infierire e credo, come gli antichi guerrieri, che il grado di civiltà si evince dal rispetto che si mostra nei confronti dei morti e dei vinti (nel nostro caso fortunatamente parliamo di sport e già il prossimo anno tutto può cambiare e la peggiore sconfitta può diventare il viatico per un pronto riscatto).
Ciò detto, pur con il massimo rispetto e senza alcuna intenzione di offendere, le ultime due righe del commento di Piceno trasudano un pò di quella spocchia tipicamente ascolana che un pò urta i nervi anche al più innocuo benpensante rivierasco.
Comunque, ciò detto, anche io credo che la sfida può e deve tornare ad alto livello per tutti e due; per questo è importante che entrambe le compagini societarie dimostrino solidità e assicurino anni di calcio ad alto livello sia ai tifosi ascolani che ai sambenedettesi, perchè perdere sul campo fa male ma rientra nella logica delle cose, ma scomparire dal calcio professionistico non per un gol o per una bella azione del centravanti avversario ma per problemi burocratici o per una fidejussione, è un dolore cieco difficile da spiegare e Piceno non l’ha mai provato.
Lo sport non c’entra niente, parliamo di scadenze, di pagamenti e magari promesse mancate.
Io non gioirei mai per una morte (sportiva e non), neanche del mio peggiore nemico.
Il mio nemico voglio incontrarlo e batterlo sul campo ma non voglio che muoia.
E ti dico di più quando è scomparsa l’Ancona mi è dispiaciuto perchè l’Ancona voglio batterla sul campo, come quest’anno.
Questa sensibilità forse è nata dalla sofferenza e la morte sportiva non la auguro a nessuno.
E tanto rispetto per questa sofferenza non l’ho riscontrata nel luglio 2009, anzi.
Comunque in bocca al lupo per un pronto riscatto e speriamo di incontrarci presto.
Spocchia ascolana? Quale spocchia scusi? Non ho fatto altro che citare un dato di fatto che conoscono tutti, che è scritto ovunque, anche su wikipedia. L’Ascoli è la squadra più blasonata e gloriosa di tutte le Marche, e non solo perchè in Abruzzo il Pescara ha una storia di molto inferiore. Non bisogna essere un fanatico ultrà ascolano, cosa che non sono, per riconoscere un dato di fatto.
…. caro piceno, hai la memoria un po’ corta, voi infatti siete quelli dell’ aereo che festeggiavano il fallimento dell” Ancona …. chi di spada ferisce di spada perisce …. gli sfotto’ sono la parte sana dello sport se si gioisce per una retrocessione della squadra ostile, anche se con i caroselli …. ma voi no, avete fatto peggio perche’ avete festeggiato i fallimenti che sono delle disgrazie sportive e ben altra cosa …. vi auguro di non provare la stessa cosa perche’ solo chi ci ha passato sa’ cosa vuol dire e non ha niente a che vedere con una banale retrocessione che in una storia calcistica di una squadra ci puo’ stare …. il fallimento e’ ben altra cosa e i tifosi sono le prime vittime!!!!
Voi chi? Io non ho fatto alcun aereo. Non mi sembra di aver negato che i tifosi ascolani abbiano fatto in passato manifesti e goliardate varie (come l’aereo) in occasione di fallimenti e/o retrocessioni di squadre rivali. Rileggi il mio commento e vedrai che ho anche scritto che sono cose comprensibili, sia da una parte che dall’altra. Io ho detto semplicemente che ad Ascoli non ho mai visto caroselli e feste in strada come se ci fosse stata una promozione della propria squadra del cuore. A San Benedetto succede sempre invece . E sarebbe successo/succederebbe anche in caso di fallimento. Spero, per il bene della squadra che ha scritto la storia del calcio marchigiano, che non ci sia mai occasione per una verifica. Come spero che la Samb, squadra anch’essa gloriosa (seppur ad un livello inferiore rispetto ai bianconeri), non debba più subire umiliazioni come quelle di un fallimento.
Sul fatto che sia la “squadra che ha scritto la storia del calcio marchigiano” non sono d’accordo. È più giusto dire che l’Ascoli è la squadra che ha superato negli ultimi 40 anni la squadra che aveva fatto la storia del calcio marchigiano. Dia retta a me, questa è la definizione più esatta dell’Ascoli. Basta andarsi a rivedere la storia del calcio per capirlo. È come se io avessi scritto che, dopo che la Samb ha portato le Marche ai più alti livelli della storia calcistica, nessun’altra corregionale l’ha superata. Direi una bugia con un’interpretazione errata della storia come la sua.
