ANCONA – Comunicato stampa ordine dei giornalisti delle Marche.
Il Ministero dello sviluppo economico ha risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Emanuele Lodolini (Pd) sulla legittimità dell’emittente privata recanatese Tvrs a operare in assenza di dipendenti, sostenendo che dalla data dello switch off (luglio 2012) tale requisito è venuto meno.
Il Sigim stigmatizza la conclusione del viceministro Antonio Catricalà, ritenendola assolutamente non condivisibile. Dagli atti risulta, tra l’altro, che la società Beta spa non ha cessato l’attività di fornitore di servizi media televisivi, ma ha inoltrato in data 23 giugno 2013 (proprio nel corso delle trattative con i sindacati e la Regione sui licenziamenti collettivi) una richiesta di autorizzazione per fornitura di servizi media per un ulteriore marchio. E’ lo stesso vice ministro a dichiarare che ‘mentre a maggio 2013 la società Beta spa non ha ritenuto di informare il Ministero della cessazione dell’attività di produzione, in data 23 giugno (quindi a procedura di mobilità avviata) la stessa società ha “inoltrato una richiesta di autorizzazione” a realizzare programmi con un nuovo marchio. In sintesi: mentre a Regione, Provincia e rappresentanze sindacali veniva annunciata la cessazione della produzione, con documento successivo si chiedeva al Ministero di poterla continuare.
Ancora: la Beta spa ha beneficiato di due milioni e mezzo di euro di contributi pubblici, gran parte dei quali ottenuti grazie al numero dei dipendenti, numero (oggi venuto meno) che le ha anche permesso di ottenere una buona posizione in graduatoria Corecom, favorendola rispetto ad altre emittenti. Questo naturalmente fino al nuovo bando del Ministero, che rimetterà tutto in discussione e che dovrebbe finalmente ripristinare una situazione di regolarità.
Ora, che il placet sia arrivato anche dalla Commissione europea, secondo la quale Beta spa è legittimata a svolgere sia attività di fornitore di servizi media, sia quella di operatore di rete, non modifica l’indignazione del Sigim, per una vicenda che denota un’evidente e pesante lacuna nella normativa nazionale e comunitaria. L’assenza di giornalisti a Tvrs deve far riflettere enti come la Regione, la Provincia e i Comuni che tutt’oggi, ignorando che siano stati cancellati 21 posti di lavoro, di cui 5 giornalisti, e calpestati i più elementari diritti sindacali, continuano ad avvalersi dei servizi dell’emittente.
Il Sigim auspica che in sede di erogazione dei contributi pubblici il Corecom tenga in debita considerazione quanto è avvenuto in questi ultimi mesi.
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