ASCOLI PICENO – Il mondo del calcio piange Vujadin Boskov, allenatore morto oggi, 27 aprile, all’età di 83 anni. Personaggio popolare e genuino, il nome di Boskov è legato a quello dell’Ascoli Calcio e a Costantino Rozzi: chiamato sulla panchina del Picchio nel 1985, non riuscì ad evitare la retrocessione in Serie B ma poi, l’anno successivo, ecco il pronto riscatto l’anno successivo, con la promozione in Serie A.

Carattere aperto e gioviale, va perfettamente d’accordo con il Presidentissimo Costantino Rozzi. L’avventura ad Ascoli termina dopo la promozione perché per Boskov si aprono le porte della Sampdoria. Era già un tecnico affermato, dopo una carriera da giocatore che l’aveva portato, da centrocampista, a disputare 50 partite con la maglia della Nazionale Jugoslava. Da allenatore aveva vinto un campionato e due Coppe del Re con il Real Madrid, ma il capolavoro della sua carriera lo compie con i blucerchiati di Vialli e Mancini: arriva allo scudetto nel 1991, dopo la Coppa delle Coppe dell’anno precedente. Nel 1992 sfiora la vittoria della Coppa dei Campioni perdendo la finale contro il Barcellona a causa di un gol di Koeman allo scadere dei tempi supplementari.

L’avventura con la Sampdoria e il ciclo magico termina con quella sconfitta, anche se Boskov continua ad allenare in Italia: Roma, Napoli, ancora Sampdoria, Perugia. I funerali si svolgeranno martedì prossimo a Begec, sua citta natale.

Addio Vujadin. Lassù anche Costantino ti saluterà: e, siamo sicuri, saranno abbracci e risate, in ricordo dei vecchi tempi ad Ascoli.


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