ANCONA – “Nelle Marche, pur di restare sulla seggiola, uno che ha fatto dieci anni con noi si è fatto candidare da Forza Italia”. Senza citarlo, Matteo Renzi si è scagliato contro Gian Mario Spacca, reo aver stretto l’alleanza col centrodestra pur di poter ambire al terzo mandato.

“Alla faccia della rottamazione – ha proseguito il Presidente del Consiglio – ma noi lo manderemo a casa”.

La replica del Presidente non s’è fatta attendere: “Renzi finalmente si è occupato della nostra regione, non è mai troppo tardi. Peccato che non lo abbia fatto quando c’era da concedere lo stato di emergenza per l’alluvione di febbraio e marzo, che ha negato alle Marche ma non alla vicina Emilia Romagna. E peccato che lo abbia fatto solo per attaccarmi personalmente e non per parlare delle questioni concrete di questa comunità”.

Spacca ha quindi ripercorso le tappe del divorzio dal Pd: “Renzi è sicuramente informato che non ho mai posto in questi mesi la questione del terzo mandato, ma ho offerto alla condivisione del Pd un progetto costruito con la comunità in due anni di incontri. E, per quattro volte, ho ricevuto un secco no. Non alla mia candidatura, non alla mia persona, no a Marche 2020 e ai contenuti di un programma di buongoverno. E tutto questo soltanto per instaurare l’egemonia di una burocrazia di partito che vuol comandare la regione. Quanto alla discriminazione di Forza Italia, Renzi fino ad oggi ci ha governato e costruito patti strategici e quindi non può fingere stupore”.


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