ASCOLI PICENO – Ricomincia la scuola, ricominciano i dolori per le famiglie ascolane attanagliate dalla crisi. Nei giorni scorsi il primo cittadino ha fatto il giro delle scuole ascolane per augurare un buon inizio anno scolastico agli studenti, ma “in coincidenza con questa riapertura, – sostiene L’Alveare su una nota del suo blog – siamo nuovamente a registrare che nulla è cambiato nonostante gli annunci con politiche insufficienti in aiuto alle famiglie”.

“Ad oggi una famiglia con un reddito ISEE nella media, con due figli frequentanti la scuola a tempo pieno ed uno frequentante l’asilo nido, deve affrontare una spesa intorno ai  4.000,00 euro per il solo periodo scolastico”- si aggiunge ancora nella nota. La cifra spesa dalle famiglie stride con quella utilizzata dall’amministrazione comunale per l’organizzazione della Settimana della Famiglia: ben 65.000 euro.

Ancora la nota prosegue: “Che fine ha fatto il “Quoziente Familiare” o meglio denominato il “Quoziente Ascolisbandierato ai quattro venti dal Sindaco Castelli come riforma epocale da prendere come esempio nel panorama italiano? Partito come sperimentazione in riferimento alle rette per la frequenza dei nidi di infanzia comunali, il “Quoziente Ascoli” doveva abbracciare tutti i settori legati al pagamento delle tariffe, al fine di rafforzare le capacità economiche delle famiglie e di tutelarne le funzioni in base alle condizioni sociali. Di fatto la sperimentazione si è rivelato del tutto insufficiente e inutilmente attendista; le somme fin qui investite sono appena un decimo di quanto speso dal solo Sindaco per la cura della sua immagine personale”.

Infine una battuta dedicata a quella che sembrava dovesse diventare una strategia politica concreta per le famiglie, “L’Agenzia della Famiglia”: “Che fine ha fatto l’Agenzia della Famiglia da noi proposta ed istituita con delibera, votata ad unanimità in Consiglio Comunale il 25.05.2010, utile a portare innovazioni nel campo delle politiche della famiglia attraverso la valorizzazione dell’esistente unitamente alle forze sociali ed economiche del territorio? Anche in questo caso nulla è stato fatto. Proprio ieri si è aperta la 47° settimana sociale dei cattolici italiani incentrata sul tema “Famiglia speranza e futuro per la società italiana” per contribuire a costruire una politica che riconosca la centralità della famiglia e dia risposte appropriate alle sue necessità. Pensiamo, nel solco della settimana sociale, che questo che stiamo vivendo è il tempo della responsabilità! Stride fortemente questo clima in città di spese folli per feste e fiere, rispetto alle vere necessità delle famiglie: lavoro, casa, fiscalità, educazione, ambiente di vita, trasporto pubblico ed asili chiusi d’estate, con aggravi ulteriori per chi ne ha necessità”.

 


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