Quanto ci mette una cittadina ad essere ferita a morte ?
23 secondi.

L’Aquila, 6 aprile 2009, ore 3:32.
Magnitudo 5.9 della scala Richter.
309 morti, oltre 1500 feriti, 70 000 mila sfollati, milioni di danni.

L’Aquila, 6 aprile 2009, poche ore dopo il sisma.
C’è gente che ride nel letto, del terremoto, dei morti, del disastro.
Affari all’orizzonte, corruttele, inchieste della magistratura, un pozzo senza fondo, di vergogna e cinismo.
“L’Aquila è come un film”,*
Si un film: “Le mani sulla città”.
È l’Italia bellezza, al suo meglio, è tu non puoi farci nulla.

L’Aquila, 7 aprile, 2009, il giorno dopo.
I morti, tanti, sotto le macerie, il silenzio irreale. Scavare con le lacrime, inizia la conta:
1,2,3,4,5,6,7,8,9 …100,101,102,103,104 … 309
Processioni di lenzuola bianche impolverate.
Le storie dei morti, i ricordi degli ultimi attimi, il lutto, “… Ora ? Che faremo ?”.
La casa dello studente, otto vittime, otto giovani vittime, otto giovani vittime sotto cumuli di macerie.

L’Aquila, 7 aprile, 2009, il giorno dopo.
La prevenzione: iniziano i rosari sulla mancata prevenzione, “siamo i soliti italiani”. Iniziano le solite promesse da marinaio, perché: “siamo i soliti italiani”.
Le passerelle dei politici, il dolore dei potenti a fronte di telecamera.
Le polemiche, immancabili come la morte. A seguire scandali**, immancabili come la morte.
Gravi anomalie nella struttura della casa dello studente e nell’ospedale San Salvatore.
Le verità che emergono, sempre il giorno dopo:”il genio civile aveva segnalato … Nessuno ha fatto nulla”.
“22 mila edifici irregolari” *** numeri grandi, che fai fatica ad immaginare, in un paese civile (forse) e moderno (forse).

L’Aquila, 10 luglio 2009.
Il G8, lo spottone, un disastro che diventa pubblicità.
Silvio facci il miracolo, Silvio salvaci, Silvio dacci un tetto. una vita.
Le new town, bellissime, moderne, sicure ovunque tranne che sui balconi****
“L’Aquila 2” all’orizzonte, l’apogeo di Silvio prima dell’inverno nucleare montiano.
Passeggiate con i potenti del mondo nella città ferita.
Faremo, vedremo, ricostruiremo, risorgeremo.

L’Aquila, 6 aprile 2015.
Una città assediata da ponteggi di sicurezza, gru che sfiorano immobili il cielo, e dalle pastoie della burocrazia.
309 rintocchi di campane, 10.000 persone che scendono in strada.
Lo stesso silenzio di quel lontano 6 aprile, lo stesso ma diverso.
Un silenzio pieno di voglia di riscatto, di vita, di normalità.
Rivogliono la loro l’Aquila.

* La Repubblica, 26 ottobre 2012, Lo speciale – Il terremoto in Abruzzo, inchiesta video di Giuseppe Caporale.
** Corriere della Sera, 12 aprile 2009, “L’inchiesta: 22 mila edifici irregolari; firma Fiorenza Sarzanini.
*** Corriere della sera, 17 giugno 2014, “l’Aquila, 5 arrestati e 12 indagati Tangenti sulla ricostruzione, redazione online.
**** La Repubblica, 02 settembre 2014, “Crolla balcone in palazzina “New town” “ Piera Matteucci


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