Pubblichiamo una nota del gruppo Pd in Consiglio Comunale
“Anche con la nuova amministrazione, il centrodestra ascolano si mostra coerente con il passato. L’occasione del Consiglio comunale sul bilancio consuntivo doveva essere un momento di confronto per valutare i problemi centrali della città. E invece così non è stato.
Abbiamo sin da subito sollecitato la discussione sul piano politico, per capire come sono stati spesi i soldi dei cittadini e quale ricaduta ha avuto la gestione del denaro pubblico nella qualità della vita degli ascolani. E abbiamo chiesto al nuovo Assessore Gibellieri non tanto, ovviamente, conto delle scelte operate non da lui, quanto una valutazione politica, una sua visione del bilancio studiato in queste settimane. Ma l’Assessore si è limitato a elencarci una sfilza di numeri, come in un compito di matematica.
Le perplessità, invece, sono moltissime e le abbiamo rappresentate tutte: la nostra preoccupazione è che si tenda a chiudere il bilancio in modo tecnicamente ineccepibile, lasciando però i coni d’ombra su quello che conta. Non  basta sapere che non sono diminuiti i fondi del sociale; vogliamo capire come questi fondi  sono stati spesi e quali ricadute hanno avuto tra i cittadini in difficoltà; se, ad esempio, gli asili nido sono costosi per il servizio erogato o perchè le esternalizzazioni sono state dispendiose e vantaggiose solo per chi ha vinto il bando.
Altro nodo cruciale è la gestione delle Società partecipate, Piceno Gas e Ascoli Servizi Comunali in primis: l’Amministrazione vanta circa 12 milioni di euro di credito da queste due società, frutto, questo debito, in gran parte dalla vendita di patrimonio comunale alle stesse; vogliamo sapere se questi crediti sono davvero esigibili, sono denaro che entrerà mai realmente nelle casse del Comune oppure un espediente contabile a cui non corrisponderà mai, purtroppo certezza di introiti da utilizzare per i cittadini, perchè le Società no saranno mai in grado di pagarli. Si tratterebbe, in questo caso, di un vero e proprio buco nel bilancio comunale. Vogliamo sapere in che periodo è astata effettuata la valutazione delle reti del gas e se la stessa è conforme alla normativa modificata nell’ultimo anno.
Altro tema riguarda la consistenza patrimoniale del Comune di Ascoli che si basa su un inventario immobiliare del 1997; ci viene da chiederci, quindi, se le immobilizzazioni materiali iscritte in bilancio per 150 milioni di euro sono davvero attendibili. Abbiamo cercato riscontro ma non ce n’è traccia. Così, ci chiediamo, le immobilizzazioni finanziarie iscritte in bilancio per quasi 21 milioni di euro con il criterio del costo hanno davvero questo valore attuale? Anche di questo non c’è riscontro…Altro aspetto deludente è lo sbandierato tesoretto di 2,8 milioni di euro che semplicemente non esiste perché costituito da crediti di fatto non esigibili.
Altro aspetto critico è quello dei mutui; abbiamo da pagarne per un totale di 56.000. 000 di euro, praticamente ogni ascolano, dal neonato al nonno più anziano, ha circa 10.000 euro di debito comunale a carico.. Non ci scandalizza l’accensione di tanti mutui, possono essere un mezzo per  avere liquidità; ma devono essere stati utilizzati per qualcosa che veramente conta; si possono chiedere ai cittadini dei sacrifici, ma per imprese e attività che valgano davvero la pena, non certo per la normale amministrazione o magari per dispiegare una campagna elettorale milionaria; ed è su questo, invece, il limite più grande dell’amministrazione Castelli; il suo perenne tirare a campare sulle scelte importanti, per la propria sopravvivenza politica e non per il bene della città.
Nessuno dei grandi temi della città è stato affrontato e men che meno risolto: il Polo Universitario è in uno stato di empasse inquietante su cui chiederemo presto conto perchè sta compromettendo il futuro di Ascoli città universitaria; il contratto con la Saba è scaduto da due anni e ancora della sua risoluzione e del piano traffico complessivo nemmeno una parola; i lavori pubblici dispiegati con prepotenza in campagna elettorale si rivelano per quello che sono: normale amministrazione, opere di manutenzione ordinaria, per le quali,  peraltro, le ditte appaltatrici, spesso sempre le stesse,  non percepiscono  regolarmente i dovuti compensi con conseguenti aumenti di difficoltà economiche per le stesse; peggio che andar di notte poi sulle politiche per il turismo e per la cultura,  altro possibile mezzo di rilancio della città o sulle politiche ambientali e di riqualificazione urbana.
Siamo consapevoli di tutte queste ombre sul bilancio consuntivo del Comune: intendiamo farle conoscere agli ascolani e ci auguriamo che i cittadini ci segnalino le loro opinioni e le loro considerazioni in materia; con questa consapevolezza ci prepariamo a dare un contributo di proposte per il bilancio preventivo che verrà presentato presumibilmente a Settembre.
Con un ritardo spaventoso, che non si riscontra in altre città pure impegnate a maggio nella campagna elettorale, e che dà conto di quali fossero e di quali saranno gli interessi dell’Amminstrazione Castelli: non il bene di Ascoli, ma il consolidamento delle proprie mani sulla città.”

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