ASCOLI PICENO – Asteria dei dolori. Continuano le polemiche sui costi della società partecipata regionale, sita a Monteprandone. Oggetto del contendere appunto l’immobile, di proprietà della Regione Marche e sito nel Comune di Monteprandone, venduto alla società Asteria Srl di Ascoli Piceno senza transazione di denaro, ma con un pagamento in conto servizi attraverso la realizzazione di progetti.

Il capogruppo Fratelli d’Italia alla Regione Marche, l’avvocato Giulio Natali Consigliere Regionale regione Marche, ha presentato una interrogazione alla Giunta Regionale in merito al fallimento della società Asteria Srl avvenuto nell’ottobre del 2013.

Durante la riunione tenuta nella sede del partito, Natali ha esposto le motivazioni che hanno spinto i Consiglieri regionali Eusebi, Trenta, D’Anna ed egli stesso, a interrogare il Presidente della Giunta Regionale su una serie di punti riguardanti fatti avvenuti durante la gestione della società Asteria Srl ed emersi dalla Relazione della Commissione d’Inchiesta e dalla successiva discussione avvenuta nella seduta del Consiglio Regionale del 17 febbraio 2015.

Nello specifico, il punto cardine della interrogazione riguarda la vendita di un immobile di proprietà della Regione Marche avvenuta nel febbraio del 2008 in base all’approvazione di una delibera della Giunta Regionale risalente al dicembre 2006.

Si tratta di un immobile sito a Centobuchi di Monteprandone e dalla cui vendita non ci sarebbe stata una transazione di denaro bensì un pagamento in conto servizi attraverso la realizzazione di progetti. Il capogruppo Natali spiega che, secondo loro, questo tipo di operazione, mai più utilizzata dalla Regione Marche, avrebbe provocato la perdita di un patrimonio in modo volontario.

L’altro aspetto di questa vendita cade sulla mission originaria della società.

La Asteria Srl, agenzia per lo sviluppo tecnologico e la ricerca applicata, aveva come scopo il trasferimento della innovazione nella industria agro-alimentare per dieci anni, ma ciò è venuto meno, sostiene Fratelli d’Italia, indirizzando ogni attività nello sviluppo del fotovoltaico.

Nell’ultimo punto dell’interrogazione, il partito chiede alla Giunta se ritiene di intervenire autonomamente nel procedimento penale pendente anche al fine di riservare di costituirsi parte civile nei confronti di chiunque ritenuto responsabile.

La critica di Natali colpisce in particolare gli assessori regionali Canzian, Mezzolani e Marcolini oltre che l’ex presidente dell’Asteria Bartolomei.

 


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