ASCOLI PICENO –  Il canone Rai fa discutere ancora.

Confartigianato Ascoli, in una nota afferma: “Come noto agli associati Confartigianato Imprese a fronte dell’ennesimo tentativo da parte della RAI di recuperare canoni con comunicazioni che non chiariscono l’effettivo caso di ciascuna situazione, ci si e subito attivati per contrastare pretese spesso ingiuste.

L’iniziativa di Confartigianato nazionale che aveva segnalato il ritorno di fiamma della RAI con le richieste di canone televisivo con un intervento nei confronti del Ministro dello Sviluppo Economico Federica GUIDI per stigmatizzare l’aggressiva ripresa della campagna abbonamenti della RAI nei confronti di tutte le imprese, indipendentemente dall’effettivo possesso delle apparecchiature sottoposte al pagamento della tassa, si sposta ora nella sede parlamentare, ancora per iniziativa della stessa Associazione.

Si stanno infatti promuovendo sia un’interrogazione parlamentare sia una proposta di emendamento legislativo per porre la parola fine ad una vicenda che annualmente preoccupa milioni di imprese.

In particolare l’emendamento proposto fa chiarezza in ordine alla corretta applicazione delle norme relative all’obbligo di pagamento dell’abbonamento speciale alla RAI, escludendo da tale obbligo la detenzione di apparecchiature atte o adattabili alla ricezione del segnale radiotelevisivo (Personal Computer, Tablet PC, smartphone, ecc.), impiegati normalmente per lo svolgimento di attività lavorativa, imprenditoriale o professionale, diversa dalle attività di intrattenimento ed utilizzati per scopi strettamente legati allo svolgimento ditali attività. La norma esclude altresì ogni occasionale fruizione di programmi radiotelevisivi attraverso dette apparecchiature ed abroga espressamente ogni diversa disposizione vigente che dovesse risultare in contrasto con quanto disposto. Per l’interrogazione si tratta invece di domandare se il Ministro dello Sviluppo Economico “non ritenga opportuno intervenire, anche attraverso la promozione di una specifica modifica legislativa, per stabilire definitivamente ed in modo inequivocabile che non sono tenuti al pagamento del canone di abbonamento speciale di cui agli articolo 1 e 27 del R.D.L. del 21 febbraio 1938, n. 246 e dall’art. 2 del D.L.L. 21 dicembre 1944, n. 458” ed è questo il senso dell’emendamento predisposto.

“Le imprese – secondo Nadia Beani Presidente di Confartigianato di Ascoli Piceno e Fermo – non hanno bisogno di balzelli ulteriori e di incertezze normative né possono ancora una volta rappresentare il salvadanaio per finanziare inefficienze e novità che tardano a venire. A prescindere dalle interpretazioni formali delle norme in vigore abbiamo manifestato al Ministro la nostra forte contrarietà all’applicazione di questo iniquo balzello basato sulla teorica eventualità che apparecchi utilizzati solo ed esclusivamente per finalità intrinseche al lavoro dell’impresa (come ad esempio le apparecchiature per la videosorveglianza) possano essere utilizzati per accedere al servizio di ricezione del segnale radio/TV. Avvisi che generano confusione: questo è il risultato di una campagna che non aiuta a fare chiarezza su chi deve effettivamente pagare l’abbonamento RAI nelle imprese e che nei toni perentori ne suggerisce di fatto il pagamento.


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