ASCOLI PICENO – “Non credere a chi ti dice che non esistno isole sconosciute, ogni uomo è un’isola”. E’ questa la frase di Josè Saramago che ha ispirato Andrea Tarli, per la realizzazione della terza fase dei lavori di “Coloriamo il carcere”, progetto a sfondo sociale promosso dal periodico del carcere del Marino del Tronto, “Io e Caino”.

I lavori per il murales sono iniziati ad ottobre all’interno del cortile del penitenziario: 17 metri per 5. Nonostante le dimensioni, in meno di 15 giorni, Tarli e due detenuti volontari hanno completato l’opera.

L’autore commenta dicendo che “questo è un tocco di colore, un aiuto a mantenere il cervello impegnato a chi è qui dentro, con la speranza che si possa cominciare, appena terminata la pena, una vita nuova”.

Anche il presidente del Tribunale di Ascoli, Fulvio Uccella commenta definendo gli ospiti del “Marino” come “diversamente liberi che stanno cercando di pulirsi dai propri rifuti della propria coscienza.”

Il progetto è stato portanto a termine grazie anche ai contributi di Confindustria Ascoli, nella persona del presidente Bruno Bucciarelli che ha donato un carico di bombolette spray al carcere, e della Riserva Naturale della Sentina che ha sostenuto economicamente i lavori insieme all’Asessorato all’Ambiente di San Benedetto.  Gli autori ringraziano, inoltre, la direttrice del carcere, Lucia Di Feliciantonio ,che insieme agli agenti di Polizia Penitenziaria ,hanno seguito tutti i lavori.


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