Pubblichiamo una nota della Diocesi di Ascoli

“Quel che ho vissuto sabato scorso, resta per me un’esperienza indimenticabile. Ho percepito l’abbraccio della gente sin dall’incontro con la prima parrocchia della diocesi, quella di Stella di Monsanpolo e poi attraverso le varie tappe che mi hanno condotto in Cattedrale. La celebrazione eucaristica, con il passaggio del pastorale al sottoscritto da parte di Mons. Conti, Amministratore Apostolico al quale, va ancora una volta il mio più sincero ringraziamento a nome anche dell’intera diocesi. A due giorni di distanza avverto il bisogno di esprimere ancora il mio grazie a tutti.

Sarebbe doveroso farlo a ciascuno personalmente perché ognuno merita da parte mia la gratitudine più sincera e completa. Mi è però impossibile, e allora, affido a queste righe la carica dei sentimenti che nutro nell’anima. Un grazie sincero, colmo di affetto e riconoscenza per chi ha lavorato nel preparare e scrivere una nuova pagina di storia legata alla nostra diocesi. A tutti e a ciascuno il mio commosso GRAZIE!

Anzitutto, saluto gli amici aquilani venuti numerosi con l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Petrocchi, reciproca commozione ha segnato i volti nel congedarci al termine della celebrazione. Ogni distacco è sempre segnato da sofferenza: restiamo però in contatto e il proposito espresso da più persone di realizzare un ponte fra queste due nostre città sorelle, sono certo che ci permetterà di prolungare ed intensificare le nostre fraterne relazioni.

In effetti, le tante persone che, venute da ogni parte d’Italia, si sono unite agli ascolani, testimoniano una fraternità che si è allargata e la nostra città è ormai molto più vasta dei suoi confini geografici. Tutti hanno ammirato il calore degli abitanti di questa terra. Ai miei preti, che sono gli amici più cari, ho già detto per sms che ho voglia d’incontrarli quanto prima e che il nostro primo appuntamento con tutti sarà il 29 maggio nel villaggio Santa Marta dove, sostando in occasione del mio ingresso, ho abbracciato disabili e anziani verso i quali nutro particolare attenzione e tenerezza. Insieme ai bambini, gli anziani sono le frange più fragili della società e a loro vorrò dedicare attenzione e cura amorevole. In un abbraccio, ancora carico di emozione e di riconoscenza, unisco preti, religiosi e laici, autorità e volontari, ascolani aquilani e persone d’ogni altra città, giovani e operai disoccupati, carcerati e ammalati: insomma tutti coloro che, sabato scorso, hanno fatto parte di questa straordinaria avventura, che mi auguro e prego possa essere soltanto l’inizio d’un cammino comune fatto nella consapevolezza di essere tutti parte d’un corpo unico che si nutre di amore e di coraggio.

A questo proposito, sto già prendendo consapevolezza delle problematiche umane, sociali, economiche e spirituali che segnano la vita di questa nostra famiglia diocesana. Lo sto facendo con l’umiltà di chi deve calcolare le misure giuste per non camminare né avanti né dietro, ma insieme con la gente e con lo stesso passo. In particolare sin d’ora posso assicurare quanti mi hanno già segnalato difficoltà e criticità nei vari settori del tessuto ascolano, che ho preso sul serio le loro parole e che non fuggirò mai davanti alla mia responsabilità di padre e fratello, facendo il massimo sforzo per aiutare la nostra comunità a guardare con speranza e a costruire con tenacia il suo futuro. So di poter contare sull’impegno convinto e serio di tutti, in modo speciale dei giovani, che ho visto numerosi sabato scorso e carichi di entusiasmo. Spero molto sulla serietà e sulla competenza di quanti fra pochi giorni saranno sottoposti al vaglio delle votazioni da parte dei cittadini. Prego perché chi sarà eletto agisca sempre nell’unico interesse di servire la gente, con uno spirito di autentica dedizione, condizione questa indispensabile per dar vita a una società realmente democratica e solidale in Ascoli, in Italia e in Europa.

Non posso infine non esprimere tutta la mia ammirazione per la competenza e la passione con cui i professionisti della stampa, della televisione e di internet hanno seguito e raccontato questi eventi carichi di emozione, che mi auguro restino nella storia della nostra città come un momenti di sentita partecipazione popolare. A ciascuno di voi, colleghi giornalisti e operatori tv, il mio grazie più sincero, accompagnato dall’auspicio di trovare in ciascuno di voi, interlocutori attenti a dar voce a chi non ha voce, facendovi “portavoce” specialmente delle istanze dei deboli e degli ultimi.


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