ASCOLI PICENO – Ancora una volta la scure delle multinazionali ha colpito il territorio piceno con un ulteriore abbattimento di posti di lavoro, nel caso specifico la Manuli Rubber Spa.
Altri 100 lavoratori, uomini e donne che andranno ad aumentare i dati sulla disoccupazione.
La recessione che ha investito da anni questi luoghi ha sfiancato l’economia di una provincia che conta un potenziale in risorse naturali ed eno-gastronomiche che con difficoltà riescono a mantenere vitale il territorio.
Nuove strategie e soprattutto nuovi metodi saranno trattati nella 13ma edizione della Giornata dell’Economia, il 24 ottobre 2015, dal tema: “Il Piceno che verrà: quali nuove traiettorie di sviluppo?”
Una tavola rotonda per impostare un percorso di rinnovamento nei metodi per il sostegno e sviluppo dell’area picena.
Impegno e determinazione sono le parole con le quali il presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, intende costruire una nuova metodica nella battaglia per la riduzione della disoccupazione e la rinascita di un comprensorio che attualmente parte dal lavoro sul riconoscimento di Area di crisi complessa.
Dalla Giornata dell’Economia si giungerà alla definizione di un percorso per ridare fiducia ad un territorio dalle potenzialità ancora in parte inespresse con la fondamentale collaborazione di UNICAM e dell’Università Politecnica delle Marche nella persona del Pro Rettore Prof. Gianluca Gregori, profondo conoscitore del territorio.
Dall’analisi effettuata sulla scorta dei dati forniti da Nomisma, l’istituto di consulenza economica, si evidenzia una situazione di generale preoccupazione, ma con una più attenta lettura si possono isolare i risultati di crescita di alcuni settori, quali il terziario e il turismo, per costruire il nuovo impianto di sviluppo reale e sostenibile.
Le percentuali di disoccupazione giovanile della Provincia di Ascoli Piceno mostrano una realtà eterogenea: tra i 25 e i 34 anni l’incidenza è del 20,7%, mentre la fascia che va dai 15 ai 29 anni si attesta al 25%. Dati che fanno riflettere sulla realtà del tessuto sociale che mostra valori tra i più alti in Regione e che denota una profonda crisi giovanile, uno scoraggiamento: le statistiche li classificano sotto la voce NEET (Not in Education, Employment or training) e rientrano i ragazzi tra i 15 e i 29 anni (25%) che hanno smesso di credere nell’istruzione e nella ricerca di un lavoro.
A ciò si legano gli esiti sulla formazione che mettono in luce una bassa percentuale di istruzione universitaria, l’11,3%, al di sotto della media delle Marche (12,8%), di quella italiana (12%) e notevolmente distante dalle principali realtà europee.
Con questa cartina tornasole le nuove strategie che verranno messe in campo nella Giornata dell’Economia, volgeranno ad un coinvolgimento dei giovani universitari che con la loro formazione qualitativa sapranno dare il know-how innovativo agli operatori dei vari settori economici per creare l’avvio di ripresa economica.
La formazione, dunque, motore della futura crescita, potrà fare la differenza per risollevare le sorti di settori che dai sondaggi risultano in stallo: il settore agricolo ha subito una perdita del 15,4%; le costruzioni hanno avuto una flessione del 7,1% e il manufatturiero del 4,5%.
Diminuiscono gli acquisti e gli investimenti, ma in questa crisi globale il territorio piceno vanta una crescita nel settore dei servizi, più 10,8% e nel comparto turistico, più 10,1% di presenze con un incremento di quelle straniere pari al 20,4%.
Da quest’ultima positiva situazione si potrà tracciare un’altra via di ripresa migliorando le tecniche di promozione del territorio per accompagnare il turismo in tutta l’area del piceno, dalla costa all’entroterra, alla zona montana puntando sulle eccellenze che questo territorio è in grado di produrre, eno-gastronomia, e sfruttando il dono di una bellezza paesaggistica e architettonica.
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I dati sono agghiaccianti, ma sembra che questo problema non interessi alla politica locale che si preoccupa sempre di altro…