Pubblichiamo una nota dell’Associazione “In Ascoli”

“Nella vicenda dei clamorosi ritardi (tempi già raddoppiati) che affliggono la realizzazione del Polo Universitario all’ex Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno si pone una domanda a cui il Sindaco e l’impresa esecutrice dei lavori, secondo le rispettive responsabilità, non possono sottrarsi.

L’impresa aggiudicataria dell’appalto pubblico del Polo Universitario è la stessa impresa che sta eseguendo i lavori di restauro del Palazzo Sgariglia in Corso Mazzini ad Ascoli?

Dai cartelli di cantiere risulta così.

La domanda che si pone più al Sindaco che all’impresa è per quale ragione i lavori del Palazzo Sgariglia, iniziati almeno due anni dopo quelli del Polo Universitario, procedono con speditezza, orgogliosamente rivendicata sui social network dal Fondo HS Italia centrale, che come noto è un Fondo gestito da una banca d’affari romana, mentre i lavori per la realizzazione delle strutture da destinare all’Università pubblica languono tristemente, come reso ben visibile dallo smontaggio della  gru “a torre” da tempo portata via dal cantiere.

Citiamo dal profilo Facebook del  Fondo HS Italia Centrale:

14 luglio 2014: La settimana appena conclusa è stata molto produttiva nel cantiere di Palazzo Sgariglia ad Ascoli: la media degli operai presenti ogni giorno in cantiere, tra muratori, elettricisti, idraulici, fabbri ed altre maestranze, è stata di ben 40 persone.”

21 luglio 2014: “Come ogni lunedì, pubblichiamo un sintetico report fotografico dei lavori svolti nel cantiere di Palazzo Sgariglia ad Ascoli.

Entro fine mese saranno installati gli impianti idraulici ed elettrici dei primi 10 appartamenti. Il tetto sul lato rua degli Sgariglia è quasi terminato ed entro un paio di settimane saranno conclusi anche i lavori di finitura interna ed esterna del torrino”.

Il Sindaco renda pubblica la media delle presenze giornaliere degli operai nel cantiere del Polo Universitario.

A meno che anziché tutelare il corretto utilizzo dei soldi dei contribuenti ascolani, il Sindaco non sia più sensibile ad assecondare il buon esito delle iniziative finanziarie private.”


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