La storia va dall’inizio alla fine, parte dall’inizio del calcio fino all’anno 2013. In tutto questo periodo, al di là di chi ha fatto prima la serie C o la serie B o la serie A, l’Ascoli è la squadra che è arrivata più in alto e che ha ottenuto i successi più prestigiosi. Nessuna squadra ha vinto così tanto ed è mai arrivata così in alto tra Marche ed Abruzzo. E mi spiace che passi il teorema che io parli da tifoso ascolano. Questi sono dati di fatto che direbbe qualsiasi persona al di fuori degli schieramenti. Se vai in qualsiasi regione d’italia e chiedi ad un intenditore di calcio qual è la squadra calcistica per eccellenza, la più blasonata ed importante della regione Marche, costui risponderà Ascoli. Ciò non si può negare, quindi di cosa discutiamo?
Detto questo non si può non dire che anche la Sambenedettese è una squadra di grandissime tradizioni, con un palmares ed un passato di tutto rispetto. E chi l’ha mai negato? Anche questo è un dato di fatto.
Si è arrampicato sugli specchi. Il significato della parola storia è quello che ho espresso io senza penalizzare le due squadre. Grazie
Siccome avete fatto l’aeroplanino, avete fatto lo striscione sul rogo del Ballarin, avete fatto i cori per l’alluvione etc. etc io sono contentissimo della vostra retrocessione, anzi spero che non finisca qui….. ora vediamo se il direttore la pubblica!
Fa bene ad essere contento della retrocessione dell’Ascoli, chi glielo nega. L’ho scritto fin dall’inizio che ci stanno la contentezza, lo sfottò, i manifesti, gli aeroplani. Ci stanno anche i caroselli e le feste in strada con le bare. Ho solo preso atto del fatto che ad Ascoli non è mai accaduto. Ma è evidente che qualche dato di fatto e qualche numero inconfutabile ha mandato fuori di testa un bel po’ di persone. Mi spiace, anche perchè non sono un ultrà ascolano e sono stupito che il solo aver fatto notare dei dati di fatto (che conoscono tutti e sono scritti anche su wikipedia) abbia causato questa bagarre.
Mi faccia capire: avete fatto una canzone sul rogo del Ballarin, una canzone sull’alluvione e lei pensa a qualche carosello?
Non mi sembra che i tifosi ascolani abbiano una canzone sul rogo del Ballarin. Il discorso è un altro. Nessuno ha detto che fare caroselli è sbagliato o è una cosa grave. Ho solo scritto che ad Ascoli non ne ho mai visti. Questo significa qualcosa ma vedo che ancora lei non ha afferrato cosa… :-)
…. per una delle poche volte condivido quanto dice il direttore, la storia del calcio parte dal 1898 fino ad oggi e non dal 1970, data fino alla quale la vs. squadra non e’ risultata pervenuta …. e sono 70 anni ….
La cosa che piu’ vi rode ed e’ la dimostrazione di quanto sopra e’ che l’ ascoli e’ talmente blasonata che gia’ a castel di lama ci sono i tifosi della Samb e siete l’ unica squadra che e’ stata in serie a e non puo’ contare sui tifosi della provincia ( vedi Chievo o Sassuolo ) a differenza del Pescara che e’ tifato da tutto l’ Abruzzo.
Detto questo da come scrivi emerge che sei il prototipo dell’ ascolano poco obiettivo, secondo quale teoria poi un aereoplanino e’ meno importante di macchine che suonano il clacson me lo devi spiegare.
Appunto, la storia si guarda dall’inizio alla fine. Non va solo dal 1956 al 1989 (dove la Sambenedettese ha collezionato 21 campionati di B) o dal 1972 al 2013 (dove l’Ascoli ha collezionati 16 campionati di Serie A e 18 di Serie B). Si guarda tutta la storia, si fa un resoconto generale. E se la matematica non è un’opinione….
