ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata da Francesco Di Vita dei Giovani Democratici di Ascoli Piceno in merito al progetto di riqualificazione dell’Area Carbon e del Piano Regolatore.
Tra i dubbi e le ombre della riqualificazione Carbon, torni la Politica ad assumere un ruolo
Da quasi due anni ripetiamo ad ogni occasione che le volumetrie previste dal progetto Restart sono eccessive e non rispondenti alle reali esigenze di carattere abitativo, economico e sociale di Ascoli.
La presa di coscienza da parte di alcuni illustri componenti della società Restart non può che farci piacere, ma certamente non ci invita a cantare vittoria su quanto fino ad ora denunciato.
Rimane ancora assente, in questo clima di preoccupazione sempre crescente nei confronti del futuro di questa città e del territorio, il contributo della Politica e delle istituzioni locali, fino ad oggi incapaci di registrare una posizione autonoma e sempre appiattiti sulle posizioni iper-edificatorie del progetto.
Proprio adesso che la sostenibilità economica di tutto il quadro pare vacillare, il silenzio politico diviene assordante.
Di fronte a una presa di coscienza del privato così netta, il compito di chi amministra dovrebbe essere quello di venire incontro ai dubbi degli attori economici e sociali, e della stessa cittadinanza che guarda con sempre maggiore interesse al problema della riqualificazione di quei 27 ettari di terreno, cercando di porsi come protagonista di un confronto e di un dibattito tesi a individuare soluzioni concrete.
Soluzioni concrete che devono partire da una considerazione preliminare indispensabile: l’area ex-Carbon, per la sua posizione nell’assetto urbano, la sua storia, e la congiuntura economico-sociale che viviamo deve rientrare all’interno di una programmazione più ampia della città e del territorio, programmazione stimolata da una “visione a lungo periodo” di come Ascoli e la provincia dovranno essere tra cento anni.
Di fronte a tutto ciò, sarebbe ancora più scellerata l’idea di slegare la riqualificazione Carbon al Piano Regolatore Generale, affidandola ad un semplice Pru come se fosse una qualsiasi variante urbanistica e non l’ultima occasione di rilancio per il territorio.
Il Prg, infatti, se depurato da sirene elettorali e clientelari, diventa lo strumento principe per dare una forma nuova e una identità alla città.
Siamo ancora in tempo, bisogna essere rapidi ma senza farci prendere dalla fretta: facciamo riposare Cervellati prima che possa rovinare la propria carriera con ombre (piuttosto pesanti) di rapporti poco chiari e commistioni con chi, da responsabile del Prg, avrebbe dovuto controllare; ripensiamo il Piano Regolatore da capo, aprendo la discussione al contributo di tutti, singoli e associazioni, università e centri culturali; cerchiamo, al di là delle contrapposizioni politiche, di lavorare, finalmente, a una città di tutti e non di pochi; leghiamo i destini urbanistici di Ascoli a nuove prospettive economiche e sociali che ci rendano protagonisti del territorio e non più a rimorchio di decisioni prese da altri.
Se così non dovesse essere, se dovessero vincere ancora una volta le logiche spartitorie sul bene comune, ci renderemo tutti complici della definitiva e irreversibile rovina di Ascoli, condannando i nostri figli e chi verrà dopo di loro a cercarsi un futuro migliore, come già tanti fanno ora, lontano dalla città che amiamo. E a quel punto, non sarà più possibile tornare indietro.
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Il PRG presentato mesi fa e realizzato da uno degli urbanisti più importanti in Italia è buono e non prevede cementificazioni. Il Comune vada avanti in maniera spedita perchè il Piano manca da 40 anni. Non è più tempo di tergiversare e stare a sentire le decine di campane che tra l’altro suonano tutte in maniera diversa. Inoltre il tentativo di far slittare l’adozione del PRG mi pare che abbia una matrice politica: una non adozione del PRG dopo 5 anni di chiacchiere sarebbe infatti una buona carta da usare contro Castelli in campagna elettorale.
Riguardo l’Area Carbon le edificazioni previste sono esagerate, benvenga una diminuzione delle stesse, ma vanno trovati soldi. I parlamentari marchigiani si impegnino a trovare risorse a Roma invece di stare sempre sulla stampa, come ha detto giustamente il Governatore Spacca.
