ASCOLI PICENO – Giancarlo Luciani Castiglia all attacco.“Altro che il sindaco del fare, questo è il sindaco del tanto per fare…”.  Al centro dell’attenzione questa volta c’è la travagliata domanda per il riconoscimento di Ascoli come città patrimonio dell’Unesco. Il sette marzo infatti la Giunta Comunale ha approvato la domanda di candidatura alla Tentative List  redatta dalla professoressa Falini, che è il primo passo del lungo e complesso iter. “

La cosa che non si capisce è perché questa decisione sia stata presa dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle domande che ogni anno è fissata per il 28 febbraio – interroga Luciani Castiglia – quindi in teoria tutto slitterebbe ancora di un anno. Si tratterebbe di un ulteriore ritardo per un percorso che già di per se è lungo e complesso. Ancora una volta si cerca di far passare per un obiettivo raggiunto quello che invece al momento sono solo intenti.

Già la precedente Amministrazione aveva garantito che la domanda sarebbe stata presentata entro febbraio 2009 ed ora, dopo che si è voluto ampliare la documentazione con un lavoro di ricerca svolto dalla Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino che è stato consegnato nel 2012, dopo due anni di silenzio questo nuovo ritardo”.

“La domanda per il riconoscimento Unesco – continua il candidato Pd – è un passo importante il cui spirito condividiamo pienamente, ma è inconcepibile che si approvi la domanda una settimana dopo il termine di scadenza, vendendola ai cittadini come una cosa fatta. Ascoli è una città che avrebbe tutte le carte in regola per ottenere questo ed altri riconoscimenti, ma occorre un progetto di riqualificazione della città che deve essere portato avanti con convinzione e non giusto per provarci. Anche in questo caso tanto tempo è stato perso, un’altra vicenda che si aggiunge ad una lunga lista di incompiute di questa Amministrazione. Se veramente si vuole puntare a far diventare questa città una meta turistica di riferimento bisogna cambiare mentalità, perché con il tanto per fare non si va da nessuna parte”.


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