Ma andiamo all’argomento tifosi. Anche qui lei scrive inesattezze incredibili tanto è la sua faziosità. A Castel di Lama ci sono tifosi rossoblù? Verissimo. Ci sono anche ad Offida, a Spinetoli, ecc. Come ce ne sono di bianconeri a Centobuchi, Cupra Marittima, Stella, ecc. E con tanto di striscioni ufficiali. Ma allo stadio Del Duca, fino a 4-5 anni fa (quando è stata introdotta la legge che proibisce gli striscioni), c’erano striscioni provenienti da tutte le Marche e l’Abruzzo nord. Ora per sicurezza sono andato su internet a trovare alcune foto e le cito i primi nomi che leggo: Val Vibrata, Corropoli, Ancarano, Sant’Egidio, Marina Palmense, Montefano, Potenza Picena, Appignano, Pagliare, 100Buchi, Altidona, Porto San Giorgio, Servigliano, Comunanza, Lapedona, Monsampietro Morico, Ripatransone, Cossignano, Monsampolo, Petritoli, ecc. Se non ci crede le posso inviare le foto che ho sotto mano… sono recenti, 2002-2003-2004-2005. Non serve tornare alla lista ufficiale dei Clubs Bianconeri dell’epoca di Rozzi, anche perchè ci vorrebbe un bel pò per segnarli tutti, erano di oltre 70 Comuni.
Chiudo dicendo che io non sono affatto un ascolano poco obiettivo. Sono solamente una persona informata, a cui piace parlare con numeri, foto e dati di fatto. Non ho nulla contro la Sambenedettese, squadra e tifoseria importantissime. Semplicemente non mi piacciono i fanatismi e le mistificazioni, che siano a danno dell’Ascoli o della Samb. Qualcuno qui ha la memoria corta e dimentica che il sottoscritto ha più volte difeso la Samb, sia per quanto riguarda l’evidentissimo accanimento della classe arbitrale, sia per quanto riguarda alcune ridicole squalifiche del campo, come quella legata al lancio di alcuni borgetti. E ricordo anche che più volte sono entrato in polemica con un utente ascolano, cioè Giampy.
Ma questo non significa che io debba fare finta di nulla quando si leggono certe castronerie, certe falsità palesi contro la squadra che ha raggiunto traguardi impensabili (come il quarto posto in massima serie) e che rappresenta l’eccellenza delle Marche in ambito calcistico. Ci vuole rispetto e un minimo di amore per la verità.
Il resto non mi interessa. Per la storia ha torto marcio. Glieli faccio capire con un esempio: se nei prossimi 30 anni la Samb va in serie A e l’Ascoli incappa in sfortunate vicende che la relegano più volte tra i dilettanti sarebbe giusto dire che la Samb ha fatto la storia calcistica del Piceno. La sintesi giusta sarebbe che la storia delle Marche è stata fatta dalla Samb (1955-1970), dall’Ascoli (1970-2013), dalla Samb ancora (2014-2043). Se non lo capisce mi arrendo. Grazie
No ma mi arrendo io con lei… assolutamente. Pensavo di avere a che fare con un direttore di giornale con qualche capello bianco. Invece sembra di stare a parlare con un ultras poco più che ventenne. Ha ragione lei su tutto, stia tranquillo.
La sua risposta mi ha deluso molto. In particolar modo per tutti gli altri suoi commenti. In base ai quali mi aspettavo una risposta del tipo: magari è vero. Evidentemente non ha capito il senso delle mia parole. Mi dispiace. Non lo ricorderò ma credo che quando avrà i capelli bianchi capirà che da parte mia c’è stata soltanto una precisazione che lei non può mettere in discussione. Non volevo rispondere ma visto il suo sarcasmo assolutamente fuori luogo ho ritenuto giusto difendermi da accuse che non credo di meritare. Magari le è capitato. Grazie.
PS l’unica cosa per cui mi sento un po’ in colpa è che non ho scritto fra parentesi che i prossimi 30 anni di storia non equivalgono sicuramente ad un mio augurio. Anzi ho sempre auspicato un incontro tra le due squadre più in alto possibile.
