ASCOLI PICENO  –  Dopo anni di discussioni, rinvii e dibattiti, il Consiglio Comunale approva il Piano Regolatore Generale con 21 voti a favore, ovvero la soglia minima per ottenere il via libera. 6 i voti contrari dei consiglieri di opposizione del Pd.

Il progetto è stato elaborato da Pierluigi Cervellati, dagli architetti Alessandro Traini e Serafino Guaiani, dal geologo Giovanni Mancini e dai tecnici Maurizio Piccioni e Paolo Leccesi.

Non è stato, però, sempre semplice per la maggioranza riuscire nell’intento. Già all’inizio della seduta, la consigliera Valentina Bellini, appoggiata dagli altri esponenti del Partito Democratico, ha richiesto il rinvio del voto, per evitare l’approvazione di un “importante progetto poco prima delle elezioni”. La proposta è stata poi messa ai voti e bocciata dall’Aula: 19 contrari, 6 favorevoli e 4 astenuti

E’poi nato un aspro botta e risposta tra l’opposizione e il sindaco Castelli, quando,  al primo cittadino, viene rimproverato il fatto di non aver pubblicato l’intero Piano Regolatore sul sito del Comune. Il sindaco ha risposto mostrando il suo tablet che dimostrava il contrario.

Per problemi di incompatibilità, il capogruppo Emidio Tosti Guerra non ha partecipato al voto per evitare conflitti di interesse. Anche il presidente del Consiglio Comunale, Umberto Trenta ha lasciato l’Aula e il suo posto è stato preso dal consigliere “anziano” Claudio Damiani.

Il sindaco Castelli, infine, risponde a chi voleva che il progetto venisse rinviato a dopo le elezioni: ” Sarebbe stato un tradimento verso la città. E’ un momento importante per Ascoli, perchè il Prg adegua la gestione del territorio ai vincoli paesaggistici e ambientali e sinceramente, un’altro rinvio dopo 42 anni avrebbe generato una nuova serie di varianti disordinate e scoordinate tra loro, mentre noi abbiamo rispettato l’impegno, ma anche disegnato la visione della città del futuro.”

Il primo cittadino attacca poi il Pd: “è desolante vedere come questo partito difronte a tutto ciò è stato incapace di fare  anche la più semplice delle proposte e ha soltanto chiesto il rinvio. Il Pd è senza idee”.


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