ANCONA – L’ex Presidente della Provincia di Ascoli ed ex sindaco di Grottammare Massimo Rossi è stato nominato,m domenica 1° febbraio, segretario regionale delle Marche di Rifondazione Comunista, al termine di un congresso straordinario con alta partecipazione di iscritti.

“Ho accettato dopo tanta incertezza la proposta di guidare la segreteria di Rifondazione Comunista delle Marche per una fase ben definita – sono state le dichiarazioni di Rossi – Una fase di riorganizzazione volta a ridare utilità ed efficacia ad un patrimonio politico ed umano costituito dalla generosità di centinaia di compagne e compagni, da tempo frustrati e resi immobili da sterili conflitti interni. Una fase transitoria che prepari un forte rinnovamento anche dei volti e dei dati anagrafici dei protagonisti”.

Continua Rossi: “Una fase cruciale per la costruzione di una nuova soggettività politica antiliberista capace di proporsi come alternativa di governo nelle Marche e nel Paese. Una soggettività plurale e partecipativa che, sulla scia delle positive esperienze europee, sia capace di includere a pieno titolo tutte quelle espressioni collettive e soggettive della società, in rotta con le distruttive e barbare logiche di mercato che ispirano ogni azione del sistema di potere vigente. Una fase in cui i dirigenti delle forze politiche debbono a mio parere fare un bel passo indietro per dare spazio nei luoghi della rappresentanza ai testimoni diretti delle piccole e grandi vertenze sociali e nel conflitto di classe, che animano i nostri territori”

“Per me si tratta di un nuovo impegno, tutto volontaristico e molto gravoso, da rendere a fatica compatibile con i miei impegni familiari e con lo stupendo lavoro di insegnante in un professionale. Mi hanno indotto ad accettare il senso del dovere ed una sorta di senso di colpa generazionale per quanto non siamo riusciti a fare per arginare lo scempio in atto di diritti e di democrazia, dopo aver ricevuto in dono dai nostri padri un Paese civile e pieno di speranza. Mi ha convinto la solidarietà delle compagne e dei compagni di Rifondazione marchigiani che dopo avermi chiesto di assume l’impegno si sono prontamente offerti per condividere appieno questa esperienza in modo assolutamente partecipativo. L’unica modalità con cui da sempre riesco a lavorare”.


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