Stavo leggendo i commenti sinceramente con un certo “sorrisino”. Caro Piceno ti vedo controbattere citando argomentazioni inattacabili, eppure dall’altra parte …….solo un muro di gomma. Come dici si può far finta di nulla, ma quando si leggono certe castronerie sarebbe impossibile non sbottare. Dire che la squadra rivierasca ha fatto la storia del calcio marchigiano è la più grande di tutte, Eppure alcuni personaggi ne sono convinti e potremmo sta qui per un anno a snocciolare dati, numeri, classifiche, vittorie, sconfitte, promozioni, fallimenti ect. ect. eppure qualcuno sentenzia che la storia è questa e basta. Forse bisognerebbe prendere atto che i campionati di calcio tanti, ma tanti anni fa erano tornei approssimativi dove non c’erano regole chiare tant’è che a mio modo di vedere, parlando di serie “A”, gli scudetti vinti subito dopo la guerra hanno un valore solo statistico. I campionati, quelli veri hanno avuto inizio negli anni ’70 quando gli stessi cominciarono ad avere un certo livello con regole chiare e regolari. Caro Direttore, capisco il suo amore per la Sambenedettese, ma da lei mi sarei aspettato un pò più lucidità togliendosi i panni da ultrà visto che qui, in questo contesto, ricopre un ruolo diverso. Grazie.
Caro giampy, ecco alcune mie precisazioni che, carte alla mano, la smentiscono in modo inequivocabile. Ho tutte le copie delle riviste sportive fino al 1970 e ovunque la Sambenedettese veniva definita, non solo la migliore rappresentante calcistica delle Marche, ma la reginetta dell’Adriatico. Per diversi anni unica squadra adriatica in “B” tra Bari e Venezia. Se vuole le faccio avere le prove. Andò in B con un girone unico di serie C insieme al Venezia e, fino al 1970, affrontò in gare ufficiali tutte le squadre più importanti della serie A eccetto (per combinazione) la Fiorentina, più volte l’Inter, più volte la Juventus con la quale giocò a San Benedetto nel 1961 i quarti di finale di Coppa Italia. Ricordo che il Ballarin era pieno di tifosi (circa 10 mila e il nostro centravanti era nientepopodimenoche ‘faccia da gol’ Campanini) provenientei da ogni parte delle Marche, Ascoli compresa. Fu un evento storico per il Piceno (tre gol di Omar Sivori, uno di Stacchini ed uno del nostro Rumignani: capitano era Bomiperti) in particolare.
Perché vuole toglierci anche queste soddisfazioni. Si fosse fermato il tempo nel 1970 soltanto la Samb avrebbe fatto la storia della Samb. Oggi come piceni dobbiamo ringraziare l’Ascoli che ha proseguito la bella storia, superando anche e di molto la Samb. Invidiarvi gli anni di serie A non credo che sia peccato.
È vero anche il contrario di un altra cosa che asserisce lei: il calcio scommesse, i fatti di corruzione, di doping, le varie calciopoli sono tutte avvenute dopo il 1970 (dati alla mano); tra i fatti di corruzione le ricordo un episodio che vide coinvolta la Samb nel 1960, Un dirigente del Novara chiamò al telefono il capitano della Samb per accomodare la partita, il nostro Buratti chiamò subito l’ufficio inchieste che fece retrocedere la squadra piemontese. Non nego altresì che anche la Samb, dopo il 1970, abbia avuto comportamenti poco certosini. Fossi stato meno lucido avrei ricordato a Piceno che l’Ascoli arrivò in serie C senza essere promosso, ma “politicamente”, ben due volte. Storia alla mano. Visto che lei vuole provocare il mio stato di lucidità.
Magari qualche anno in più di lei e “piceno” qualcosa conta. Le ricordo anche che mio zio Peppino Assenti II è stato, nei primi anni 50, capitano dell’Ascoli.
Io ultrà inteso nel senso che vuole darle lei, capirà, è una grande banalità. La capisco soltanto perché non mi conosce.
Direttore, partendo dal presupposto che ognuno può pensarla come vuole, le dico che la “storia” intesa come raccolta di fatti meritevoli di ricordo, è quando si raggiunge l’apice di un evento, quando si stabilisce un record. Lei avrebbe “ricordo” di un record superato? No. Ebbene l’Ascoli Calcio 1898 ha scritto la storia del calcio marchigiano perchè è stata la prima società calcistica a raggiungere la serie “A”, la massima categoria del calcio italiano partecipandovi addirittura per 16 anni, un record a tutt’oggi. Successivamente l’unica altra società a raggiungerla è stata l’Ancona per soli 2 anni, che non è un record. Il suo ragionamento varrebbe se oggi fossimo nel 1970 e se la Sambenedettese allora avesse partecipato ad un campionato della massima serie e non solo la “B”, cosi non è. Le dirò di più, ad oggi e per il prossimo futuro per dire che la Sambenedettese è la storia del calcio marchigiano, dovrebbe disputare più di 16 campionati di Serie “A” o diversamente vincere uno scudetto! Tutto può essere e chi vivra vedrà. Oggi le cose stanno così e lei non può cambiare la storia, ma può certamente interpetrarla a modo suo. Contento lei…..saluti.
