ASCOLI PICENO – “Anche le Poste contro di noi. Abbiamo inviato un volantino nelle case per informare i cittadini, ma ci è stato negato, perchè era troppo politico”.

Così le sigle sindacali, Cgil, Cisl, Fsi e NurSind, riunite in conferenza stampa fanno il punto della situazione sullo spinoso caso della sanità nel Piceno.

Giorgio Cipollini della Cisl sottolinea che “la nostra protesta è verso l’Asur, che ci ignora completamente, bloccando anche la nostra iniziativa di volantinaggio. Ci siamo rivolti ad una ditta privata per far recapitare i nostri materiali. Dobbiamo scuotere l’opinione pubblica dal torpore e stimolare i rappresentanti politici a non ignorare le richieste di maggiori servizi sanitari nel nostro territorio. Non ci permettiamo il lusso di subire altri danni”.

Anche la Cgil, per bocca di Francesco Neroni lamenta di come ” quando la struttura pubblica lavora, invece che per la propria, per altre Regioni c’è qualcosa che non va. Il rischio che si paga è il non avere più specializzazioni da finanziare, visto che vengono tagliati tutti i reparti. La riduzione dei posti letto è drammatica: da 100 a 60 totali. Pensiamo che debbano nascere nuove case della salute e nella nostra Provincia sono fondamentali.”

Roberto Fioravanti, del coordinamento RSU ricorda che ” da gennaio 2012 sono spariti 200 posti di lavoro, molti reparti sono stati accorpati, ma invece di ri-organizzare, sono stati ridotti i contratti a tempo indeterminato, a favore di una vastissima precarietà. Non vengono più garantiti i LEA e registriamo la gravissima chiusura di Psichiatria. A San Benedetto, invece, è scomparsa Ortopedia. L’Area Vasta 5 è penalizzata su tutto, mentre altre zone, come la zona di Macerata ha tutto e di più. La radioterapia utilizza strumenti di venti anni fa  e i pazienti oncologici devono pagarsi la prima visita. La PET è una barzelletta, ormai. La Regione Marche taglia tutto a favore di altre Aree Vaste. C’è un preciso piano contro di noi”.

Giuseppe Donati, della FP Cisl, aggiunge che “la Regione fa tagli in maniera non equa. Si sta razionalizzando su tutto, anche sulle cose essenziali. La nostra vertenza apre un fronte ampio che coinvolgerà tutte le forze in campo. Bisogna tutelare i cittadini che non vogliono andare a curarsi in altre zone, questo è un diritto che noi dobbiamo salvaguardare. Speriamo che il direttore Del Moro inoltri le nostre richieste alla Regione Marche. Noi denunciamo il problema dei tagli che è ancora fortemente persistente”.


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