ASCOLI PICENO -” Che il calcio sia vero sport. Sempre.” Questo è stato il motto del convegno, tenutosi martedì 4 marzo presso la  Sala Docens in Piazza Roma, dal titolo:”Regoliamoci in campo … e fuori“. Tema dell’incontro:la cultura del rispetto nel gioco del calcio, affinchè  la passione che alimenta il calcio non venga avvelenata da comportamenti men che corretti e che, al contrario, sia fonte di esempi positivi e rispettosi delle regole e degli altri, avversari in campo o arbitri.

Promosso dalla sezione ascolana dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) con la collaborazione del Comune di Ascoli Piceno, Fainplast, Lnd e Figc il convegno ha previsto la presenza di Marcello Nicchi dal 2009 presidente dell’Associazione Italiana Arbitri.

L’aretino Nicchi che ha debuttato in serie A nel 1988 e nel 1993 venne indicato come arbitro internazionale ha nel suo discorso, rivolto a tutti i presenti, raccontato come nell’attività di arbitro sia fondamentale l ‘educazione ed il rispetto. E come i giocatori professionisti che dovrebbero fungere da esempio sono invece coloro che non hanno rispetto dell’avversario e degli arbitri e il tutto si riflette e amplifica nel dilettantismo.

Al convegno, hanno partecipato anche il sindaco Guido Castelli e l’assessore allo sport, Massimiliano Brugni, tra gli invitati, Fabrizio Pasquali, arbitro di volley, gli olimpionici Antonio Brutti e Armando De Vincentis. Carletto Mazzone e Marco Giampaolo non sono potuti essere presenti, ma tra gli ospiti presenti Luciano Castellini preparatore dei portieri di Inter e nazionale e gli arbitri ascolani Morganti e Cinciripini.

Castellini, preparatore dei portieri di Inter e Nazionale e grande uomo di sport ha evidenziato: “L’etica e l’educazione si imparano in famiglia e i tecnici possono solo svolgere un lavoro complementare ma di base il rispetto deve provenire dall’educazione familiare”.


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