Un simpatico pesce d’aprile che ha mietuto vittime “eccellenti” (si dice il peccato, non il peccatore) anche perché l’evoluzione della politica regionale rischia di trasformare lo scherzo in realtà

ASCOLI PICENO – Ciclone Spacca sul centrodestra ascolano. L’attuale presidente della Regione, che ha compiuto un salto dalla maggioranza di centrosinistra ad una coalizione di centrodestra comprendente Forza Italia, in vista delle elezioni del 7 giugno ha posto alle forze alleate un aut aut.

Consapevole di poter essere punito duramente anche dagli elettori che lo seguono da tempo a causa della clamorosa giravolta politica, Spacca, a capo della civica Marche 2020, ha chiesto agli alleati il massimo sforzo e la discesa in campo delle voci più autorevoli possibili, in modo da contrastare i candidati del Pd che, durante l’incontro che si è tenuto lo scorso fine settimana a Fabriano, non sembrano in realtà impensierire fortemente Spacca e il suo entourage, che ritengono i candidati consiglieri di una spanna inferiori a quelli di cinque anni fa.

“C’è stato il ricambio generazionale, ma i nuovi non sono in grado di attrarre voti come i candidati di cinque anni fa”, ammette Piero Celani, ex presidente della Provincia di Ascoli e adesso “precettato” come candidato per Forza Italia in qualità di consigliere comunali: “Cinque anni fa avevamo Trenta, Donati, Perazzoli, Colonnella, adesso Benigni, Urbinati, Acciarri e Casini. Un’altra storia”.

Assieme a Celani Spacca ha chiesto che i massimi esponenti della coalizione lo sostengano direttamente in campagna elettorale. L’assemblea provinciale di Forza Italia ha deciso di contribuire, oltre che con Celani, anche con l’attuale sindaco di Ascoli Guido Castelli, un vero asso della manica per Spacca. I centristi saranno rappresentati dall’ex parlamentare Amedeo Ciccanti, ma il nome di spicco è quello di Pasqualino Piunti, catalizzatore di voti in Riviera, che rischia di spostare gli equilibri del Piceno a favore dell’attuale presidente.


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