ASCOLI PICENO – Sabato 10 gennaio alle ore 16 nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, si svolgerà il convegno organizzato dall’associazione “Solo x l’Ascoli” per ricordare il portiere bianconero che morì in seguito a un incidente di gioco durante il derby Sambenedettese-Del Duca Ascoli.

L’Associazione “Solo x l’Ascoli”, realizza questa iniziativa nell’imminente  cinquantesimo anniversario della scomparsa avvenuta il 14 febbraio 1965. Al convegno parteciperanno il figlio di Strulli (che si chiama Roberto come il padre che non ha potuto conoscere) e Luca Buccellato, vice sindaco di Monsummano Terme, il Comune toscano dove nacque lo sfortunato Strulli.

Prevista la presenza dei dirigenti bianconeri Gianluca Ciccoianni e Giuliano Tosti, di alcuni ex compagni di squadra di Strulli come Carlo Mazzone (che era in campo vicino a lui in quel tragico derby), Silvio Camaioni, Pasquale Di Marco. Ci sarà anche l’avvocato Mario Cataldi che nel 1965 era sindaco di Ascoli e potrà testimoniare il grande lutto della città.

L’incontro sarà aperto dagli interventi del sindaco Guido Castelli, dell’assessore allo sport Massimiliano Brugni e del nostro presidente Gianni Morganti. Nell’occasione sarà presentata la pubblicazione “Roberto Strulli, l’eroe dimenticato” realizzata dal giornalista Bruno Ferretti col contributo di Solo x L’Ascoli.

Con i tifosi di oggi ci saranno anche alcuni di ieri che hanno conosciuto l’eroico portiere morto sul campo per difendere la maglia bianconera e potranno portare le loro testimonianze. Appuntamento a Palazzo dei Capitani sabato alle ore 16.

 

Era il 14 febbraio 1965, a San Benedetto del Tronto si giocava il derby con l’Ascoli, quarta di ritorno del girone C della Serie C.Al Ballarin si giocava uno dei derby più sentiti della penisola tra la Samb e il Del Duca Ascoli, anche se ancora non aveva assunto notorietà nazionale.

La Sambenedettese era in vantaggio di due reti, stava per terminare la prima frazione di gioco quando un  un giocatore della Samb tirò in porta: il portiere dell’Ascoli Strulli, si gettò in una in tuffo, magnifica parata ma il pallone gli scivolò  di mano, a due-tre metri . In una frazione di secondo si consumò la tragedia, un tuffo in avanti e in arrivo sulla palla anche  Alfiero Caposciutti, centroavanti della Samb che però, vedendosi precedere dal portiere, tentò di scavalcare il portiere saltando.

Il ginocchio  dell’attaccante colpì con violenza la mascella di Strulli, il fallo era parso a tutti chiaramente involontario, l’arbitrò udi uno scricchiolio d’ossa,  Strulli fece un movimento sull’erba poi d’improvviso  rimase immobile con  gli occhi sbarrati, il giocatore era in coma, nel silenzio profondo di tutto lo stadio solo un grido si udì, era quello di Caposciutti, che in preda ad una crisi nervosa ripeteva “Arbitro, l’ho colpito, l’ho colpito io” . Strulli venne ricoverato subito all’ospedale di San Benedetto del Tronto. I medici diagnosticarono la frattura della mandibola, contusione cerebrale, lesione encefalica.

Alle sei del mattino di lunedì 15 febbraio 1965 , Roberto Strulli cessava di vivere. Strulli, originario di Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, lasciò la moglie e un figlio che stava per nascere (e che si chiama Roberto come il padre).


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