I toni finali dell’intervento assumono un’enfasi che sulla linea catastrofista del Comitato fa ogni volta passare agli scongiuri, e pure pensare che lei sembra giovane. Ma tornando al tema, appare sicuramente imbarazzante che il realizzatore dell’accordo di programma di Baraccola ad Ancona possa parlare di eccessi costruttivi. Ma soprattutto appare strumentale nel momento in cui a Monticelli alcune coop anconetane che hanno costituito una Srl con 10.000 euro possano realizzare centinaia di appartenenti di edilizia sociale lasciando forse qualche fazzoletto di verde. Ma vediamo che lei di questo così come altri suoi compagni più o meno grandi facciano finta di nulla. Il tema del progetto e. Sgl Carbon non è urbanistico ma ambientale prima e occupazionale poi. Una grande sfida nella quale la politica dovrebbe offrire il meglio delle proprie idee e non invece rifugiarsi nelle strumentali battaglie per la propria vittoria che in molti casi negli ultimi anni ha significato solo un progressivo arretramento e declino di questa bellissima Città . In attesa di leggerla ancora, magari anche sulle prossime liste elettorali, le consiglio la lettura di “Diario di uno scrutatore” . cordiali saluti
Francesco Di Vita per caso sa qualcosa su una interrogazione parlamentare sulla ex Carbon del Partito Democratico al Ministro dell’ambiente presentata dall’On. Luciano Agostini? Ormai sono passati oltre due mesi il ministro quando risponderà?
Il PRG non vedrà la luce, il problema SABA non verrà risolto, la pratica UNESCO non è più una priorità, la quintana è diventata una fucina elettorale, il carnevale di ascoli abbandonato a se stesso, l’università ad Ascoli è solo un ricordo sbiadito……questi e mille altri sono i temi su cui attaccare Castelli e la sua amministrazione, fatta di sprechi e mance a “destra” e a manca, pur di ottenere alle prossime amministrative un nuovo mandato. Ha continuato il percorso amministrativo di quel Celani che ora, Presidente della Provincia, l’ha portata al quasi fallimento…..
Anche lei non scherza…. di quello che ha scritto corrispondono al vero solo due cose: Unesco e Quintana. Il resto o sono cose che ancora non si possono dire o sono cose inventate. Ma si sa, la politica, che sia del PD o dell’Alveare, è questa. I cittadini autonomi sono stufi del teatrino di destra, centro, sinistra e liste civiche.
….io le dico invece che i cittadini liberi (mi piace più del suo “autonomi”), quelli cioè che non chiedono favori per se stessi, che siano rossi, bianchi, gialli o neri, vorrebbero che la politica si occupi anche dei loro bisogni. Sono stufi di chi fa proclami e non agisce. Ne abbiamo sentite di tutti i colori in questi anni….ma l’amministrazione Castelli è sbiadita….sia nei contenuti che nei fatti. Un’ultima cosa: concordo con Lei che i cittadini sono stufi del teatrino di Destra, sinistra e liste civiche (quelle che nascono e muoiono nel giro di un mese…senza lasciare la benchè minima traccia). Ora siamo in attesa della creazione delle nuove liste civiche…..le dò qualche anticipazione su quelle che potrebbero nascere: Cuore di Ascoli, Ascoli Amore mio, soldi e donne agli ascolani, lavoro per tutti, se vinco io vinci anche tu, tutti per uno uno per se stesso, viva ascoli, forza ascoli……una lista per ogni assessore uscente (se Umberto tiene duro, molti nomi eccellenti non troveranno più nemmeno uno sgabello per sedersi). Gli Ascolani speriamo abbiano imparato la lezione.
Liste civiche che durano, liste civiche che non durano… queste cose interessano a voi. Tanto ormai si è visto che le cose sbagliate le hanno fatte e le faranno sia le liste civiche di breve durata (e alle prossime elezioni ne vedremo tante, ha ragione lei) che quelle durature (il signor Aliberti non mi pare che abbia amministrato bene il settore cultura ad Ascoli).
….anche quella lista è autoreferenziale….e durata il tempo delle elezioni. Non credo ci sia stato il coinvolgimento degli iscritti nelle scelte….che sono state prese sempre in completa autonomia e solitudine. La partecipazione è altra cosa…..
Guardi che non sta parlando con un ragazzino. La lista civica di Aliberti c’è da tantissimi anni e ci sarà anche alle prossime elezioni. Non è una lista farlocca nata per una legislatura come ce ne sono nel centrodestra (tante) e forse anche nel centrosinistra (vediamo se si ripresenta la primavera di ascoli). L’autoreferenzialità che c’entra con la durata? Non si parlava di ciò…
…ho inserito una sfumatura in piu’…tanto per rendere la discussione piu’ interessante.