ASCOLI PICENO –  “Una vera e propria tassa che dovranno pagare, come sempre, i cittadini”. Così il Gruppo consiliare in Regione Marche del Movimento 5 Stelle definisce il Contributo di Bonifica, richiesto a tutti i proprietari di terreni e di fabbricati in territorio regionale soggetto a bonifica.

“Nell’ultima legislatura – sostengono i cinque consiglieri – la vecchia maggioranza targata PD approvò la costituzione di un nuovo, unico consorzio di bonifica, lasciando in dote i debiti dei vecchi consorzi. Anziché far pagare questi debiti agli effettivi responsabili gestionali, ‘politici e non politici’, pagheranno, come di regola avviene in Italia, i Cittadini, attraverso una vera e propria tassa, denominata Contributo di Bonifica”.

Secondo il Gruppo consiliare il contributo “sarà probabilmente utilizzato per coprire anche le spese, apparentemente sproporzionate, poste nei bilanci preventivi del 2014 e del 2015, ovvero i costi dell’attività istituzionale (510.000 euro), degli organi istituzionali (150.000 euro), delle spese postali (50.000 euro), delle spese legali (70.000 euro), degli oneri finanziari (200.000 euro), etc.”.    “Il contributo presenta inoltre molteplici criticità – aggiungono – tali da poterlo, probabilmente, rendere illegittimo”. Il ‘Piano di Classifica’ approvato dal Consorzio, che comprende anche il relativo ‘Perimetro di Contribuenza’, è molto vago e generalizzato, in quanto non indica in modo chiaro gli ‘Indici di Beneficio’ di cui ogni consorziato ha beneficiato, o beneficerà. E’ un piano che appare inefficace perchè manca l’effettiva prova del vantaggio di cui godrebbero i proprietari degli immobili ai quali viene chiesto il pagamento”. I consiglieri ipotizzano infine “vizi riguardanti la forma in cui è stata inviata la richiesta di contributo ai cittadini” e annunciano che provvederanno “a richiedere al consorzio l’elenco dei lavori eseguiti negli ultimi tre anni, sia per verificare l’effettiva azione di prevenzione del dissesto idrogeologico, sia per monitorare il rispetto del Codice dei Contratti nell’affidamento dei lavori, dei servizi e delle forniture alle ditte esterne”.

“Convinti delle nostre idee, andremo avanti su questa strada e se non si riuscirà a trovare una soluzione, agiremo in tutte le sedi, anche giudiziarie, per chiarire una volta per tutte l’ormai decennale storia del contributo di bonifica. Chi ha sbagliato dovrà pagare per il disagio arrecato ai Cittadini”.


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