Quindi se accadesse che “per il prossimo futuro per dire che la Sambenedettese è la storia del calcio marchigiano, dovrebbe disputare più di 16 campionati di Serie “A” o diversamente vincere uno scudetto” annullerebbe la storia precedente? Un po’ bizzarro come pensiero. Anche perché tutti i successi dell’Ascoli verrebbero oscurati. Come quelli precedenti della Sambenedettese. La storia è la storia e lei vuole cambiarla non io. I primati sono un’altra cosa e che li detiene oggi l’Ascoli come li deteneva prima la Samb è indubbio. Ci ragioni un po’ per favore. Grazie.
Direttore, “oggi” stiamo scrivendo la storia. Domani se la Sambenedettese vincesse uno scudetto ovviamente oscurerebbe la storia dell’Ascoli che ad oggi non lo ha vinto mai, come l’Ascoli ha oscurato la storia della Sambenedettese degli anni 60/70. Non verrebbe annullata ma non verrebbe più ricordata perchè superata da altri avvenimenti più importanti!. Cioè non avrebbe più quel motivo meritevole per essere ricordata. Quindi senza ombra di dubbio ad oggi nell’anno 2013, la storia del calcio marchigiano è stata scritta dall’Ascoli Calcio 1898, e per tale motivo è la più blasonata della medesima regione. Quando un’ altra società calcistica farà meglio, per dire parteciperà a più di 16 campionati della massima serie o vincerà lo scudetto della seria “A”, allora in quel medesimo momento verrà riscritta la storia del calcio marchigiano. Chiarito questo punto, nella conca d’oro possiamo dormire sonni tranquilli per i prossimi 50 anni. Saluti e auguri per il prossimo campionato.
Ai lettori l’ardua sentenza.
Replico non per puntiglio ma per coerenza.
Nel mio commento volevo solo segnalare che la storia della Samb è stata danneggiata da vicende economico-giudiziarie che nulla hanno a che vedere con il calcio e che tali eventi sono stati utiliizzati anche in chiave di presa in giro dimostrando, secondo me, un cattivo gusto superiore a semplici sfottò e caroselli legati comunque a vicende esclusivamente calcistiche e quindi sportive.
Poi se un vuole capire altrimenti amen.
Ma lasci stare che da come scrive è una persona più che intelligente. A San Benedetto non ci sono mai state feste per un fallimento dell’Ascoli semplicemente perchè l’Ascoli non è mai fallito.
A me e tanti altri come me, per esempio, non dispiace e personalmente ho sempre ritenuto Benigni una grande persona perché ha dimostrato di essere intelligente e innamorata dell’Ascoli come pochi, allontanando “avvoltoi” che negli anni si sono presentati anche lì. Caro “piceno” non la facevo così tifoso e appassionato del gioco del calcio.
Ma infatti io non sono affatto così tifoso…. In questi ultimi due giorni però mi sono reso conto di una cosa, cioè che con molti sambenedettesi non si può parlare di Ascoli Calcio e citare dei dati che si trovano anche su una enciclopedia. In questo caso non mi riferisco a lei, però è evidente che qualcuno a San Benedetto “parte per la tangenziale” se solo legge che “L’Ascoli Calcio è la società più blasonata e gloriosa della Regione Marche avendo disputato 16 campionati di Serie A, 18 campionati di Serie B e avendo vinto una Mitropa Cup”. Basta fare questo copia-incolla da una enciclopedia per far arrivare decine di commentatori imbufaliti.
Mi pare francamente troppo…
Non mi sembra di averle contestato quelli che ha scritto questa volta. Se ben rilegge. Grazie
Giampy invece mi ha dato dell’ultrà in senso dispregiativo
è vero , su all’interno queste becere manifestazioni come funerali e caroselli non si fanno
Li sono superiori , vanno dritti: “7 GIUGNO PESCE ARROSTO” recitava un loro striscione per sbeffegghiare le vittime del Ballarin. Io me lo ricordo come ricordo le arance con le lamette tirare alle famiglie con figli . E si lamentano per una bara di cartone… Da me rispetto solo per Costantino Rozzi.
