ASCOLI PICENO – I tifosi possono già segnare la data sul calendario: da oggi, primo giugno, mancano esattamente trenta giorni al termine per l’iscrizione dell’Ascoli Calcio al prossimo campionato di Lega Pro Prima Divisione. E, se il presidente Roberto Benigni, intervistato dalla stampa locale, dice che “Sì, è il momento di ripartire” come già detto nell’incontro con la delegazione Ultras della scorsa settimana, i pensieri dei tifosi, tra pessimisti e ottimisti, circa il futuro della società di Corso Vittorio Emanuele, si rincorrono. Cerchiamo di scoprire, dunque, cosa potrà accadere in questo inizio di estate che si preannuncia caldo, nonostante il meteo.

Cominciamo dai termini che l’Ascoli dovrà rispettare. Le società, per partecipare al campionato devono ottenere la Licenza Nazionale adempiendo al deposito di diversi documenti che attestano la situazione economico-finanziaria e legale, nonché organizzativa e sportiva, delle stesse. Si comincia il 31 maggio, termine già scaduto, ma che per le squadre appena retrocesse è prorogato al 6 giugno: presentazione alla Co.Vi.Soc dei pagamenti Iva relativi all’anno 2012, nonché di altri documenti correlati. L’inadempimento comporta 10.000 euro di ammenda. L’eventuale contestazione arriverà entro il 1 luglio, anziché nel termine del 21 giugno, essendo, appunto retrocessa.

Scadenza ancora più importante da rispettare è quella del 25 giugno: in quel giorno l’Ascoli dovrà aver depositato il prospetto contenente il rappporto PA, ovvero un indice che rappresenta il patrimonio e il bilancio, sempre alla Co.Vi.Soc., pena il deferimento della Procura Federale e la penalizzazione di un punto. Anche qui la Commissione di Vigilanza si pronuncerà entro il primo luglio, mentre la società da lì in poi avrà cinque giorni di tempo per ripianare le eventuali carenze. Sempre entro il 25 di questo mese dovrà essere presentata la dichiarazione degli avvenuti emolumenti del bimestre marzo-aprile: pena un punto di penalizzazione. L’Ascoli partirà già da meno uno per non aver rispettato la precedente scadenza.

Al primo di luglio altro termine da segnare in rosso: scadrà quel giorno la possibilità di presentare alcuni documenti contabili, tra cui la tassa d’iscrizione, ma soprattutto la garanzia per la Lega della fidejussione bancaria di 600.000 euro. Ogni singolo inadempimento di questi ed altri atti comporterà un punto in meno nella stagione 2013/2014.

Detto ciò, sono fondate le paure dell’ambiente ascolano circa l’impossibilità di disputare il prossimo campionato? Le indiscrezioni sono tante: dalla presentazione di diversi decreti ingiuntivi, ad un istanza di fallimento che sarebbe già stata presentata nel Tribunale di Ascoli. Inoltre, c’è chi scommette che la società voglia andare incontro al cosiddetto ‘fallimento pilotato’. Ma cosa vuol dire? Il fallimento pilotato, in realtà, non esiste come istituto giuridico. Ma è una prassi che consente ad una società sulla via del fallimento, di posticipare la ‘data della ‘morte’  a campionato iniziato, così da evitare di perdere la categoria. E’ chiaro, comunque, che tale mossa dipenda non dalla società, bensì dal giudice, dato che sarà lui in ogni caso a fissare il calendario delle udienze. Una volta fallita, la società sarà guidata dal curatore fallimentare che eseguirà gli atti di ordinaria amministrazione, come già successo al Pescara nel passaggio dalla presidenza De Cecco a Sebastiani.

I tifosi, però, possono stare tranquilli: è lontana l’ipotesi fallimento della società bianconera, mentre l’iscrizione, salvo sorprese, non dovrebbe grossi subire problemi. Il presidente ha dato la sua parola. Da quanto ci risulta, non sarà semplice come ha affermato, a l’importante, come sempre nel calcio, sono i risultati. Aprite il calendario e tenete sott’occhio il termometro: l’ennesima estate bollente dell’Ascoli Calcio ha inizio.


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