ASCOLI PICENO – Stamane, presso la Sala Giunta della Provincia di Ascoli Piceno, si è svolto l’incontro dell’ATA con PicenAmbiente e Ascoli Servizi Comunali per definire la nuova convenzione, della durata di sei mesi, per il servizio di smaltimento dei rifiuti presso la discarica Geta.  Convenzione lungamente discussa, prima di essere approvata, circa la modalità e i dettagli relativi ai costi generalizzati e non giustificati. Ai Comuni spetterà il compito di recepirla in atti amministrativi, per regolare le modalità di conferimento dei rifiuti.

“Abbiamo fatto dei passi avanti – spiega il presidente della Provinca Paolo D’Erasmo – per quanto riguarda la possibilità di abbancare rifiuti nella nostra Provincia. Ho chiesto di comprimere al massimo i costi nell’interesse della comunità che amministriamo, mettendo in atto una maggiore regolarità nei confronti delle società che garantiscono il servizio”.

Nella precedente assemblea del 13 gennnaio, Arpam si era mostrata favorevole alla nuova soluzione adottata, compatibilità relativa a Geta che verrà confermata definitivamente lunedì 2 febbraio. Curiosa la richiesta di chiarimento da parte del sindaco di Ascoli Guido Castelli, riscopertosi ambientalista nella nuova era targata D’Erasmo: “Non possiamo mettere ai voti la convenzione senza il parere di Arpam e dell’autorità sanitaria” dichiara il sindaco.  “La compatibilità all’abbancamento – replica D’Erasmo – verrà rilasciata prima del conferimento di mercoledì. Nelle due ordinanze precedenti (sotto la guida Celani) non era neanche presente il parere di Arpam..”

Non sono mancate le polemiche tra i sindaci e Ascoli Servizi Comunali. Inizialmente gli oneri di smaltimento dei rifiuti, in aggiunta a quelli di abbancamento, erano stati fissati attorno al prezzo di 103 euro. Cifra che ha scatenato la contestazione dei sindaci, in particolare di Pierluigi Caioni (Monsampolo del Tronto), di Nazzarena Agostini (Appignano del Tronto) e di Enrico Piergallini (Grottammare).

“Passiamo dagli 86,40 euro a 103 euro – afferma Caioni – A questo punto prenderei seriamente in considerazione l’ipotesi rifiuti all’estero portata avanti da Castel di Lama” (tema fatto inserire in verbale dall’assessore Laura Gigli e che verrà discusso prossimamente).

Contestazione da parte dei sindaci per l’ingiustificato aumento dei costi di trattamento (da 24,19 euro a 29,58 euro a tonnellata) da parte di Ascoli Servizi Comunali, i quali era intento aggiungere anche quelli relativi al servizio di fatturazione, di pesatura e gestione amministrativa.

“Un incremento del massimo 10 per cento – dichiara Piergallini – lo reputo più che giusto, altrimenti nessuno mi toglie il dubbio che questa sia una rappresaglia”.

A partire da mercoledì i rifiuti, una volta trattati a Relluce, verrano conferiti a Geta per un costo di trattamento e smaltimento complessivo che, dagli attuali 86,40 euro, ha raggiunto (con l’approvazione della convenzione) la cifra di 95 euro a tonnellata.

Giallo infine per quanto riguarda gli eco-indennizzi, fin’ora percepiti dai soli comuni di Ascoli Piceno, Castel di Lama e Appignano del Tronto, dove resta ancora da decidere le modalità con le quali verrà suddiviso. Di questo e dei costi (circa 60.000 euro) che dovrà sostenere Ascoli Piceno per mettere in ordine le strade provinciali,  su cui transiteranno i camion dei rifiuti, se ne parlerà lunedì mattina nella commissione ristretta.

 


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.