Io però ricordo anche la lapide di Costantino Rozzi rubata (e la rivendicazione a firma US), ricordo la lapide di Reno Filippini imbrattata, ricordo l’assalto di ultras rossoblù di Pedaso e dintorni ai danni di un pulmino con dentro due famigliole tra cui un anziano e due donne… alcuni di loro finiti all’ospedale. Giusto per citare tre fatti di cronaca recenti. Ma si potrebbe andare indietro negli anni… Lasci stare anche lei che le cose “censurabili” ci sono state, ahinoi, in entrambi gli schieramenti.
Appunto
…. da come risponde piceno penso proprio che non vuol capire e accettare la realta’ dei fatti.
Voglio chiudere chiedendo a piceno (Perotti può confermare ) quale tifoseria dopo la tragedia del ballarin ha esposto uno striscione contro le vittime ( …. pesce fritto …. ) …. e allora di cosa vogliamo parlare!
Tornando ai tifosi volevo far capire che nonostante la Samb non avesse mai fatto la serie A e che gli ultimi anni li ha passati per la maggiore nei dilettanti, porta più gente allo stadio di chi invece e’ stato ad alto livello e se fai riferimento ai numeri …. parlano chiaro.
Questa cosa on potrete mai accettarlo anche se lo dice il vs. presidente!
Mi sembra un dibattito accettabile tra tifosi di squadre diverse e molto rivali tra loro. Quel “pesce fritto” fu un eccesso ma certe scritte “fuoriluogo” le ho lette anche da parte rossoblu. Brutte a vedersi specialmente per chi le dice ma non le paragonerei mai ad episodi di violenza per i quali nessuna delle due tifoserie è immune. Li ho sempre combattuti senza paura ed indipendentemente del colore di maglia.
Esattamente, come scritto da me poco fa. Purtroppo episodi più che censurabili, sia fisici che verbali, ci sono stati da entrambe le parti.
Lasci stare i numeri, vedrà lei a breve cosa significa la tessera del tifoso. E spero che in futuro si renderà conto anche di cosa significa giocare il sabato. Il suo presidente lo sa bene visto che ha rifiutato la diretta RaiSport pur di non giocare il derby con la Maceratese di sabato pomeriggio. Sapeva che avrebbe perso almeno 1000 paganti. D’altronde basta fare un giretto tra le statistiche della cadetteria per vedere come negli anni gli spettatori siano crollati. Fa impressione vedere piazze prestigiose e con bacini di utenza grandissimi portare allo stadio 3-4000 persone massimo. Posso citare la Reggina, posso citare il Brescia, ecc ecc.
Lei mi dirà: “eh ma noi in serie D abbiamo fatto anche 5000 spettatori”. Se mai l’Ascoli finirà in D e si troverà a fare uno spareggio-derby, vedrà che anche la tifoseria ascolana sarà così consistente e forse anche di più.
…. non ricordo scritte dei tifosi della Samb sulla morte di filippini, mi corregga se sbaglio, gli sfotto’ ed i suoni di clacson sono la parte che rende piu’ bello il calcio.
Il problema e’ che i tifosi giovani come piceno sono sempre stati dall’ altra parte e oggi stare nell’ altra parte e subire e’ dura!!!!
E fateci vivere in pace almeno per una volta questa gioia!!!!
Guardi che quando è morto Costantino Rozzi e l’Ascoli è precipitato in terza serie io ero nato da parecchio tempo ed ero già capace di intendere e di volere. E non pensi di stare a parlare con chissà quale tifoso, sono un simpatizzante tutt’altro che fanatico. Ma di cose ne so molte, sia dell’Ascoli e dell’ambiente ascolano, sia della Samb e dell’ambiente sambenedettese.
leggendo i commenti sembra di stare all’asilo!!
è più bello il mio!!! no, il mio!!! il tuo è brutto!!! no, il tuo è brutto!!!
L’Ascoli è l’Ascoli, la Samb è la Samb, punto è basta!!! entrambe hanno la loro storia e hanno fatto la storia del calcio Marchigiano!!!
L’importante è esserci, possibilmente ad alti livelli e magari insieme!!!